giovedì, Marzo 28, 2024

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Liga, 5 cose che ci ha lasciato la 28a giornata

Calcio EsteroLiga, 5 cose che ci ha lasciato la 28a giornata

I 5 spunti più interessanti della ventottesima giornata di Liga: dall’inchino di Marcelo alla dedica di Diego Costa, passando per il derby di Siviglia, l’esplosione di Carlos Fernandez e il talento di Kubo e Araujo.

Dopo quasi cento giorni di stop la Liga, il massimo campionato spagnolo, torna per regalare tutte quelle emozioni che, in questo lungo lockdown, ci erano profondamente mancate. La classifica restituisce agli appassionati una lotta serrata in tutte le zone, con diversi duelli che si protrarranno verosimilmente fino alla fine. Real Madrid e Barcellona continuano con il loro duopolio, mentre per la lotta al quarto posto è l’Atletico Madrid a perdere un’occasione importante, facendosi fermare dall’Athletic Bilbao. In coda, successo fondamentale per il disastrato Espanyol, che riapre la corsa salvezza.

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Liga, il Real Madrid riparte da Valdebebas: successo sul campo intitolato a Di Stefano

Il Real Madrid era chiamato a rispondere alla bella vittoria del Barcellona ottenuta a Maiorca. I merengues, guidati da un Eden Hazard tirato a lucido, non ci hanno messo molto a sbarazzarsi dell’Eibar. La squadra di Mendilibar ha resistito una manciata di minuti, prima di essere spazzata via dalle reti di Kroos, Sergio Ramos e Marcelo, con quest’ultimo che – dopo il gol – si è inginocchiato per rendere omaggio alla memoria di George Floyd, afroamericano recentemente ucciso dalla polizia statunitense.

La partita non si è però giocata al Santiago Bernabeu, nel quale la società sta facendo dei lavori di ristrutturazione approfittando delle porte chiuse, bensì nell’avvenieristico centro sportivo di Valdebebas. L’impianto situato alla periferia di Madrid – si trova esattamente tra l’aeroporto di Barajas e il centro città – è intitolato alla leggenda del club, Alfredo Di Stefano, e vista la prestazione qualche giornalista ha ironizzato, chiedendo al Real di giocare sempre lì in campionato. Il campo dedicato alla leggenda di origini argentine è l’undicesimo stadio di casa nel quale i Blancos hanno militato nella loro centenaria storia.

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Diego Costa, esultanza con dedica: il gol è per Virginia Torrecilla

L’1-1 sul campo del Nuevo San Mamés ha frenato la scalata dell’Atletico Madrid al quarto porto. I Colchoneros, sotto per mano di una bellissima rete firmata da Muniain, hanno trovato immediatamente il pari grazie a Diego Costa. La punta di origine brasiliana ha voluto rendere omaggio a Virginia Torrecilla, calciatrice della filial femminile del club, recentemente operata a causa di un tumore al cervello.

Subito dopo il gol, propiziato per altro da un grande assist di Koke, Diego Costa si è fatto consegnare una maglietta biancorossa con il numero 14, mostrandola a favore di telecamere. La giocatrice classe 1994 non ha fatto attendere la propria reazione, pubblicando su Twitter un post di ringraziamento: “Non ci sono parole – ha scritto – siete incredibili! Grazie di cuore”.

Ocampos nella bufera: colpa di una… mascherina

Il derby di Siviglia (scopri la sua storia) di giovedì scorso aveva segnato il ritorno della Liga, mettendo di fronte due realtà che, per vari motivi, avevano bisogno di fare punti. Alla fine a spuntarla è stato proprio il Siviglia di Lopetegui, che nella ripresa ha regolato 2-0 il Betis grazie al rigore di Ocampos e al raddoppio di Fernando. Proprio il centrocampista argentino, di gran lunga migliore in campo, è finito al centro di una polemica rilanciata da diversi organi di stampa.

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Subito dopo il fischio finale, le immagini lo hanno ripreso mentre, scendendo dalle tribune verso il campo, si toglie la mascherina per festeggiare, saltando sulle spalle di alcuni compagni di squadra. La federazione si era raccomandata di non esagerare con le esultanze, ma Ocampos – oltre a non aver seguito le linee guida imposte dalla Liga – viene pizzicato mentre getta a terra la mascherina, obbligatoria per chiunque sieda in panchina. Multa in vista?

Kubo contro Araujo: pioggia di talento in Maiorca – Barcellona

Maiorca – Barcellona è stata partita che ha segnato il ritorno in Liga dei blaugrana. A San Moix la squadra di Quique Setién si è sbarazzata agilmente della compagine allenata da Vicente Moreno. Tra i protagonisti dello 0-4 ha trovato spazio anche Ronald Araujo, centrale difensivo uruguayano che il Barça ha acquistato un paio di anni fa dal Boston River. Classe 1999, è stato definitivamente aggregato alla prima squadra e, in vista del rush finale, verrà tenuto sicuramente in considerazione dal tecnico catalano.

Nel Maiorca invece si è distinto Takefusa Kubo, uno che la realtà del Barcellona l’ha conosciuta in età giovanissima. Stellina giapponese, il classe 2001 da giovane era approdato a La Masia con premesse più che interessanti, ma problemi burocratici – per il suo tesseramento la società ricevette due anni di inibizione dal mercato – lo costrinsero a tornare in patria nel 2015. Un anno fa lo ha acquistato il Real Madrid, che ora lo ha girato in prestito agli isolani. Nel match di sabato sera è stato l’unico in grado di impensierire la corazzata catalana.

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Carlos Fernandez splende a Granada: due gol per riprendersi Siviglia

Dei tanti talenti lanciati in questi anni dal Siviglia fa parte anche Carlos Fernandez, attaccante che sulle rive del Nervión non ha mai trovato uno spazio per sé. Dopo aver esordito in prima squadra grazie a Jorge Sampaoli, Fernandez ha girovagato in prestito facendosi le ossa prima al Deportivo La Coruña e poi al Granada. Con gli andalusi sta scalando le gerarchie di squadra e, contro il Getafe, ha segnato la doppietta decisiva per il sorpasso sugli azulones.

A fine stagione rientrerà alla base, dove verrà definitivamente valutato da Lopetegui. Fernandez potrebbe rivelarsi un’ottima alternativa a En-Nesyri e de Jong, soprattutto se il Siviglia dovesse qualificarsi per la prossima Champions League. Da attaccante centrale, il talento andaluso si è evoluto in una punta molto associativa, capace di integrarsi con qualsiasi partner. A 24 anni, può essere nata finalmente una stella.

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