El Chucky Lozano è tornato a spaventare le difese avversarie come ai tempi di Pachuca e PSV. La 2^ giornata di Serie A ha proposto diversi risultati clamorosi, tra cui il roboante 6-0 con cui il Napoli ha demolito il Genoa. Una partita in cui si è esaltato proprio l’attaccante messicano, autore di una splendida doppietta e autentico trascinatore dei partenopei. Decisamente un altro giocatore rispetto a quello timido e impacciato dei primi mesi in azzurro.
L’arrivo a Napoli da “acquisto più costoso di sempre”
La storia di Lozano a Napoli finalmente sta prendendo la piega auspicata un anno fa, quando il messicano arriva all’ombra del Vesuvio con un etichetta decisamente pesante. Pagato 42 milioni di euro al PSV, EL Chucky risulta l’acquisto più costoso nella storia del Napoli. Un giocatore chiamato quindi a far fare il salto di qualità ai partenopei, per lottare ad armi pari con la Juventus per lo scudetto.
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L’esordio con il Napoli è da incorniciare, almeno a livello personale. Nella sfida della 2^ giornata contro la Juventus, entra ad inizio ripresa e firma il gol del momentaneo 3-2 su assist di Callejon (i bianconeri poi vinceranno 4-3). Un biglietto da visita importante, in una stagione che però non coinciderà con le aspettative estive.
Difficoltà con Ancelotti, rilancio con Gattuso
Che la rete alla Juventus sia un fuoco di paglia per Lozano lo si capisce fin dalle prime partite. Il tecnico Carlo Ancelotti lo impiega in più posizioni dell’attacco e mai per 90 minuti, avendo dal giocatore un rendimento con più ombre che luci. Al di là di qualche fiammata, come il gol che vale il pareggio contro il Milan alla 13^ giornata, il messicano fatica ad entrare pienamente nei meccanismi di gioco azzurri. Decisamente la brutta copia del giocatore che incendiava le difese avversarie tanto nei club quanto in Nazionale.
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L’arrivo in panchina di Gennaro Gattuso, ufficializzato l’11 dicembre, inizialmente non cambia le cose. Il tecnico non vede la giusta determinazione in Lozano, tanto in campo quanto negli allenamenti. Si parla già del flop più clamoroso nella storia del Napoli, ma l’opinione di Gattuso sul giocatore non è definitiva. Ringhio crede infatti nelle qualità del messicano e non aspetta altro che vengano fuori: il tempo gli darà ragione.
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La svolta post lockdown: da flop a uomo decisivo
Lo stop di tre mesi per il lockdown regala, oltre ad un calcio completamente diverso, un Lozano mai così ispirato da quando è in Italia. Il messicano, pur non giocando ancora con grande continuità, innalza decisamente la sua incidenza sulla manovra offensiva napoletana. Oltre a tenere sempre in apprensione la difesa avversaria, segna due gol importanti per le vittorie contro Verona e Genoa. Exploit che non stupiscono Gattuso, convinto da mesi che Lozano potesse fare di più rispetto a quanto fatto nei suoi primi mesi italiani. Decisivo anche uno scontro tra i due con l’allenatore che decise di allontanare il calciatore dal campo per scarsa applicazione durante gli allenamenti.
Una scelta che si è tramutata in scintilla decisiva con Gattuso, che partita dopo partita ha lavorato al recupero mentale e fisico del calciatore.
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La conferma del ritorno di Lozano a pieno regime si ha nelle prime partite di questa stagione. Il messicano gioca un buon match contro il Parma, per poi scatenarsi con una doppietta nel 2^ turno contro il Genoa. Gol e prestazioni frutto del lavoro, come sottolinea Gattuso nel post partita: “Io non gli sto regalando niente, lo scorso anno non era nelle condizioni fisiche e mentali per giocare, quest’anno sta dimostrando di poter giocare”. In attesa di eventuali rinforzi negli ultimi giorni di mercato, il Napoli può contare su un Lozano tornato ai massimi livelli. Pur con un anno di ritardo, i 42 milioni pagati al PSV sembrano essere tutt’altro che soldi sprecati.
di Paolo Lora Lamia