venerdì, Marzo 29, 2024

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Mkhitaryan faro della Roma: i motivi dell’esplosione dell’armeno

In Primo PianoMkhitaryan faro della Roma: i motivi dell’esplosione dell’armeno

La Roma di Paulo Fonseca si sta rivelando una splendida orchestra. Una squadra all’insegna della coralità, con però alcune figure di spicco come Henrikh Mkhitaryan. Il trequartista armeno ha avuto un inizio di stagione devastante, migliorando quanto di buono aveva fatto vedere l’anno passato e incidendo sulle sorti della sua squadra con una continuità notevole. Un cambio di rendimento rispetto alle ultime esperienze che merita di essere approfondito e spiegato.

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Numeri da attaccante puro

Nel calcio le cifre non dicono tutto, ma talvolta danno una spiegazione chiara del rendimento di un giocatore. È il caso di Mkhitaryan che, nelle prime 8 giornate di campionato, ha già totalizzato 5 gol e 4 assist. Numeri da attaccante moderno, in grado di segnare con continuità ma anche di partecipare alla manovra offensiva. Certamente un miglioramento rispetto a quanto fatto lo scorso anno nelle prime 8 partite di campionato giocate con la Roma (3 gol e 1 assist).

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L’inizio di stagione di Mkhitaryan è notevole, anche se comparato con altre sue annate passate. Nelle stagioni 2013/14 e 2015/16 – ovvero le due migliori delle sue tre vissute con la maglia del Borussia Dortmund – l’armeno ha collezionato “solo” 3 gol e 3 assist nelle prime 8 gare di campionato. Un avvio migliore rispetto al suo attuale rendimento giallorosso ha coinciso con la sua ultima annata allo Shakhtar Donetsk, che di fatto lo ha lanciato nel grande calcio. In quella circostanza totalizzò 11 gol e 5 assist in 8 apparizioni.

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Il centravanti “ombra” della Roma

Per capire più nel dettaglio i numeri totalizzati fin qui da Mkhitaryan bisogna contestualizzare le sue prestazioni, in rapporto anche a come veniva utilizzato in passato. Nella Roma di Fonseca, l’armeno funge da trequartista in coppia con Pedro dietro all’unica punta Dzeko (o Borja Mayoral). Un ruolo che gli consente di avere tanto campo davanti, sfruttare la sua velocità e arrivare in area per concludere a rete o servire un compagno con i giri contati.

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In questa posizione, Mkhitaryan può scatenare tutta la sua efficacia offensiva sfruttando le sponde e i movimenti senza palla di compagni di reparto perfettamente complementari a lui. Nella Roma attuale sono Pedro, Dzeko e Borja Mayoral, mentre nel Borussia Dortmund erano Marco Reus e Pierre-Emerick Aubameyang. Anche nello Shakhtar Dontesk l’armeno si trovava a duettare con un attaccante ideale per le sue caratteristiche, ovvero Eduardo: giocatore che non pesava con ossessione alla porta, ma che si metteva a servizio della squadra svariando su tutto il fronte offensivo.

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Mkhitaryan al centro della Roma: così non è stato in Inghilterra

Quando scende in campo con la Roma, Mkhitaryan dà la sensazione di essere uno dei trascinatori assoluti della formazione giallorossa. Un ruolo che gli viene riconosciuto sia dai compagni di squadra che dal tecnico. Questa fiducia è fondamentale, per un giocatore che in carriera non sempre ha avuto questo tipo di considerazione (e di conseguenza questo rendimento).

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Se con le maglie di Shakhtar Donetsk e Borussia Dortmund (oltre a quella della Roma) ha avuto un peso determinante nell’economia della squadra, altrettanto non si può dire per le sue esperienze inglesi. Il passaggio al Manchester United nell’estate del 2016 doveva coincidere con la sua consacrazione definitiva, ma si è rivelato un clamoroso flop. Spesso fuori causa per via di problemi fisici, Mkhitaryan non è mai stato uno dei punti cardine della formazione di Josè Mourinho. L’armeno veniva impiegato il più delle volte a gara in corso, non riuscendo ad incidere per quelle che erano le sue qualità.

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Nel gennaio del 2018 passa all’Arsenal, ma la musica non cambia. La formazione allenata da Wenger è imperniata su giocatori come Aubameyang e Ozil, con Mkhitaryan relegato ad un ruolo da comprimario. Una figura poco coerente con il suo carattere, che porta l’armeno a disputare un’annata con più ombre che luci (non migliorando il suo rendimento l’anno dopo, con l’arrivo in panchina di Unai Emery). La svolta nel 2019 con il passaggio alla Roma: la dimora di una seconda giovinezza per Mkhitaryan.

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