Continua l’ascesa di Edinson Cavani al Manchester United: la punta uruguayana, in poco tempo, ha già conquistato tutto l’ambiente dei Red Devils
Chissà cosa deve aver pensato Edinson Cavani quando, alla fine del primo tempo di Southampton – Manchester United, il suo manager Solskjaer gli ha intimato di rimanere sul prato del St. Mary’s a scaldarsi. I Saints, avanti 2-0, avevano completamente in mano il match e per i Red Devils si stava prospettando un altro pomeriggio da incubo.
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L’ingresso di Cavani ha però svoltato totalmente la partita. Mandato in campo tra i due tempi al posto di uno spento Mason Greenwood, il Matador ha segnato la doppietta decisiva per superare definitivamente la squadra di Hasenhuttl, graffiando due volte nell’ultimo quarto d’ora dopo che il solito Bruno Fernandes aveva avviato la rimonta.
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L’impatto di Cavani allo United
Arrivato a Old Trafford nelle ultime ore di mercato, Cavani non ci ha messo molto a calarsi nella nuova realtà. Secondo dati Transfermarkt, infatti, il bomber uruguayano sta già girando su numeri abbastanza importanti. In Champions League ha giocato solo 128 minuti senza ancora mettere a referto alcun gol, ma in Premier League ha già segnato 3 reti in 5 apparizioni.
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Un gol ogni 42 minuti, quindi, e tutti e tre da subentrato. Il primo era arrivato a inizio novembre sul campo dell’Everton, con Cavani buttato nella mischia a otto minuti dalla fine. Il Matador, al primo pallone toccato, ha chiuso il match sul 3-1, mettendo in ghiaccio una partita nella quale i Red Devils avevano sofferto per lunghi tratti.
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Alla ricerca di un ruolo
Alla luce delle considerazioni di cui sopra, sempre più tifosi del Manchester United si stanno domandando quale possa verosimilmente essere il ruolo di Cavani in questa squadra. Titolare o riserva? Arma di distruzione di massa o soluzione a partita in corso? Difficile dirlo con così poche partite stagionali in archivio, certo è che, nonostante l’abbondanza in attacco, tenere fuori questo Cavani sarà esercizio sempre più complicato.
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Solskjaer lo ha sempre impiegato come punta unica e referente offensivo di un 4-2-3-1, all’interno del quale sono gli altri elementi offensivi ad adeguarsi a lui. Ma, curiosamente, degli 8 gettoni di presenza messi insieme fino a oggi Cavani ha giocato una sola volta da titolare. In Champions League, nella goleada al Basaksehir, raccogliendo – pur non segnando – tanti elogi dai media inglesi.
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La scelta giusta
In estate Edinson Cavani era uno di quai calciatori che faceva gola a parecchie società. Dopo essersi svincolato dal PSG, il Matador era stato accostato un po’ a tutte le big d’Europa. La Juventus lo ha approcciato più volte, il Cholo Simeone lo voleva per il suo Atletico Madrid, addirittura Barcellona e Arsenal avrebbero portato avanti più di semplici sondaggi con il suo entourage.
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Eppure, la squadra più vicina ad assicurarselo è stato il Benfica, club col quale Cavani aveva trovato un principio d’accordo definendo cifre e durata del contratto, salvo poi far saltare il banco in extremis. Problemi di ingaggio, si disse, ma pare proprio che dietro ci fosse un rilancio importante del Manchester United.
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Anche a 33 anni, Cavani può essere ancora tranquillamente annoverabile nel lotto dei centravanti più forti e incisivi d’Europa. La sua ascesa continentale è contraddistinta da numeri esagerati: quasi 350 gol da professionista tra Palermo, Napoli e PSG. Pochi come lui, che al ritorno a casa ha preferito rimettersi in discussione per l’ennesima volta. I risultati, per ora, gli danno ragione.