La Superlega è annunciata, ma mancano ancora tre squadre tra le previste 15 fondatrici. Chi potrebbero essere le ultime società con posto fisso nel torneo?
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Fin da domenica sera sappiamo che sono 12 i club fondatori della nuova Superlega, ma dai comunicati il torneo prevede 15 club con un posto fisso nella competizione: sono quindi ancora tre le società che mancano all’appello.
Inizialmente si era pensato a PSG, Bayern Monaco, Borussia Dortmund o Ajax, ma tutti e quattro hanno declinato, rivelando di non essere mai nemmeno stati contattati. Florentino Perez, il presidente del Real Madrid, in un’intervista di lunedì sera a El Chiringuito ha detto che ancora non è stato deciso a chi andranno gli ultimi tre posti, e che sono in atto delle trattative. Vediamo quali sono le varie possibilità.
Chi non giocherà la Superlega
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Per adesso, le notizie più concrete sono su chi non vuole far parte della Superlega: PSG e Bayern sono state le prime due big a tirarsi fuori, poche ore dopo l’annuncio del nuovo torneo. Stessa cosa vale per l’Ajax: il suo presidente Edwin van der Sar ha presieduto l’assemblea straordinaria dell’ECA che ha condannato i club scissionisti, e inoltre i Lancieri sono impegnati nella nascita di un nuovo campionato nazionale tra Belgio e Olanda.
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? SUPERLEGA ?
No di Bayern Monaco e Borussia Dortmund: le reazioni in Germania#SkySport #SuperLega #SuperLeague https://t.co/mFFCtjuMWh— skysport (@SkySport) April 19, 2021
Assente tutta la Bundesliga, dopo che anche le altre due principali squadre del campionato, RB Lipsia e Borussia Dortmund, hanno fatto un passo indietro nella giornata di lunedì. Successivamente, si è aggiunto anche il fermo rifiuto del Porto, il detentore del titolo nazionale portoghese.
Roma e Lazio
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Florentino Perez ha detto che club come Roma e Napoli potrebbero ancora partecipare alla Superlega, ma a parlato di criteri di qualificazione, lasciando intendere che non le vede come possibili membri fissi.
Tuttavia, i giallorossi sono l’unica squadra italiana ancora in corsa nelle coppe europee, e hanno una nuova e ambiziosa proprietà statunitense che sarebbe molto interessata a investire nella Superlega. Al momento, infatti, i giallorossi non hanno preso posizione, in attesa degli sviluppi; lo stesso comportamento è stato tenuto fin qui anche dalla Lazio.
Napoli
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Come detto, Perez ha parlato anche del Napoli, considerandolo una squadra destinata a sudarsi la qualificazione di anno in anno. Inoltre, per i campani potrebbe pesare la dura rivalità – inasprita dopo il rinvio del match d’andata in Serie A – tra Aurelio De Laurentiis e Andrea Agnelli, uno dei membri più influenti della Superlega.
? Secondo il #CorSport nella notte JP Morgan ha contattato il #Napoli per proporre un posto nella nascente #Superlega. Attesa per la presa di posizione di #ADL ?
— Giovanni Capuano (@capuanogio) April 20, 2021
Ma proprio questa mattina il Corriere dello Sport ha scritto che nella notte il Napoli sarebbe stato contattato da JP Morgan, principale sponsor della competizione, per trattare un eventuale ingresso dei partenopei nel torneo.
Olympique Lione
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Non si tratta di un club molto considerato a livello internazionale, ma in realtà il Lione è una società con una proprietà molto forte e ricca, che già negli scorsi mesi si era lamentata per i problemi economici causati dalla pandemia e per le difficoltà della Ligue 1 di garantire ampi ricavi ai club.
Però, Jean-Michel Aulas, il potente presidente del club, è stato molto critico con la Superlega sui suoi canali Twitter, condannando il progetto e chiedendo sanzioni per i partecipanti. Riesce quindi difficile immaginarlo fare il salto dall’altra parte della barricata.
Olympique Marsiglia
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Viene da una lunga crisi tecnica e da una stagione molto travagliata, il Marsiglia, ma in realtà possiede tutti i requisiti per far parte della nuova Superlega. È infatti una società con molti tifosi nel mondo, di grande blasone (unica francese ad aver vinto la Champions League) e anche piuttosto ricca, dal 2016 di proprietà del ricco imprenditore americano Frank McCourt.
Si un avocat au Conseil d’État, ancien de la LFP, confirme les sanctions possibles, on peut y ajouter que cette #SuperLeague n’obtient pas l’adhésion populaire, car elle met en avant les vertus de l’argent contre l’esprit de fair-play, alors que nous devons être plus solidaires https://t.co/3wuTm3Itji
— Jean-Michel AULAS (@JM_Aulas) April 19, 2021
Con il fermo no del PSG e le critiche piovute dal presidente del Lione, il Marsiglia sta rimanendo in silenzio proprio come Roma e Lazio, sapendo che potrebbe essere l’unica francese del nuovo torneo.
Benfica
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Una delle ipotesi più concrete, al momento, è quella del Benfica. Il Porto si è tirato indietro, lo Sporting Lisbona (in testa al campionato) resta in silenzio ma non pare interessato, e quindi ci sarebbe spazio per il Benfica. Che infatti, secondo Record, starebbe facendo pressioni sulla Superlega per avere un posto tra i fondatori.
Il Benfica è un club di grande storia e potenzialità economiche, tanto da essere stata una delle squadre che ha speso di più in Europa la scorsa estate. Purtroppo, la stagione sta andando molto male, con conseguenti perdite economiche; ma le Águias da tempo si lamentano dei magri guadagni del campionato portoghese, e sarebbero ben disposti ad accedere a nuove entrate monetarie.
Zenit San Pietroburgo
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Può sembrare una scelta assurda, dal punto di vista puramente tecnico: un club russo, non molto noto a livello internazionale e senza una storia di grandi successi europei, né provvisto di star.
According to @Record_Portugal, Benfica are lobbying to become the Portuguese representative of the European Super League. pic.twitter.com/c3p2u1Msv3
— Zach Lowy (@ZachLowy) April 20, 2021
Eppure lo Zenit ha dalla sua delle ottime carte da giocare: è strettamente legato al governo russo e a un rete di sponsorizzazioni da fare invidia alle big d’Europa, e ha alle proprie spalle il colosso energetico Gazprom, già sponsor della Champions League. Inoltre, sarebbe l’unica società slava della Superlega, espressione di un paese che si estende dall’Artico al Mar Nero, dal Baltico all’Oceano Pacifico.
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