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Portogallo-Francia, quattro anni dopo

Calcio EsteroPortogallo-Francia, quattro anni dopo

Portogallo-Francia è la partita della serata, remake della finale del 10 luglio 2016, quando i lusitani tolsero ai Bleus il titolo europeo in casa, con un gol dell’eroe per un giorno Eder.

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Portogallo-Francia, di nuovo. Stasera la Nations League torna a mettere a confronto le due finaliste degli Europei del 2016, che sono anche le detentrici dei titoli continentale e mondiale, e attualmente guidano il gruppo 3 della League A con 10 punti a testa. La partita di andata, disputata in Francia l’11 ottobre, era terminata sullo 0-0, e le due nazionali saranno di nuovo avversarie nel girone dei prossimi Europei.

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Il match di questa sera è un occasione per rievocare la partita di quattro anni fa, che segnò un momento importante per la storia di entrambe le nazionali e regalò effimera gloria all’uomo che decise il match, l’attaccante Eder.

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Una rivalità recente

Solo negli ultimi anni Portogallo-Francia è diventato un match di primo piano. Se i transalpini, infatti, sono una squadra di buona tradizione, i lusitani sono stati calcisticamente irrilevanti fino agli anni Sessanta, quando emerse Eusebio, ma poi sparirono nuovamente fino alla fine degli anni Ottanta. In quel periodo, il Portogallo di Carlos Queiroz conquistò due Mondiali Under-20, propiziando la rinascita della Seleção das Quinas.

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Mentre la Francia riusciva a imporsi come una potenza mondiale proprio grazie ai suoi giovani, il Portogallo sembrava però seguire l’esempio dei vicini spagnoli: una squadra di grande talento ma incapace di ottenere risultati a livello internazionale. Ne è un’ottima testimonianza l’Europeo perso in casa nel 2004 contro la sorpresa Grecia, nonostante campioni come Figo, Deco e Rui Costa.

Le cose sono cambiate solo di recente, con l’emergere di un nuovo calcio giovanile portoghese più che mai di altissimo livello, che nel 2015 portò la Nazionale alla finale dell’Europeo Under-21, imponendo all’attenzione generale giocatori come Raphael Guerreiro, William Carvalho e João Mario, elementi fondamentali del trionfo del 2016 sotto la guida di Fernando Santos.

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Cos’è successo dopo Portogallo-Francia del 2016

Da quel Portogallo-Francia, molte cose sono cambiate. I Bleus di Deschamps, ad esempio, sono diventati campioni del mondo, e oggi sono considerati la nazionale più forte e completa in circolazione. Griezmann e Pogba, pur restando dei grandissimi giocatori e dei leader della Francia, non stanno attraversando il loro momento migliore, ma nel frattempo è esploso Mbappé e con lui tutta una nuova generzione di giovani.

Anche il Portogallo si è affermato come uno dei principali produttori di talenti al mondo, grazie a campioni come Bernardo Silva e, più di recente, Diogo Jota e João Felix. In compenso, l’Europeo del 2016 era stato il torneo che aveva rivelato Renato Sanches, che poi non ha saputo riconfermarsi e oggi si sta lentamente rilanciando al Lille.

Se i transalpini, due anni dopo quella sconfitta a Saint-Denis, sono riusciti a laurearsi campioni del mondo, i lusitani si sono confermati una potenza a livello europeo conquistando la prima edizione della Nations League, battendo in finale l’Olanda (con gol di un altro talento ancora in cerca di equilibrio, Gonçalo Guedes).

IL RITORNO DI RENATO SANCHES

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Amaro è stato però il destino di Eder, l’attaccante nativo di Bissau che decise la partita. In seguito all’infortunio dopo neppure mezzora di Ronaldo, che sembrava aver indirizzato il match verso un’ancor più scontata vittoria della Francia, Eder subentrò a fine partita al posto di Renato Sanches e, dal nulla, s’inventò un tiro da fuori al 109′ che sorprese Lloris e consegnò al Portogallo il suo primo trofeo come nazionale maggiore.

All’epoca, Eder aveva 29 anni e giocava nel Lille. Era tendenzialmente descritto come un attaccante che non segnava mai, ma solo perché la prima parte della stagione, trascorsa allo Swansea, era stata effettivamente deludente. In passato, però, aveva messo a segno 33 reti in 86 partite col Braga e, in quella mezza stagione di Ligue 1, ne aveva realizzati 6 in 14 incontri.

Ma la gloria europea finì per gravare inaspettatamente sulle sue prestazioni: la sua nuova stagione al Lille fu molto sottotono, e il club francese decise di cederlo alla Lokomotiv Mosca, dove non fu più in grado di rimettersi in pista e perse anche il posto in Nazionale.

Oggi, l’eroe di Portogallo-Francia è spesso riserva del capoverdiano Zé Luis e, sebbene ormai la sua carriera sia avviata a una silenziosa conclusione, ha pur sempre vinto un campionato, una coppa e una supercoppa in Russia, e quest’anno ha finalmente segnato in Champions League, nel match d’esordio in casa del Salisburgo.

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