La Lazio, solo pochi mesi fa, sembrava in grado di poter vincere lo scudetto, mentre oggi è molto indietro in campionato: il lockdown è stato evidentemente lo spartiacque dell’annata biancoceleste. Ma cosa è successo realmente?
DA SORPRESA DELLA STAGIONE AL RISCHIO FALLIMENTO: IL LILLE È IN VENDITA
Vi ricordate marzo? La Lazio giocava bene e sembrava inarrestabile: 21 risultati utili consecutivi, seconda in classifica a un punto dalla Juventus. C’era addirittura chi arrivava a ipotizzare lo scudetto.
Poi la pandemia, il lockdown, e a giugno la ripresa del campionato. Da allora, i biancocelesti hanno vinto appena 10 partite su 24, perdendone altrettante; i gol segnati sono meno di quelli subiti (38 contro 40), il gioco stenta a vedersi e il ritmo è da metà classifica. Cos’è successo?
LA SALERNITANA PUÒ ESSERE PROMOSSA IN SERIE A?
La Lazio nel post-lockdown
Innanzitutto, bisogna ammettere che, in primavera, dalla Lazio erano giunte lamentele secondo cui lo stop al campionato avrebbe danneggiato i biancocelesti, anche se si pensava più che altro a una sospensione definitiva con congelamento della classifica. Invece il problema dei ragazzi di Simone Inzaghi si è visto proprio al ritorno in campo.
IL CROTONE PUÒ REALMENTE SPERARE DI SALVARSI?
Nei mesi scorsi, Artuto Diaconale – il portavoce del club, recentemente scomparso – aveva accusato le altre società, la Juventus in particolare, di aver lasciato trasferire i suoi giocatori all’estero per potersi allenare tranquillamente, mentre la Lazio, tenendoli in Italia, aveva dovuto sottostrare a leggi più restrittive.
Ovviamente, però, questa scusa non poteva bastare a spiegare il calo improvviso della squadra di Inzaghi. Fin dal’estate, la stampa ha cercato di trovare una spiegazione alla crisi della Lazio: Repubblica indicava tre fattori principali, il calo di Immobile, gli errori difensivi e i troppi infortuni; Fanpage si concentrava invece su un calo di condizione fisica a livello generale e sulla panchina troppo corta. Dopo qualche mese, però, nessuna di queste ipotesi sembra essere più valida.
Due Lazio diverse: una in Italia, una in Europa
REAL MADRID, ROSA CORTA PER ZIDANE?
Immobile è tornato a segnare, con 7 gol in campionato e 5 in Champions League, mettendosi alle spalle in difficile momento del post-lockdown. Gli infortuni oggi non sono considerevolmente di più rispetto a quelli delle avversarie, e la stessa cosa si può dire dei contagi, mentre ormai la condizione fisica dovrebbe essere recuperata.
Lo dimostra il fatto che, mentre in Serie A la Lazio è solamente ottava, in Champions è riuscita a superare il proprio girone ottenendo alcuni importanti risultati, tipo la netta vittoria sul Borussia Dortmund. In Europa, i biancocelesti sono ancora imbattuti: non proprio un risultato da squadra in crisi.
Ciro Immobile bomber vero, il suo gol ai giallorossi una gemma
Chiama la palla, anticipa il difensore e con una girata al volo fa secco Montipò
E sono 137 con l'Aquila sul petto#Lazio #BeneventoLazio pic.twitter.com/pl7KNNdaNa
— FrancescoTroncarelli (@effetronky) December 16, 2020
LAZIO -BAYERN, COME GIOCA L’AVVERSARIA DI CHAMPIONS LEAGUE
Di recente, Inzaghi ha sostenuto che parte del problema sarebbe anche all’assenza di pubblico, ma questa è una situazione con cui tutti si trovano ad avere a che fare (e che secondo i dati non sembra influire più di tanto sul rendimento complessivo delle squadre), inoltre non spiega la differenza di rendimento tra Europa e Serie A.
Più che una questione fisica, sembra chiaro che i problemi della Lazio siano innanzitutto di natura psicologica, ma non è semplice capire cosa li possa aver causati. Di mezzo potrebbe esserci anche una questione di motivazioni, se non proprio di dissapori nell’ambiente, ad esempio tra rosa e società, come qualcuno aveva sospettato dopo l’uscita di Luis Alberto contro il nuovo aereo della società.
Probabilmente, la crisi della Lazio è un insieme di problemi diversi che, un pezzetto alla volta, hanno eroso la sicurezza di una squadra che fino a marzo appariva imbattibile. E tra di essi va anche considerato il mercato: ci sono stati pochi veri innesti, e di questi i due più importanti – Muriqi e Fares – non sono ancora riusciti a incidere veramente.
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