Tre rigori, tanti errori e scelte discutibili: il Real Madrid perde a Mestalla un match dai risvolti clamorosi. Zidane, nella bufera, si scusa per la disfatta
Nemmeno due registi visionari come David Lynch e Christopher Nolan sarebbero riusciti a scrivere il copione di Valencia – Real Madrid, partita che ha segnato lo stop della Liga prima della seconda, e ultima, pausa per le nazionali. A Mestalla è finita 4-1 e, a mente fredda, capire come la squadra di Javi Gracia sia riuscita a vincere in maniera così netta e rotonda è più esercizio da Tim Burton. Una trama da film horror, ecco l’accostamento maggiormente esplicativo.
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La faccia la mette Sergio Ramos: alla fine del primo tempo il capitano del Real Madrid, mentre imbocca il tunnel degli spogliatoi, viene beccato dalle telecamere mentre, con faccia incredula, discute con Benzema sullo sviluppo di un match stregato. Quasi maledetto, visto che nella prima parte i merengues dominano ma non riescono a prendere il meritato largo. E, nella ripresa, col passare dei minuti la partita prende pieghe tragicomiche.
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Già, perché il Valencia vince 4-1 ma a fare il grosso del lavoro è il Real Madrid. In avvio Benzema trova la rete del vantaggio, poi i Blancos sfiorano ripetutamente il raddoppio ma, poco dopo la mezz’ora, il Var assegna un calcio di rigore ai padroni di casa. Soler batte, Courtois risponde sui piedi del centrocampista spagnolo che, a porta vuota, centra il palo. Sulla palla arriva Yunus Musah che segna, ma l’arbitro ferma perché il giovane talento di casa Valencia, al momento del fischio, ha un piede sulla linea.
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Si ribatte e Soler segna. Sfortuna? Forse sì, ma mai quanto la deviazione di Varane nella propria porta, che a pochi secondi dalla fine del primo tempo permette al Valencia di andare avanti: Maxi Gomez calcia un pallone innocuo in mezzo all’area, Varane incomprensibilmente interviene e manda fuori tempo Courtois. Javi Gracia non ci crede ma esulta, e nella ripresa – dopo altri due rigori trasformati dal solito Soler – capisce che clamorosamente la sua squadra ha battuto il Real Madrid.
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Zidane dribbla critiche e polemiche
Il secondo gol del Valencia potrebbe essere viziato da un’azione irregolare, ma Zidane lascia correre: “Gli arbitri fanno il loro dovere, non voglio polemizzare” ha detto il tecnico francese, che sul match ha aggiunto: “Mi prendo le mie responsabilità, ma loro non ci sono stati assolutamente superiori. Anzi, a cambiare l’inerzia del match è stato il loro gol del pareggio”.
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“Non ci sono giustificazioni per un risultato del genere” ha chiosato Zizou, per il quale è già partito il processo volto a sottolineare l’ennesimo undici discutibile mandato in campo. Effettivamente, viene da chiedersi se davvero il francese abbia scelto la formazione migliore, soprattutto in vista della pausa per le nazionali. La verità è che, ancora una volta, Zidane è stato tradito dai singoli, soprattutto da quelli che, con meno spazio, avrebbero avuto qualcosa da dimostrare.
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Nella fattispecie, non si può soprassedere infatti sulle prestazioni individuali. Male Asensio, che ha perso due palloni sanguinosi dai quale sono nati altrettanti gol, malissimi Isco, impalpabile Vinicius, pasticcione Lucas Vazquez. Zidane, che nel frattempo ha di nuovo perso Hazard, ha poi provato a correggere il tiro con gli ingressi di Kroos e Odegaard, tentando poi la carta della disperazione giocandosi Jovic e Mariano Diaz. Ma il match aveva già scritto il proprio destino. E sul Real Madrid piovono critiche.
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