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Patrick Vieira al Nizza, storia di un matrimonio fallito

Calcio EsteroPatrick Vieira al Nizza, storia di un matrimonio fallito

Da qualche giorno Patrick Vieira non è più l’allenatore del Nizza. Fatale al francese l’ultima sconfitta in Europa League, ma i rapporti col club erano incrinati da tempo

“Finalmente ce lo siamo tolto di mezzo”, “La squadra non ha mai avuto un gioco”, “La società doveva cacciarlo prima”. Commenti di questo tenore, escludendo quelli che sfociano in insulti e volgarità, negli ultimi giorni hanno invaso le bacheche social del Nizza. Il club della Costa Azzurra ha veicolato sui propri spazi il malcontento e la liberazione dei tifosi alla notizia dell’esonero di Patrick Vieira.

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Il tecnico francese è saltato da quasi una settimana, nell’immediato postpartita di Bayer Leverkusen – Nizza, dove i suoi ragazzi hanno inanellato l’ennesima sconfitta in una Europa League a dir poco deludente. Vieira, stizzito, pare abbia dato per l’ennesima volta in escandescenza contro i suoi calciatori. Un atteggiamento che, unito agli scarsi risultati, ha portato all’inevitabile decisione.

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Fonte immagine: @OfficialVieira (Twitter)

Un progetto mai decollato

Patrick Vieira era arrivato a Nizza nell’estate del 2018 in seguito a un’avventura in MLS, ai New York City FC dopo un inizio nel settore giovanile del Manchester City. Idee innovative, uno sguardo proiettato sempre verso il futuro e l’attitudine a lavorare con i giovani erano le chiavi che avevano portato l’allora presidente Rivère a sceglierlo per il post Favre.

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In realtà, il calcio moderno di Vieira a Nizza non ha mai attecchito: la prima stagione terminata al settimo posto, comunque a distanza siderale dai punteggi validi per l’Europa League, aveva fatto storcere il naso alla dirigenza, ma il passaggio del club nelle mani di Ineos aveva posto in secondo piano il tema dell’allenatore.

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Che, nella scorsa stagione, ha avuto la fortuna di trovarsi là davanti quando l’emergenza mondiale legata al Coronavirus ha stoppato in maniera definitiva la Ligue 1. Quest’anno il Nizza non è partito benissimo – a oggi ha totalizzato 18 punti in 12 partite – ed è uscito mestamente dall’Europa League. Ma, soprattutto, non si tocca con mano la crescita di una squadra che, dopo due anni, sarebbe dovuta essere tangibile.

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Liti e scelte sbagliate

In più, Patrick Vieira non è certo conosciuto per il suo carattere docile e malleabile. Tutt’altro, anzi, visto che il biennio al Nizza è costellato da colpi di testa e litigi con diversi giocatori. Dopo il 4-0 subito ad agosto 2018 contro il Dijon si scagliò contro la squadra a fine primo tempo: “Fate schifo, dovrei sostituirvi tutti ma non posso”. Poi esiliò in tribuna Mario Balotelli, col quale non ha mai legato.

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L’anno successivo arrivò invece il momento di incrociare le spade con Alain Saint-Maximin, cacciato dalla disperazione e spedito al Newcastle. Ma il vaso è definitivamente traboccato a causa di alcune scelte di mercato proposte dallo stesso Vieira, che però non hanno pagato. È il caso, per esempio, dei 30 milioni fatti spendere per portare a Nizza Kasper Dolberg e Alexis Claude-Maurice, investimenti rivelatisi poi fallimentari.

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Fonte immagine: @OfficialVieira (Twitter)

Vieira, cosa non ha funzionato

Quando sbarcò in Francia, Patrick Vieira dichiarò che le sue intenzioni erano quelle di far giocare al Nizza un calcio offensivo ed esteticamente godibile. In realtà, nonostante sia stato spesso accontentato sul mercato, tale obiettivo non è mai stato raggiunto. Anzi, nel settimo posto di due anni fa c’è tantissimo di Walter Benitez, saracinesca argentina che ha salvato i rossoneri a più riprese.

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Parallelamente, è finito in fase di stallo anche il progetto di valorizzazione dei giovani. Oltre a Claude-Maurice, ci si aspettava molto di più dal frizzante Stanley Nsoki e dalla punta Ignatius Ganago, poi spedito al Lens. Malang Sarr è stato addirittura liberato a parametro zero, il promettente centrale Herelle svenduto al Brest e Wylan Cyprien al Parma. Il tutto, con il 37enne Dante a fare ancora da leader.

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Jim Ratcliffe, CEO di Ineos, ad agosto aveva dichiarato: “La scorsa stagione è stata un anno di transizione. Dolberg è arrivato in ritardo, altri giocatori come Claude-Maurice hanno faticato “. Ma, nell’ultima sessione di mercato, il Nizza ha speso 28 milioni di euro per completare la squadra, nella quale spiccano a oggi i soli Amine Gouiri e Youssef Atal. Per il resto è tabula rasa. Per questo, cambiare era necessario.

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