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Prestiti, delusioni e tante difficoltà. Poi la rinascita nella sua Cagliari e la definitiva consacrazione in questa stagione. Joao Pedro è il brasiliano che, nei 5 principali campionati europei, ha contribuito al maggior numero di reti segnate dalla propria squadra (21).

“Cagliari è casa mia”. Come in un vecchio film romantico, Joao Pedro e il capoluogo sardo sembrano essere i protagonisti di una bellissima storia d’amore. Un rapporto iniziato nel 2014, dopo gli anni bui dei tanti prestiti in giro per il mondo e culminato poi nella definitiva esplosione di quest’anno con i quattro mori cuciti sul petto.

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E pensare che il primo settembre di 6 anni fa, il club dell’allora neo presidente Tommaso Giulini riuscì a completare il suo trasferimento soltanto al fotofinish. “Matias Cabrera all’Estoril, Joao Pedro Geraldino dos Santos Galvao in Sardegna” fu la flash news che tanti tifosi rossoblù videro scorrere nelle tante trasmissioni calcistiche nell’ultimo giorno di mercato.

A distanza di tre anni e mezzo, i destini del Cagliari e del ventiduenne di Ipatinga si incrociano dunque di nuovo. Perché il 16 gennaio del 2011 fu proprio al Sant’Elia che il giovane Joao collezionò la sua prima presenza in Serie A con la maglia del Palermo. Coincidenze importanti e ben poco banali.

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Rottura rosanero

“Potenzialmente siamo di fronte ad un grande giocatore”, diceva di lui Walter Sabatini. E come dar torto all’ex ds rosanero, bravo nel portare in Sicilia un talento promettente che, a soli 18 anni, aveva già collezionato 13 presenze con la prima squadra dell’Atletico Mineiro.

Ne aveva fatta di strada quel giovane, partito dal centro siderurgico di Ipatinga alla volta dell’Europa del calcio. Il sogno? Quello di tanti calciatori sudamericani: riuscire ad incidere in uno dei campionati più ambiti e competitivi del mondo. Il destino, tuttavia, aveva in serbo qualcos’altro per Joao.

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Dopo sole 4 presenze e i prestiti al Vitoria Guimarães prima e al Peñarol poi, si chiude definitivamente la controversa esperienza del brasiliano in Sicilia. E le parole dello stesso Sabatini, un tempo felice per il suo acquisto, sembrano assumere il peso di una pesante pietra sull’emergente figura calcistica del ragazzo: “Aveva un carattere un po’ bizzarro”.

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Ripartire, capitolo 1

Brasile-Italia-Portogallo. Sono questi i vertici del triangolo calcistico che ha segnato la carriera di Joao Pedro. Dopo il flop italiano, è infatti il piccolo Desportivo Brasil a tesserarlo, prima di spedirlo immediatamente in prestito al Santos. Con la maglia del Peixe, il duttile attaccante colleziona tuttavia soltanto 10 presenze. Poco per convincere i bianconeri a trattenerlo.

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Nel 2013, è così la volta dell’ennesimo prestito. “Joao Pedro all’Estoril Praia”. L’attaccante brasiliano fa ritorno nella massima serie portoghese, già assaporata in precedenza con la maglia del Vitoria Guimarães. E finalmente pare trovare la sua giusta dimensione. A Cascais, centro di 180 mila abitanti nei pressi di Lisbona, il classe ’92 colleziona 44 presenze, impreziosite da 10 reti e 5 assist. Numeri che accendono per la seconda volta l’interesse di alcuni club italiani nei suoi confronti.

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Sbarcato a Cagliari con l’etichetta del talento inesploso in grado di poter potenzialmente offrire a Zeman una buona alternativa partendo dalla panchina, Joao Pedro riesce stavolta ad adattarsi con rapidità al già testato calcio italiano. Trentatré presenze, 6 reti e 2 assist i dati con i quali il brasiliano chiude la sua ottima prima stagione nell’isola – segnata tuttavia dalla triste retrocessione in Serie B del Cagliari -, vissuta soprattutto nelle vesti di centrocampista centrale.

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Ripartire, capitolo 2

Reinventato trequartista nel Cagliari campione in B di Rastelli, Joao Pedro prosegue poi nel proprio percorso di crescita in massima serie. Assist, belle reti e una ritrovata continuità di prestazioni dopo le tante delusioni del passato: a 9068 km di distanza dalla sua Ipatinga, il brasiliano pare aver finalmente trovato la giusta e meritata serenità calcistica. Il 9 marzo del 2018, il castello felice costruito da Joao in Sardegna rischia però di crollare pesantemente.

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Il giocatore viene infatti riscontrato positivo all’idroclorotiazide – un diuretico che agisce soprattutto a livello renale – e la Procura Nazionale Antidoping chiede la sua sospensione per i successivi 4 anni. Saranno invece solo 6 i mesi di squalifica per Joao. Un periodo comunque nero, nerissimo, intervallato soltanto dalla decisiva apparizione nella vittoria di Firenze del 13 maggio.

“La mia carriera era passata in secondo piano, in ballo c’era soprattutto l’aspetto umano. Hanno creduto alla mia buonafede, e questa è già una vittoria”, dichiarò al tempo della sentenza definitiva il brasiliano. Nel frattempo si allenava in silenzio, con vista sul suo imminente ritorno in campo.

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Il 16 settembre del 2018 è la data della seconda rinascita di Joao Pedro. Quella del suo riscatto umano, più che calcistico. Perché al minuto numero 4 della sfida contro il Milan – match che segna il suo ritorno dopo la squalifica – il brasiliano mette a segno la sua prima rete stagionale.

Ogni singolo spettatore è in piedi ad applaudire. I tifosi e la società hanno compreso il suo errore e gli sono stati accanto nei mesi più difficili della propria carriera. È l’inizio della sua seconda vita in rossoblu.

Da attaccante puro a centrocampista, da trequartista a seconda punta. In coppia con Giovanni Simeone, Joao Pedro sta vivendo quest’anno la sua miglior stagione in termini realizzativi. Dopo anni di stravolgimenti tattici e continua ricerca della propria posizione ideale, all’età di 28 anni il brasiliano sembra aver trovato la sua perfetta collocazione sul terreno di gioco.

Nato come centravanti puro, le qualità da attaccante del classe ’92 sono spesso state snaturate da uno schieramento più arretrato sul terreno di gioco. Con l’infortunio di Pavoletti ad inizio stagione e l’avanzamento di Nainggolan dietro le punte, Joao Pedro è probabilmente stato liberato dai troppi vincoli dati dal vecchio ruolo di trequartista. Libero di agire sul fronte offensivo, il numero 10 riesce a non dare punti di riferimento agli avversari, sfruttando le sue ottime doti tecniche.

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Trentadue presenze, 17 reti e 4 assist i numeri stagionali del giocatore che, dati alla mano, è il brasiliano che nei 5 top campionati europei ha contribuito al maggior numero di reti segnate dalla propria squadra: 21. Un riconoscimento statistico importante per un giocatore trasformatosi negli anni in uno dei simboli principali del Cagliari e di quella città che si è davvero trasformata nella sua seconda casa.

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Delusioni, prestiti, riscatto e tanti gol. Quella di Joao Pedro è una di quelle storie che ci piace ricordare. La vicenda calcistica di un giocatore che ha saputo soffrire e rialzarsi con forza dopo i propri sbagli. Il racconto di un ragazzo che ha saputo affermarsi con decisione e perseveranza nel calcio italiano, abolendo a suon di gol tante fastidiose etichette.

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