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Haaland è arrivato al primo bivio della propria carriera

Calcio EsteroHaaland è arrivato al primo bivio della propria carriera

Erling Haaland deve decidere quale sarà il suo prossimo futuro: il BVB comincia a stargli stretto e Raiola lo offre a mezza Europa

“Ci sono un massimo di dieci squadre che potrebbero permettersi Erling in questo momento: quattro di queste sono inglesi ed è ovvio che sia ambito da tutti, visto come sta crescendo”. Con queste esatte parole Mino Raiola, intervistato da BBC Sport, ha parlato della situazione di Erling Braut Haaland, uno dei suoi assistiti più preziosi.

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La situazione di mercato che si sta creando attorno al norvegese è abbastanza fluida, perché da una parte c’è un contesto come quello del Borussia Dortmund, che probabilmente non può dargli quello che Haaland stesso meriterebbe, mentre dall’altra troviamo una serie di realtà pronte a fare il grande investimento per strappare il golden boy al BVB.

haaland
Fonte immagine: @ErlingHaaland (Twitter)

Come sta andando Haaland

Risposta breve: bene, molto bene. Articolando meglio il discorso, invece, si potrebbe quasi dire che Haaland ha avuto sulla Bundesliga un impatto devastante. Arrivato a gennaio 2020 dal Salisburgo in cambio di 18 milioni e un sacco di soldi versati al padre, il norvegese ha subito preso le misure di un campionato diverso rispetto a quello austriaco, senza patire il grande salto.

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Ha segnato tanto prima e dopo il lockdown, poi ha ripreso a graffiare in questa stagione dove, assieme ai suoi “soci” Sancho, Reus e Reyna, ha contribuito a mantenere un BVB in difficoltà nelle parti alte della classifica. Anche in Champions League Haaland ha inciso tanto, segnando a chiunque e in qualunque situazione. Insomma, nonostante sia solo un classe 2000, il centravanti ex Molde non può che essere considerato già un campione del presente.

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Il BVB comincia a stargli stretto

Per questo motivo il Borussia Dortmund, molto ridimensionato in questa stagione, potrebbe non essere (più) il club adatto per continuare la scalata verso l’alto. L’impressione, vedendo la squadra di Favre prime e Terzic poi, è che il ragazzo sia di una dimensione nettamente superiore rispetto a quella che lo stesso BVB si proponeva di raggiungere.

In campo la compagine giallonera non gira, in Bundesliga fatica e in Champions League ha fatto giusto il minimo indispensabile. Haaland, quindi, ha bisogno di qualcosa in più perché quello che i tedeschi possono ancora dargli – un’intelaiatura di gioco completamente pensata e sviluppata attorno a lui e la vetrina internazionale, cosa non più scontata come fino allo scorso anno – cominciano a non bastare più.

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Dove potrebbe andare Haaland

Il suo futuro, dunque, volenti o nolenti sarà lontano da Dortmund. Raiola, nemmeno troppo implicitamente, ha fatto capire che chi vorrà Haaland dovrà pagarlo tanto, perché “parliamo di un ragazzo che raggiungerà presto il livello di Ibrahimovic, Messi e Ronaldo”. Così l’Inghilterra, con la sua Premier League, sulla carta sembrerebbe il campionato più pronto ad accaparrarselo.

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D’altronde, se quattro club sulle dieci possibili pretendenti sono inglesi, un motivo ci sarà. Peraltro, il calcio britannico si cucirebbe perfettamente attorno alle caratteristiche di Haaland, che con il suo strapotere fisico e atletico troverebbe un contesto adatto per continuare a essere incisivo. Inoltre, a livello di ingaggi, oggi nessuno può pagare come una società di Premier League.

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Chissà quindi cosa ne pensano alla Juventus, dove Haaland sarebbe potuto approdare anni fa ma, secondo alcune voci, la trattativa saltò a causa delle poche garanzie tecniche fornitegli ai tempi dai dirigenti bianconeri. Nella lista di Raiola la Juventus però rimane per ovvi motivi, così come il PSG, il Barcellona e il Real Madrid. Formalmente, potrebbe esserci anche il Bayern Monaco a completare il quadro delle pretendenti.

 

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Cartellino in saldo?

Resta da capire quanto il Borussia Dortmund potrebbe incassare dalla vendita ipotetica di Haaland. Infatti, anche se in molti fanno finta di dimenticarsene, a influenzarne il prezzo del cartellino non può non incidere la variabile Covid-19. Il post lockdown è stato duro per tutti, soprattutto e paradossalmente per i club più ricchi, quindi è facile che tutte le valutazioni possano subire un, anche solo lieve, ridimensionamento.

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Nello specifico, gli 80 milioni di euro che i tedeschi chiedevano tempo fa difficilmente verranno pagati oggi. Magari, se e chi vorrà tuffarsi sul norvegese, potrebbero subentrare bonus futuri legati a obiettivi e rivendite, ma certe cifre cash – per qualche anno – non le vedremo più. Così il Borussia Dortmund, soprattutto se non dovesse qualificarsi per la prossima Champions League, rimarrebbe con il doppio cerino in mano, mentre Haaland – com’è prevedibile – non avrebbe che l’imbarazzo della scelta.

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