Superato l’esame Atalanta, l’Inter si prepara al rush finale di una stagione in cui non più nascondere l’obiettivo Scudetto
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La vittoria di misura sull’Atalanta permette all’Inter di tenere a distanza Milan e Juventus, le due immediate inseguitrici per la lotta Scudetto, ma ciò che importa di più ai supporter nerazzurri è la prosecuzione di un periodo d’oro. L’Inter, dopo tanti anni, sembra davvero imbattibile, e se le avversarie cullano ancora qualche sogno di gloria è solo perché i nerazzurri non hanno ancora strappato definitivamente.
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Se però le cose dovessero continuare così, la squadra di Antonio Conte avrebbe buone possibilità di attaccarsi sul petto lo Scudetto. A confermare infatti questo momento di forma straordinaria sono i numeri, sia quelli generali di una stagione di ottimo livello e sia, com’è logico, quelli restituiteci dalla partita vinta 1-0 contro l’Atalanta, risolta da una rete di Skriniar in mischia da calcio d’angolo.
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I numeri dell’Inter sono impressionanti
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Ecco, proprio un fondamentale all’apparenza marginale fotografa perfettamente il momento dell’Inter. Con quello segnato alla Dea, infatti, la squadra di Conte ha segnato il decimo gol dagli sviluppi di angolo, primo dato della Serie A a due lunghezze dalla Roma. Questa efficacia permette ai nerazzurri di risolvere partite complicate come quella contro l’Atalanta, nella quale gli uomini di Gasperini non avrebbero meritato di perdere.
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Inoltre, con i tre punti di San Siro l’Inter raggiunge quota 62 punti in 26 partite: solo in un’altra occasione ci era riuscita, ma per trovarla bisogna riavvolgere il nastro dei ricordi fino alla stagione 2006/07, quando ne fece 70 ma senza una reale concorrenza sul campo. Quest’anno è tutto diverso, perché il Milan non molla e la Juventus, beh, rimane la squadra nove volte campione d’Italia. Ergo, ottimismo sì, ma senza abbassare la guardia.
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Concreti e blindati
Una delle altre doti evidenziate dall’Inter quest’anno riguarda il grande cinismo nel portare a casa i punti. Contro l’Atalanta, Lukaku e compagni hanno vinto con un solo tiro nello specchio della porta – prima volta dal 2009, ai tempi contro l’Udinese – e Handanovic è rimasto blindato per la settima volta nelle ultime nove partite. A parte i gol, ininfluenti, subiti da Parma e Lazio, l’Inter chiude a zero reti incassate dal 2-0 contro la Juventus.
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Inoltre, sconfitta di Marassi a parte, la squadra di Conte non perde dal derby di andata contro il Milan. Ai tempi, quasi metà ottobre, le prospettive non erano così rosee, l’Europa impegnava ogni metà settimana e le energie, viste anche le risorse a disposizione del mister, scarseggiavano. Da allora, i nerazzurri hanno vinto 17 partite su 22 infilando un striscia di otto successi consecutivi in inverno. Ora, invece, le vittorie di seguito sono sette, ma domenica c’è il derelitto Torino, contro il quale l’Inter può vincere.
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Anche i numeri complessivi sono ottimi, parlano del miglior attacco e della miglior difesa della Serie A, a conferma del fatto che non conta solo come difendi, ma anche come attacchi. Ultimamente, poi, si è riaccesa l’intesa tra Lukaku e Lautaro Martinez, con Alexis Sanchez pronto a subentrare per spaccare i match equilibrati. Insomma, le condizioni per tornare a vincere sembrano esserci tutte.
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La crescita dei singoli
Oltre agli attaccanti, praticamente tutti i singoli hanno evidenziato una crescita concreta nel nuovo anno. Handanovic è tornato a parare come ai vecchi tempi, i tre centrali – Bastoni in primis – hanno raggiunto un livello importantissimo, mentre il (ri)lancio di Eriksen si è rivelato tanto inaspettato quanto produttivo. Il danese ha soffiato il posto a Vidal con impegno e abnegazione, fornendo un’opzione in più in costruzione al solito Brozovic.
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Darmian ha preso il posto di Young e con Hakimi compone una coppia di laterali di ottimo livello. Poi c’è Barella, già in formato Europeo: il centrocampista sardo gioca sempre e non manca mai del rendimento necessario per fare la differenza. Lui è uno di quei calciatori che Conte ha migliorato, spronandolo a dare sempre di più per farlo diventare un tassello fondamentale di un’Inter da Scudetto.
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