venerdì, Marzo 29, 2024

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Haaland non è più (solo) un prototipo di campione

Calcio EsteroHaaland non è più (solo) un prototipo di campione

Haaland si è di nuovo preso la scena in una Champions League ormai è diventata la sua comfort zone, confermandosi come elemento dominante

La doppietta sul campo del Siviglia ha fatto il giro del mondo ma poi, a mentre fredda, mica è il caso di stupirsi troppo. Erling Braut Haaland è ormai diventato una piacevole conferma: non solo per i tifosi del Borussia Dortmund, che se lo godono da poco più di un anno e di notte non dormiranno pensando a quando la società sarà costretto a cederlo, ma anche per gli appassionati di calcio in generale.

Non potrebbe infatti essere altrimenti, vista la leggerezza con la quale Haaland si muove in campo, segna e fa segnare, trascina una delle squadre più nobili di Germania sfruttando la classe che Madre Natura gli ha donato. In più, lo fa da fresco ventenne con la faccia pulita di chi ancora, della vita, deve capire molto, mentre il pallone non ha più segreti ormai da anni.

haaland
Fonte immagine: @uvnsteady (Twitter)

Haaland è diventato dominante

Il match vinto al Ramon Sanchez Pizjuan è esplicativo in tal senso: i difensori del Siviglia hanno provato a depotenziarlo in qualsiasi maniera, ma Haaland – nonostante tutto – si è preso la scena dando prima il là all’azione del momentaneo pareggio marchiato Dahoud, poi ha deciso di chiudere da solo i giochi segnando la doppietta definitiva, che permette al BVB di guardare al ritorno con moderato sinistro.

 

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Due gol, quelli segnati in terra andalusa, decisamente “alla Haaland”. Già, perché adesso si dice così, il termine è stato coniato ai tempi in cui il ragazzo spazzava via van Dijk e Koulibaly con la maglia del Salisburgo e ora è di uso comune. Così, ovviamente, com’è diventata comune la credenza che sarà proprio il norvegese, a braccetto con Mbappé, a dominare il prossimo decennio di calcio mondiale.

 

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L’exploit in Champions League

Se la Champions League è la vetrina all’interno della quale ogni prototipo di campione deve mettersi alla prova, Haaland ha già ampiamente superato il test a pieni voti. Con le due reti segnate ai Siviglia, l’ex Molde e Salisburgo è salito a quota 18 gol in 13 apparizioni nella massima competizione mondiale per club. Una cifra impressionante, mai raggiunta ovviamente da nessuno alla sua età.

Otto di questi gol, peraltro, Haaland li aveva messi a segno nella fase a gruppi dello scorso anno, quando ancora faceva parte della grande famiglia Red Bull: il Salisburgo uscì ai gironi ma lui è rimasto per parecchio tempo il capocannoniere della manifestazione. Altro record, chiaramente, che ne sottolinea ulteriormente il fatto di essere un predestinato.

Poi altre due reti sono arrivati con il BVB nella seconda parte di Champions, e le altre otto in questa stagione. Al prossimo gol, Haaland batterà il proprio record personale e il Siviglia, in tal senso, è già avvisato. Oltre alla fase realizzativa, il norvegese stupisce per come si associa con i compagni. Da Sancho a Bellingham, passando per Reyna e arrivando a Reus: gli altri ruotano, lui è sempre al suo posto.

Una scoperta statistica

Il Salisburgo da anni ha costruito una rete di scout capaci di scovare il talento in ogni angolo del mondo. In Scandinavia, in particolare, la presenza di Red Bull è sempre stata abbastanza massiccia, così nel gennaio 2019 – mentre tutti si chiedevano chi fosse questo ragazzo – la multinazionale che commercia in bevande energetiche strappò un assegno da 8 milioni di euro per strapparlo al Molde.

Haaland aveva convinto per le sue qualità, ma a dare il responso definitivo agli austriaci fu un software statistico del quale gli scout si avvalgono da tempo. Basandosi su un algoritmo che tiene conto di diversi fattori, è stato così possibile riconoscere il talento prima di tutti, anticipando la concorrenza delle big europee.

Che, in seguito, si saranno sicuramente mangiate le mani. Soprattutto il Manchester United, che con il Molde ha sempre avuto un canale diretto per via di Ole Gunnar Solskjaer: Haaland sarebbe potuto sbarcare giovanissimo in Premier League e invece è finito in Austria, dove ha dominato fin dal principio. Il resto, poi, è semplice storia recente.

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