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Vincenzo Grifo, l’italiano che ha quasi portato il Friburgo in Europa

Calcio EsteroVincenzo Grifo, l'italiano che ha quasi portato il Friburgo in Europa

Vincenzo Grifo è nato nel 1993 a Pforzheim, in Germania, da padre varese e madre leccese. Due giovani italiani con un sogno: creare una famiglia in un paese capace di garantire un futuro più luminoso rispetto all’Italia.

Una storia già sentita, che spesso accomuna gli italiani anche a persone di altre nazionalità, come turchi, polacchi e spagnoli. E Grifo, ala sinistra e leader di un Friburgo che nella scorsa stagione ha quasi raggiunto un’inaspettata qualificazione in Europa League, è l’emblema di questo sogno diventato realtà.

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Fantasma con l’Hoffenheim, protagonista con il Friburgo

La sua storia calcistica e umana, però, parte nella sua città natale, dove comincia a giocare a calcio con le due squadre locali, il CFR Pforzheim e il Brotzingen. Il suo talento attira le attenzioni del Karlsruhe, che decide di portarlo nel suo settore giovanile, dove gioca un’ottima stagione realizzando 6 gol e 7 assist.

L’Hoffenheim lo nota e decide di fargli firmare il primo contratto da professionista, ma il salto in Bundesliga è troppo complicato per l’italiano, che viene mandato in prestito prima alla Dinamo Dresda e al FSV Frankfurt e poi al Friburgo, dove avviene la definitiva affermazione di Grifo, protagonista assoluto con 14 gol e 15 assist del ritorno in Bundesliga del suo nuovo club.

La prima stagione fra i grandi è di altissimo livello sia per l’ala sinistra che per il Friburgo, che con il settimo posto finale guadagna la possibilità di giocarsi le qualificazioni all’Europa League dell’anno dopo.

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Pochi alti e tanti bassi in Bundesliga

L’avventura di Grifo con la maglia dei “Brasiliani di Breisgau”, però, giunge al termine quando il Borussia Monchengladbach gli offre la possibilità di mettersi in mostra in una squadra più competitiva: la nuova esperienza dell’italiano, che non riesce a segnare nemmeno un gol, non va per il meglio, ma l’Hoffenheim decide di riportarlo a casa.

Qui Grifo non riesce ad ambientarsi, soprattutto perché l’allenatore Nagelsmann non lo ritiene un giocatore fondamentale per i suoi schemi, tanto da costringerlo a trovarsi una nuova sistemazione dopo appena sei mesi, in cui comunque trova l’esordio con la Nazionale italiana, giocando il secondo tempo in amichevole contro gli Stati Uniti.

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Il ritorno a “casa” e l’esplosione di Grifo

A 25 anni l’ala sinistra deve di nuovo trovare una squadra per dimostrare che è un giocatore da Bundesliga. E questa “nuova” squadra per rilanciarsi non può che essere la sua casa, il Friburgo.

Il prestito sembra rivitalizzarlo, lui realizza 6 gol e 4 assist e riesce nell’impresa di salvare il suo club, che decide di riscattarlo definitivamente per 7 milioni di euro.

Nonostante gli inizi siano stati molto complicati a causa di qualche problema fisico e soprattutto a causa di un espulsione che lo ha tenuto fuori per tre giornate, Vincenzo Grifo sembra finalmente aver trovato quella stabilità che cercava da tempo.

4 gol, 8 assist e soprattutto le tante giocate di qualità mostrate nella seconda parte del campionato si sono rivelate decisive per tenere vivo il sogno Europa League, che è svanito definitivamente dopo la sconfitta con il Bayern Monaco.

Durante il mercato estivo sembra che Grifo dovesse trasferirsi altrove, seguendo il suo compagno di squadra Waldschmidt, ma la squadra più interessata al suo profilo, la Lazio, ha deciso poi di virare su Andreas Pereira, profilo simile a quello dell’italiano, che è rimasto in Bundesliga.

Sognando la 10

L’inizio di questa stagione è stato decisamente deludente, con il Friburgo al momento occupa il 14esimo posto, a +3 sulla zona retrocessione. Grifo tuttavia si è riconfermato come il leader assoluto della squadra, realizzando fino ad ora 2 gol e 2 assist: numeri non eccezionali (ma nemmeno negativi), ma sufficienti a convincere Mancini a convocarlo ancora in nazionale.

La decisione del ct di affidargli la 10 in passata è stata aspramente criticata, data la sacralità di una maglia che è stata indossata da divinità del pallone come Rivera, Baggio, Del Piero e Totti. Grifo però ha risposto sul campo, dimostrando di meritarsi la fiducia di una nazionale che ha bisogno di un giocatore tecnico e imprevedibile come lui.

L’Estonia è sicuramente un avversario abbordabile, ma non va sottovalutata. E chissà che non sia proprio Vincenzo Grifo, che molto probabilmente scenderà in campo dal primo minuto, ad illuminare l’ennesima serata surreale.

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