venerdì, Aprile 19, 2024

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Mario Pasalic, il soldato di Gasperini

Serie AMario Pasalic, il soldato di Gasperini

Meteora al Milan, determinante all’Atalanta: Mario Pasalic è uno dei migliori centrocampisti dell’attuale Serie A

Sei gol in novanta minuti, sei punti di distacco da una Juventus capolista che sembra non voler mollare. Mai come quest’anno, però, per l’Atalanta è lecito sognare lo Scudetto: la squadra di Gasperini, dopo il 6-2 rifilato al Brescia, continua la sua cavalcata verso un finale di stagione che si concluderà con l’avventura di agosto in Champions League.

Nel derby lombardo, particolarmente sentito vista l’emergenza sanitaria che negli scorsi mesi ha coinvolto le due città, non c’è stata partita. E, se tutti giustamente plaudono alla grande prova corale della Dea, è giusto soffermarsi su colui il quale ha contribuito attivamente a far sì che l’Atalanta dilagasse per l’ennesima volta. Con una tripletta, Mario Pasalic si è portato a casa il pallone della partita, imponendosi ancora una volta come uno dei centrocampisti più decisivi di tutta la Serie A.

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La rinascita di Mario Pasalic

“Sono contento per i gol che ho segnato – ha detto Pasalic alla fine del match contro il Brescia – ma soprattutto sono soddisfatto della vittoria: questo è il mio miglior momento della carriera”. Una carriera, quella del centrocampista croato, che lo ha portato a Bergamo giusto un paio di anni fa, in concomitanza con la crescita definitiva di un’Atalanta ormai lanciata verso grandi traguardi.

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Pochi giorni fa, infatti, il presidente Percassi ha esercitato il riscatto dal Chelsea, versando nelle casse dei Blues 20 milioni di euro, per un affare complessivo da poco meno di 23 milioni. Un vero affare, soprattutto se si considerano le cifre che girano oggi sul mercato e, in particolar modo, per l’apporto che poi Pasalic ha effettivamente dato alla causa.

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La prima stagione a Bergamo l’ha iniziata in semi-apprendistato, osservando spesso dalla panchina i meccanismi ‘gasperiniani’ che si sviluppavano in campo. Poi, una volta prese le giuste misure, Pasalic è entrato finalmente nelle rotazioni di squadra. L’annata 2018/19, terminata con 42 presenze e 8 gol, gli è servita per scrollarsi di dosso l’etichetta di ‘pacco’, cucitasi addosso qualche anno prima. In questa, invece, è arrivata la consacrazione: con la tripletta al Brescia, Pasalic ha scollinato ufficialmente la doppia cifra stagionale.

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Una meteora a Milano

Croato di nazionalità – è nel giro della selezione a scacchi ormai da diversi anni – ma nato a Mainz da immigrati che si erano stabiliti in Germania, Mario Pasalic ha cominciato il suo girovagare calcistico sin da giovanissimo. A 18 anni Il Chelsea lo strappa alla Dinamo Zagabria e lo gira in prestito all’Elche che lo fa esordire in Liga, aprendogli la strada per l’esperienza in Francia al Monaco.

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Qui Pasalic si toglie qualche sfizio, conquista la fiducia di Jardim ma a fine stagione rientra in Inghilterra. Ma per lui non c’è spazio, così il Milan decide di farsi avanti e prelevarlo in prestito: l’annata rossonera è parecchio tribolata, in panchina c’è Vincenzo Montella e alla fine la squadra si classifica sesta, ma la dirigenza cinese – vicina alla cessione al fondo Elliott – si disinteressa del mercato e lo rimanda indietro.

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Dopo una ventina di presenze e una manciata di reti, Pssalici rientra per l’ennesima volta a Londra. La sua carriera sembra involversi, finisce addirittura in Russia allo Sparta Mosca, ma poi l’Atalanta ha la grande intuizione di portarlo a Bergamo e consegnarlo a Gasperini. Per il croato è la svolta decisiva: oggi, anche per via di alcune defezioni, assieme all’ucraino Malinovskyi rappresenta uno degli investimenti migliori della gestione Percassi.

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La risorsa tattica di Gasperini

Nello scacchiere tattico di Gasperini, Mario Pasalic gioca un po’ in tutte le posizioni. Nasce centrocampista centrale e spesso, soprattutto nella prima stagione, il tecnico piemontese lo ha schierato come alternativa a de Roon o Freuler, ma andando avanti col tempo si è rivelato anche un’ottima risorsa offensiva.

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Nel 3-4-2-1 spesso lo si vede agire una ventina di metri più avanti, a ridosso dell’attaccante, al quale fornisce appoggio o, alternativamente, sfrutta gli spazi che lo Zapata di turno sa aprirgli. Inoltre, Pasalic ha qualità balistiche importanti come il tiro da fuori area, che lo rendono un centrocampista estremamente completo. A 25 anni, il talento di Mainz potrebbe quindi aumentare il proprio valore e diventare a breve l’ennesima plusvalenza della Dea.

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