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Alejandro Iturbe, l’erede di Oblak all’Atletico Madrid

Calcio EsteroAlejandro Iturbe, l’erede di Oblak all'Atletico Madrid

Alejandro Iturbe è da alcuni anni considerato uno dei migliori progetti di portiere del globo. Il problema? Ha solo diciassette anni e secondo Simeone è già pronto per il debutto. 

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Progetto di fenomeno

Calma, innanzitutto. Alejandro Iturbe nasce a Madrid il 2 settembre 2003 – si, ha diciassette anni – e nel DNA sembra avere la stessa predestinazione che fu di Gigio Donnarumma quando nel 2016 Mihajlovic decise di affidargli le chiavi della difesa rossonera. 

PUÒ ESSERE LA STAGIONE DELL’ATLETICO MADRID?

Nasce, cresce e si sviluppa sotto l’egida dell’Atletico Madrid che, dopo De Gea, Cortuois e Jan Oblak, qualcosa di portieri pare saperla. Da allora, le giovanili sono state suo totale appannaggio, portandolo a vestire la numero uno delle Furie Rosse under-17 e a bussare alle porte della prima squadra più volte, oltre che avere nel proprio futuro prossimo la titolarità nella seconda squadra dei Colchoneros. 

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Alejandro Iturbe, caratteristiche tecniche 

Alle mere speculazioni sul suo talento però, si affiancano le valutazioni che di lui fanno Trasfermarkt e Football Talent Scout, che ne analizzano non solo la storia, ma anche e sopratutto le caratteristiche tecniche. 

Alejandro Iturbe si manifesta così un ottimo portiere per qualsiasi squadra voglia iniziare a costruire da dietro la propria manovra, dimostrandosi molto forte nell’impostazione palla al piede, nel rinvio e nella lettura del gioco difensivo ed offensivo. 

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Tra i pali è molto agile, capace nell’uno contro uno e tendente a bloccare la sfera piuttosto che a respingerla, rendendo l’idea di quanta consapevolezza abbia nelle proprie capacità a soli diciassette anni. 

Senza particolari punti deboli, secondo gli analisti deve migliorare nelle reazioni immediate alle conclusioni ravvicinate ed estemporanee, così come nella concentrazione e nella tenuta mentale all’interno di una gara, non sempre ottimale. 

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Un progetto di campione, che Simeone ha portato in prima squadra per la prima volta tre anni fa, e che oggi è da molti designato come erede di Oblak. 

Quella volta a quattordici anni

É il 2017 quando, per la prima volta, Simeone accoglie Alejandro Iturbe tra i grandi. In quel momento, Jan Oblak è già il portiere dell’Atletico Madrid e Alejandro inizia a studiare da lui per prenderne un giorno il posto. 

Con 274 gare e soli 188 gol subiti, Oblak si è dimostrato uno dei migliori portieri dell’ultimo decennio in Europa, tenendo blindata la porta dei Colchoneros per ben 149 partite. Numeri stratosferici che si legano perfettamente alla mentalità dell’Atletico e di Simeone, pronto a combattere per ogni singolo centimetro in campo. 

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Nella stagione attuale ha tenuto inviolata la propria porta per dieci volte sulle diciassette in cui è sceso in campo, dimostrando ancora una volta la bontà delle proprie prestazioni. 

É da questo tipo di portiere e di campione che Alejandro Iturbe sta apprendendo l’arte dei grandi, e sembra che il percorso sia ben instradato. 

Le grandi di Spagna

Ovviamente, come accade nella totalità di casi di grandi campioncini prodotti nella penisola iberica, Barça e Real si fiondano alla finestra per cercare di aprire uno spiraglio e rubarli ai legittimi creatori. 

Come un raro dipinto del Prado di Madrid però, Alejandro Iturbe ha rinnovato la propria permanenza tra le mura del Wanda Metropolitano nel 2019 – con estensione fino al 2024 – allontano qualsiasi voce di possibile trasferimento. 

L’Atletico ha perfino deciso di inserire una clausola rescissoria di 36 milioni di euro che, nel caso venisse pagata, renderebbe Alejandro Iturbe il quinto portiere più pagato nella storia.

  1. Kepa – 80 milioni
  2. Alisson – 62,5 milioni
  3. Buffon – 52,5 milioni
  4. Ederson – 40 milioni
  5. Alejandro Iturbe – 36 milioni

Ennesimi numeri di un’ascesa prevista che lo renderà uno dei pilastri dell’Atletico nei prossimi anni, di sicuro avvenire e di talento appurato. Ora starà a lui carpire sempre più segreti al compagno di reparto Jan Oblak, preparandosi a rubargli il posto da titolare, al centro del Wanda Metropolitano. 

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