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Scommesse in Cina illegali: la soluzione della Premier League

Calcio EsteroScommesse in Cina illegali: la soluzione della Premier League

La Premier League e il mercato dei bitcoin: un connubio che diventa sempre più stretto. Ma cosa c’è realmente in ballo?

Il mondo dei bitcoin sta entrando nella Premier League. I tifosi di Arsenal e Southampton avranno notato, durante le partite delle loro squadra, la scritta “HODL!” a bordo campo. Questo termine nel mondo delle criptovalute descrive l’atto di acquistare e raccogliere monete per non spendere, ma per farle aumentare valore così da rivalutare rapidamente l’investimento iniziale.

Questo particolare, unito alla sponsorizzazione con Sportsbet annunciata dal Southampton, hanno fatto sorgere alcune domande circa i legami tra il calcio inglese e il mondo delle criptovalute. Un’inchiesta di The Athletic ha fatto chiarezza sulla vicenda, svelando il reale motivo di questo connubio.

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Il Southampton e Sportsbet

La nuova sponsorizzazione del Southampton con l’agenzia di scommesse porta a una grande novità: i Saints saranno il primo club a pagare i bonus dei giocatori in bitcoin. L’operazione rientra in un’iniziativa di differenziazione fiscale verso il digitale intrapresa in Premier League, ma alcune ricerche del portale inglese su Sportsbet svelano che dietro c’è molto di più.

Tramite la rete Internet britannica il sito infatti non è accessibile, ma reindirizza verso il sito di un’altra società, TGP Europe, che risulta sotto il patrocinio della Commissione del gioco d’azzardo in Gran Bretagna. La società ha sede nell’Isola di Man e controlla anche altre società di scommesse che sponsorizzano club di Premier come il Tottenham e il Newcastle.

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Gli utenti inglesi possono andare su questi siti e piazzare le proprie scommesse, che però vengono processate tramite l’Isola di Man. Sportsbet fa parte appunto di questa rete patrocinata da TGP Europe. La sua facciata britannica recita: “Superbo operatore di gioco online”, ma la sua attività, fuori dall’isola, è molto diversa.

Accedendo al sito Sportsbet fuori dal Regno Unito infatti si trova una home con la scritta “La casa delle criptoscommesse”. Lo slogan evidenzia le finalità della società: “Scommettere con le criptovalute non è mai stato così semplice”. Qui si possono comprare Bitcoin e anche convertirli in altre criptovalute. Il sito fornisce anche spiegazioni su come la criptovaluta viene usata per giocare d’azzardo.

Il Regno Unito e le criptovalute

Ma perché questi siti presentano due facciate diverse per la Gran Bretagna e il resto del mondo? La risposta sta nella posizione avversa del governo britannico al criptocommercio, che oltremanica, e in generale in Europa, gode di una cattiva reputazione.

Spesso la criptovaluta è associata ad attività illegali, l’anonimato delle operazione non stimola fiducia inquietante questo sistema e inoltre il fatto che il criptocommercio si svolga senza l’intermediazione di enti come le banche infrange anche una rete di interessi principalmente finanziari ed economici.

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Un sito di scommesse basato sui bitcoin non godrebbe di grande fama in Gran Bretagna e forse nemmeno avrebbe troppo seguito visto le oscillazioni imprevedibili del mercato delle criptovalute e la sua cattiva fama.

Funziona molto invece in altri paesi, tra cui la Cina, dove il gioco d’azzardo è regolamentato da leggi meno stringenti rispetto al Regno Unito e dove la criptovaluta gode di un seguito molto più ampio.

Il mercato cinese

Qui, infine, si arriva al nodo della vicenda. La chiave di volta della vicenda sta nel grande seguito che ha la Premier League in Cina e alla volontà di conquistare questo mercato che può generare enormi profitti.

In Cina il gioco d’azzardo interno è soggetto a norme più stringenti, ma quello estero è fortemente osteggiato. Piazzare scommesse al di fuori dei circoli nazionali può portare addirittura all’arresto, ragione per cui le società di scommesse online basate sull’anonimato dei bitcoin possono essere la soluzione vincente.

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Le sponsorizzazioni in Premier hanno dunque come target non tanto i tifosi inglesi, che comunque nemmeno possono accedere a quei siti, ma proprio i tantissimi supporter cinesi che seguono il campionato inglese. L’operazione rientra dunque nell’ampio disegno di conquistare il mercato cinese delle scommesse sulla Premier, avvalendosi del sistema della criptovaluta.

Tutto ciò non viola alcuna legge, è tutto perfettamente in regola. Il governo britannico però non vede di buon occhio quest’attività e starebbe lavorando per limitare questi siti con dominio straniero che operano in Regno Unito.

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