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La Repubblica Ceca punta con forza a Qatar 2022

Calcio EsteroLa Repubblica Ceca punta con forza a Qatar 2022

La bella vittoria contro l’Estonia rilancia le ambizioni della Repubblica Ceca che, in attesa del prossimo Europeo, sogna di tornare a un Mondiale a 16 anni di distanza dall’ultima volta

Miglior esordio non poteva esserci per la Repubblica Ceca nelle qualificazioni a Qatar 2022. La selezione allenata da Jaroslav Silhavy si è sbarazzata senza problemi dell’Estonia con un rotondo 6-2 che ha messo in mostra tutto il meglio che i cechi, in questo momento, possono offrire. Un match a senso unico, dominato in lungo e in largo, che nonostante le poche resistenze avversarie lascia in dote diversi spunti di discussione interessanti.

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Repubblica Ceca, obiettivo Qatar 2022

Inserita nel Gruppo E con Belgio, Bielorussia, Galles e, appunto, Estonia, la Repubblica Ceca punta con forza a qualificarsi a Qatar 2022, evento che permetterebbe ai ragazzi di Silhavy di riaffacciarsi finalmente a una grande manifestazione che a Praga e dintorni non gustano addirittura dal 2006. Sono infatti già passati più di 15 anni da quando i rossoblu hanno messo per l’ultima volta la bandierina sulla mappa mondiale del calcio.

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repubblica ceca
Fonte immagine: @ceskarepre_cz (Twitter)

In Germania, nella rassegna iridata poi vinta dall’Italia, la squadra diretta da Karel Bruckner era a fine ciclo, con i vari Cech, Rosicky, Nedved, Poborsky, Koller, Plasil, Baros e Jankulovski quasi tutti agli ultimi colpi delle rispettive carriere professionistiche. Il ricambio generazionale, di fatto, non c’è mai stato e così sono arrivate tre esclusioni consecutive dai successivi mondiali. Il girone attuale, Belgio a parte, è abbordabile e potrebbe permettere alla Repubblica Ceca di spingersi fino agli spareggi, obiettivo minimo per Schick e compagni.

Slavia Praga, il club spartiacque

Se la Repubblica Ceca è tornata ad avere una nazionale discretamente competitiva, molto lo si deve allo Slavia Praga, che da qualche anno è tornata a monopolizzare il torneo locale – mettendosi dietro gli odiati rivali cittadini, lo Sparta, e il Viktoria Plzen – grazie agli ingenti investimenti del Sinobo Group, proprietà cinese subentrata nel 2015 e decisa a farsi largo nel calcio ceco.

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Lo Slavia è tornata a vincere campionati e coppe, ha partecipato una volta ai gironi di Champions League, ma soprattutto ha lanciato tantissimi calciatori che oggi militano in nazionale maggiore. Alcuni sono ancora nella capitale, altri hanno preso il largo verso altri lidi. Thomas Soucek, tre gol contro l’Estonia, è quello che in stagione si sta imponendo maggiormente: arrivato al West Ham l’estate scorsa in cambio di 18 milioni di euro, ha cambiato nettamente volto alla mediana degli Hammers.

I suoi 192 centimetri di altezza lo rendono un profilo dominante, perfetto per la Premier League. Con Soucek, dallo Slavia Praga il West Ham ha acquistato anche Vladimir Coufal, terzino in grado di coprire tutte le posizioni sulla fascia destra. Sempre dai biancorossi sono sbocciati il portiere Jiri Pavlenka, oggi al Werder Brema, il centrale difensivo Ondrej Kudela, il laterale mancino Jan Boril e l’esterno mancino Lukas Provod.

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Stelle e modulo

Poi c’è Antonin Barak, un centrocampista che in Italia si è imparato a conoscere molto bene vista la sua lunga militanza in Serie A tra Udinese, Lecce e oggi Verona. Lanciato anche lui dai Červenobílí, è il faro del centrocampo della Repubblica Ceca alla pari di Soucek, schierato in un 5-4-1 dove il biondo veronese si muove in appoggio a Schick, ruolo già visto nell’Hellas.

 

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Silhavy, anche lui consacratosi allo Slavia Praga, ha imbastito una squadra accorta, organizzata ma anche con parecchia qualità, imperniata sulla solidità di due centrali difensivi come Kudela e Celutska – lui sì di grande esperienza – e due laterali, Kaderabek e Boril, molto abili in entrambe le fasi di gioco. In mezzo, la mediana è completata da Darida, uomo d’ordine dell’Hertha, con Provod e il sampdoriano Jantko sulle fasce.

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Davanti, come anticipato, gioca Patrick Schick, schierato come unico terminale offensivo. Contro l’Estonia ha fatto un grande lavoro per aprire gli spazi, ma Silhavy da lui si aspetta qualcosa in più dal punto di vista realizzativo. A Leverkusen si sta ritrovando e, al prossimo Europeo, la squadra sarà disegnata attorno a lui, con Vydra e Peckhart a coprirgli le spalle.

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