martedì, Aprile 16, 2024

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Depay al Barcellona: come sta cambiando la squadra blaugrana

Calcio EsteroDepay al Barcellona: come sta cambiando la squadra blaugrana

Memphis Depay è solo il primo tassello del processo di ricostruzione avviato dal Barcellona, che punta a rilanciarsi con l’olandese in attacco

Nonostante i grossi tempi di crisi, anche il Barcellona batte finalmente il primo colpo di calciomercato. Nelle ultime ore i blaugrana hanno perfezionato l’acquisto di Memphis Depay, attaccante del Lione che si unirà ben presto ai nuovi compagni, almeno per quanto ci è dato sapere. La trattativa ha subito una forte accellerata perché Depay è sempre stato in cima alla lista della spesa presentata da Koeman alla dirigenza.

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L’ex commissario tecnico dell’Olanda ha un rapporto molto profondo con il bad boy cresciuto nella periferia di Rotterdam, non solo dal punto di vista umano ma anche professionale. Se Depay è arrivato a completare il proprio processo di maturazione, molto lo deve soprattutto a Koeman, capace di toccare le corde giuste per motivarlo a cambiare la propria posizione in campo, trasformandolo un attaccante completo e imprevedibile.

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Memphis Depay si trasferirà in Catalogna in cambio di un assegno da circa 30 milioni di euro, con il Lione – attuale proprietario del cartellino – che non ha potuto far molto per convincere il suo leader offensivo a rimanere in Francia. Da una parte c’era la prospettiva del Barcellona, irrinunciabile nonostante il momento delicato che vive il club, dall’altra la sicurezza di giocare in un campionato minore rispetto alla Liga, senza nemmeno poter sfruttare la vetrina europea.

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Il Barcellona ha approfittato di un OL con le spalle al muro per regalare a Koeman uno dei suoi pupilli, reduce da 3 gol in 2 partite in questo primo scorcio di Ligue 1, torneo nel quale comunque si sarebbe fermato ancora per poco, visto il contratto in scadenza nel 2021. Complessivamente, Depay lascia Lione dopo aver collezionato 57 reti e 43 assist in 140 apparizioni. L’OL è anche il club nel quale l’olandese ha militato di più, davanti a PSV e Manchester United.

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Bad boy a Manchester, poi la rinascita

Già, Manchester ha rappresentato una tappa fondamentale per la crescita di Depay, nonostante le cose non siano andate benissimo. Dopo l’esordio boom con tanto di tripletta al Bruges nei preliminari di Champions League, Memphis ha cominciato a tenere atteggiamenti supponenti verso stampa e tifosi. Questi ultimi non gli hanno mai perdonato gli atteggiamenti da divo. Depay si sentiva “arrivato”, ma così non era.

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La situazione deragliò definitivamente quando, mentre Louis van Gaal – che lo aveva portato in Premier League – cominciò a essere in discussione e Depay, nonostante i pessimi risultati di squadra, si presentava agli allenamenti ostentando le proprie ricchezze (celebre l’episodio di una mezza rissa sfiorata con un tifoso, che voleva colpire una delle sue tante fuoriserie) e negandosi alla gente. Rapporto incrinato, dunque, che costrinse lo United a privarsene, mandandolo a Lione.

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In Francia Depay si è sentito più responsabilizzato, ma anche con l’ex tecnico dell’OL Bruno Genesio non sono mancati gli scontri. Durante un riscaldamento prepartita Memphis, al quale era appena stato comunicato che sarebbe partito in panchina, decise di autoisolarsi e palleggiare da solo, lasciando la squadra nel bel mezzo dell’attività.

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Dopo il match, Genesio lo bacchettò davanti alle telecamere: “Chiedo scusa a Depay. Scusa se ti punisco per tutte le volte che ti impegni, per quando arrivi tardi agli allenamenti e per le tante mancanze di rispetto verso il gruppo”. Ma, a parte questi sporadici episodi, l’olandese amante dei tatuaggi e della musica trap ha sempre dato un grandissimo contributo in termini di gol e assist.

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Il Barcellona molto probabilmente ripartirà dal un 4-3-3 di chiaro stampo “oranje” come modulo di base. Lo stesso sistema, per intenderci, che Koeman adottava in nazionale, dove Depay ormai agiva da falso nueve. In tal senso bisognerà capire se davvero Suarez abbia ancora possibilità di rimanere, perché se così fosse i due rischierebbero di pestarsi i piedi. Ma il Pistolero è grande amico di Messi, e quindi si finirebbe con Memphis adattato in fascia.

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Il suo carattere fumantino lo renderebbe così molto pericoloso per gli equilibri dello spogliatoio. Viceversa, un ruolo centrale può responsabilizzarlo. A livello tecnico, invece, Depay lo conosciamo bene: abile con entrambi i piedi, imprevedibile quando sterza all’improvviso nello spazio, capace di vedere possibilità dove molti altri trovano ostacoli. In più, non che ce ne sia bisogno, porterà anche qualcosa in più dal punto di vista dei calci piazzati.

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Le altre mosse di mercato blaugrana

Presentati Pedri e Francisco Trincao, il Barcellona dovrà ancora fare qualcosa in entrata. Depay non sarà quindi l’unico acquisto di spessore: incassato il no categorico di Georgino Wijnaldum, altro elemento che Koeman avrebbe riabbracciato volentieri, in Catalogna studiano l’inserimento di Pjanic e cercano un altro centrocampista da inserire nelle gerarchie.

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Inoltre, servirà di sicuro un difensore centrale, visto che Eric Abidal sta cercando di piazzare sia Umtiti che Todibo al miglior offerente. Piace il giovane Eric Garcia, ma difficilmente Guardiola se ne priverà. Inoltre, il direttore dell’area tecnica ha il difficile compito di dover abbattere sensibilmente il monte ingaggi, lavoro non facile visti i tanti stipendi pesanti dei quali, negli anni, il club si è caricato. Un cantiere aperto, insomma, nel quale Depay rappresenta solo la prima mattonella per la ricostruzione.

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