Cosa si dice su “Zlatan”, il film su Ibrahimovic

Zlatan è il film biografico dedicato a Ibrahimovic, attaccante svedese del Milan: esce nelle sale italiane l’11 novembre, per cui ecco un po’ d’informazioni utili per decidere se vederlo o no.

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Esce in Italia in anteprima rispetto al resto del mondo Zlatan (titolo internazionale I am Zlatan), giovedì 11 novembre. Una particolarità dovuta probabilmente allo stretto rapporto del campione svedese col nostro paese, dove gioca tutt’oggi con la maglia del Milan.

Del film si sta parlando non poco, visto che è una biografia di finzione (cioè, con attori che interpretano i personaggi, e non un documentario) su un famosissimo calciatore ancora in attività, nonché una figura sempre molto discussa. Ma varrà la pena di andarlo a vedere?

“Zlatan”: cast e trama del film su Ibrahimovic

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Il film è una produzione svedese, che riprende la storia di Ibrahimovic direttamente dal libro Io, Ibra, scritto dal calciatore assieme a David Lagerkrantz, ed è diretto da Jens Sjogren, noto principalmente come autore di serie tv in Svezia.

La trama del film ruota attorno ai primi anni di vita di Ibrahimovic, partendo dalla sua infanzia travagliata in una famiglia di immigrati jugoslavi in quartiere popolare di Malmo. In questa fase, il protagonista è interpretato dal giovane attore Dominic Andersson Bajraktati, al suo primo ruolo al cinema, mentre i suoi genitori hanno il volto di Merima Dizdarevic e Cedomir Glisovic.

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Succesivamente, Zlatan va a raccontare gli inizi del centravanti nel calcio locale, fino all’approdo nella prima squadra del Malmo, affrontando i vari problemi personali e caratteriali della sua adolescenza. A questo punto, il ruolo del protagonista passa all’attore Granit Rushiti, anche lui al primo film.

Un ruolo imporante ce l’ha anche il procuratore Mino Raiola (interpretato da Emanuele Aita, noto al pubblico italiano per aver lavorato in Suburra – La serie), che Ibramovic conosce dopo il suo trasferimento all’Ajax. Il confronto tra i due porterà poi all’epilogo, che vede il trasferimento dell’attaccante svedese alla Juventus, nel 2004.

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Cosa dicono le prime recensioni del film

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Zlatan non è ancora uscito, e in Italia arriverà solo l’11 novembre (in Svezia, invece, dovranno attendere fino al 14 gennaio), ma sono già disponibili delle recensioni, dato che il film è stato mostrato a fine ottobre alla Festa del Cinema di Roma.

I pareri dei critici italiani non sono stati finora particolarmente generosi, stroncando per lo più il film. “Il film registra fatti interessanti, li accoppia a psicologie non sempre cesellate a dovere” scrive Francesco Costantini su Cinematographe, aggiungendo che all’opera manca però qualcosa. Una “origin story di una personalità irriverente, imbizzarrita e mastodontica ma non trovando quasi mai uno scarto degno di nota e oscillando pigramente tra flashback e flashforward troppo confusi e affastellati da loro nel portare avanti la scansione temporale”, nelle parole di Davide Stanzione per Best Movie.

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“Ciò che manca – prova a rispondere Scilla Santoro su Cinefilos – è qualcosa che emozioni davvero, che vada al di là dell’interesse per il personaggio in sé, della curiosità di sapere chi è Ibrahimovic e da dove viene”. Assegnandoli 2 stelle su 5, Riccardo Baiocco sostiene su Sentieri Selvaggi che Zlatanè incapace di dire qualsiasi cosa sui contesti che rappresenta, che sia il quartiere difficile, la scuola dove si sente un pesce fuor d’acqua o il mondo del calcio”.

Per Federico Pontiggia di Cinematografo, il problema del film potrebbe essere l’eccessiva ingerenza di Ibrahimovic nella produzione, che ha fatto sì che venisse raccontata una storia monca e senza veri lati oscuri: “Un prodotto medio che con un fuoriclasse come Ibra invero c’entrerebbe poco, ma chi ci assicura che non sia appunto il prodotto di un maniaco del controllo?”

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Valerio Moggia
Valerio Moggia
Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.

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