Il Milan ha superato anche la Lazio ed è momentaneamente primo in classifica: i rossoneri sono davvero i candidati allo scudetto, ecco perché
Il Milan è primo in classifica, almeno momentaneamente in attesa di Roma-Napoli, il big match della 13ma giornata. In caso di successo dei giallorossi, sarà la formazione di Gasperini ad issarsi nuovamente in testa mentre con gli altri due risultati possibili il primo posto sarebbe garantito in coabitazione con partenopei (se dovesse trionfare la squadra di Conte) i giallorossi (in caso di pareggio).
Una domenica sul divano, insomma, per i rossoneri che hanno conquistato tre punti pesantissimi contro la Lazio in una gara difficile e carica di tensioni, con il finale convulso che ha generato le espulsioni di Allegri, Ianni (il vice di Sarri) ed una mini rissa sedata a fatica. La Lazio reclama per un rigore non concesso per braccio di Pavlovic, l’ennesima polemica in un campionato che vive di accuse, illazioni, proteste e quant’altro.
Il Var, in questo, ha decisamente deluso: doveva azzerare le polemiche ed invece se possibile le ha perfino aumentate, colpa di un protocollo poco chiaro ed applicato ad personam, a seconda dell’arbitro che dirige la sfida. Al Milan, però, interessa poco. Ha portato a casa il successo e si candida senza dubbio ad essere una delle favorite per la vittoria del titolo. Il Milan può vincere lo scudetto?
Scudetto Milan, rossoneri i candidati principali
I rossoneri, forse, sono i candidati principali a questo punto. Merito di Max Allegri, uno che di scudetti vinti se ne intende. Il tecnico livornese ha rivoluzionato completamente tutto a Milanello, dando dignità ad una squadra che lo scorso anno era stata protagonista di un campionato quasi imbarazzante, chiuso senza qualificazione alle coppe europee. E questo è senza dubbio un vantaggio in questa annata, proprio come accaduto al Napoli di Conte l’anno scorso.
Il Milan, in primis, non perde mai: solo una sconfitta (all’esordio con la Cremonese) e se non riesce a vincere, beh, almeno pareggia. I rossoneri non hanno una rosa extralarge ma devono affrontare un solo impegno a settimana: ciò significa niente stress psicofisico tra il martedì ed il giovedì, niente viaggi lunghi o lunghissimi con rientri a notte fonda che minano la salute dei calciatori come e forse più delle partite stesse. E vuoi mettere il potersi allenare tutti i giorni a Milanello?
Milan, i punti di forza: Maignan decisivo, equilibrio in difesa
Allegri ha fiutato la possibilità ed ora non molla l’osso, anzi. Nessuno è nella condizione dei rossoneri che stanno peraltro superando tutte le difficoltà causate dagli infortuni. Il Milan ha assorbito le assenze di Rabiot e Leao nelle scorse settimane ma anche di Pulisic trovando sempre la soluzione giusta, senza mai perdere la bussola.
Le vittorie di “corto muso”, poi, stanno diventando un vero e proprio fattore. La difesa granitica è senza dubbio uno dei punti di forza: solo nove gol incassati, merito di un Maignan ritornato ai fasti di un tempo, decisivo come nell’anno dello scudetto. Anche ieri è stato superlativo, proprio come nel Derby contro l’Inter che porta la sua firma.
Un portiere di tal livello riesce a garantire almeno una decina di punti in un campionato ed in questo caso la vittoria di Allegri è stata nel tenerlo inchiodato a Milano quando sembrava ad un passo dal Chelsea la scorsa estate. Riequilibrata la difesa con il classico 3-5-2, con Tomori e Gabbia solidi, se a destra Saelemaekers è ormai una certezza, sulla corsia mancina Allegri ha fatto di necessità virtù puntando su Bartesaghi, diventato ben presto un punto di forza.
Modric e Rabiot imprescindibili, l’attacco leggero
In mediana, invece, tutto gira attorno a Modric, imprescindibile per il Milan, capace di sviluppare il suo gioco grazie al sacrificio dei “tuttocampisti” Rabiot e Fofana, per un centrocampo di granito. Ed in attacco, invece, Allegri ha trovato la soluzione giusta: se Gimenez – al momento infortunato – non rende e Nkunku non è integrato nella squadra, spazio a Pulisic e Leao, attacco leggero ma ficcante che unisce talento e velocità oltre ad una qualità in grado di far saltare le difese avversarie.
Ieri, senza lo statunitense, ci ha pensato Leao quasi da solo: con i due in campo Allegri ha trovato la quadratura giusta in attesa che il mercato di gennaio gli possa regalare una punta vera.



