L’Inter si sta muovendo molto sul mercato per cercare di accorciare il gap con la Juventus: la difesa è il reparto più toccato, all’interno di una rivoluzione totale
L’Inter si rinnova con l’obiettivo di competere seriamente per lo Scudetto. La Juventus resta là davanti e, almeno per il momento, i nerazzurri sono ancora costretti a inseguirla. Però la società, in particolare nella figura di Beppe Marotta, sta lavorando alacremente per consegnare ad Antonio Conte una rosa valida, sia numericamente che qualitativamente.
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Di questa squadra potrebbe a breve fare parte anche Chris Smalling: il difensore centrale inglese, dopo una stagione nettamente positiva in quel di Roma, è rientrato a Manchester e la dirigenza nerazzurra sta portando avanti una trattativa parallela a quella dei giallorossi, decisi a riportarlo alla corte di Paulo Fonseca. Qualora andasse tutto a buon fine, Smalling diventerebbe l’innesto finale in una difesa che, a fine mercato, si ritroverà rinnovata nei nomi e nelle caratteristiche.
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Skriniar, sacrificio doloroso?
Antonio Conte ha sempre detto di volere almeno due alternative per ogni slot. Smalling potrebbe rappresentare una soluzione low cost e, sulla carta, arriverebbe a Milano eventualmente per sostituire il partente Milan Skriniar. Il momento che stiamo vivendo è delicato, non solo dal punto di vista sanitario ma anche economico. Se davvero dalla Premier League arrivasse un’offerta dai 50 milioni di euro in su, come confermato dallo stesso Conte, è ovvio che l’Inter potrebbe privarsi del suo muro slovacco.
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La cessione di Skriniar aprirebbe scenari interessanti in entrata, con soldi freschi pronti per essere ributtati sul mercato. Certo, perdere uno dei migliori difensori della Serie A non è una prospettiva soddisfacente per il tifosi medio, ma sull’ex Samp pendono due considerazioni sulle quali non si può soprassedere. La prima, nella difesa a tre spesso va in difficoltà. La seconda: a 25 anni ha raggiunto la maturità calcistica. Cederlo quindi è un rischio, ma assai calcolato.
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Inter, le operazioni in entrata: Kolarov c’è, Darmian quasi
Per quanto riguarda le altre entrate in difesa, Antonio Conte ha deciso – Smalling a parte, di cui abbiamo ampiamente detto – di puntare su un paio di jolly che possano giocare sia nel ruolo di centrale che sulla fascia. Uno è già ufficiale da giorni: si tratta di Alexander Kolarov, esperto terzino mancino che alla Roma, negli ultimi tempi, ha appunto giocato come terzo centrale di difesa.
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L’altro è Matteo Darmian, che l’Inter potrebbe prelevare dal Parma: per l’ex Torino è pronto un contratto da un paio di milioni di euro l’anno. Darmian può adattarsi a centrale di destra, ruolo ricoperto sia a quattro che a tre a inizio carriera e con Ventura, proprio durante la sua avventura in granata. Conte può così ottimizzare le risorse, disponendo di un paio di soluzioni spendibili in tutto il reparto difensivo. Strategia interessante, vedremo se pagherà.
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Godin e Ranocchia ai saluti, la novità è Pirola
Per quanto riguarda invece le uscite, in queste ore è stata definita la cessione di Diego Godin al Cagliari. L’Inter, lasciando andare il califfo uruguayano, libera un bel po’ di spazio salariale da destinare eventualmente ad altre operazioni. E, in questi giorni, anche Andrea Ranocchia dovrebbe lasciare il club: per lui si parla di Genoa, e l’eventuale addio di “Frog_23” arriverebbe dopo 9 anni complessivi. E, anche in questo caso, l’Inter si libererebbe di un elemento non funzionale.
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Il suo posto in rosa sarà preso da Lorenzo Pirola, classe 2002 e fresco di rinnovo contrattuale fino al 2025. Il ragazzo è uno dei perni dell’under 17 azzurra, con la quale ha giocato l’ultimo Mondiale di categoria, e più in generale viene considerato tra i difensori più promettenti del movimento italiano. Conte ha speso di recente parole molto importanti, a tal punto che si può quasi immaginare per Pirola un inserimento alla Bastoni.
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De Vrij, Bastoni e D’Ambrosio: le garanzie
Alessandro Bastoni, Stefan de Vrij e Danilo D’Ambrosio saranno infatti gli unici confermati al 100%. L’Inter crede molto in loro: mentre l’olandese rappresenta il leader silenzioso della retroguardia, il terzino destro ha dimostrato di sapersi adattare molto bene sul centro-destra, confermandosi come una risorsa parecchio preziosa. Il classe, invece, 1999 si è preso la titolarità quasi subito, apprezzato da Conte per la voglia e l’abnegazione messa in campo quando il tecnico leccese lo ha buttato nella mischia.
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Bastoni ha la grande qualità di essere talentuoso e mancino, caratteristica fondamentale per giocare a tre visto che Conte chiede ai suoi centrali di impostare sempre dal basso. Qualità nella quale eccelle anche de Vrij, colpaccio a parametro zero di un paio di stagioni fa: l’olandese, per apporto e rendimento, è uno dei difensori più forti e maturi d’Europa. Il perno ideale, per blindare ancora di più la miglior difesa della scorsa Serie A.
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