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Pallone d’Oro, africani sottovalutati: la denuncia di Koulibaly

Calcio EsteroPallone d’Oro, africani sottovalutati: la denuncia di Koulibaly

Koulibaly si è lamentato dell’esclusione di Edouard Mendy dalla lista per il Pallone d’Oro, sostenendo che i calciatori africani sono spesso sottovalutati.

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“È una vergogna che Mendy stia stato escluso” ha detto Kalidou Koulibaly, commentando la lista dei 30 candidati al Pallone d’Oro 2021, da cui è stato escluso il portiere del Chelsea Edouard Mendy, campione d’Europa e protagonista di una stagione eccellente, in cui ha strappato il posto da titolare al ben più quotato Kepa Arrizabalaga.

Koulibaly e Mendy sono compagni di Nazionale nel Senegal, e il portiere è stato il primo africano nel suo ruolo a laurearsi campione d’Europa per club, un risultato che secondo il difensore del Napoli avrebbe meritato maggiore attenzione da parte dei giudici.

La sottovalutazione degli africani nel Pallone d’Oro

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Dobbiamo sempre lavorare il doppio degli altri per poter essere giudicate bene” ha aggiunto il difensore. Il riferimento è ovviamente al fatto che spesso i giocatori africani vengono snobbati dai giudici dei premi internazionali, e solitamente sono vittime di uno stereotipo che ne esalta sempre e solo le caratteristiche atletiche a discapito di quelle tecniche e mentali.

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Il che è un paradosso, se si pensa che i primi due stranieri a vincere il Pallone d’Oro in passato sono stati il mozambicano Eusebio (che però rappresentava il Portogallo) e il liberiano George Weah. Questa tendenza, però, negli ultimi vent’anni è andata perdendosi.

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Alcuni casi emblematici sono stati le ripetute assenze dal terzetto finale della classifica di giocatori come Didier Drogba, Yaya Touré e Samuel Eto’o, trascinatore dell’Inter al Triplete del 2010 e premiato nel 2006 come miglior attaccante dei tornei UEFA e miglior giocatore della finale di Champions League, ma arrivato sul podio del Pallone d’Oro.

L’accusa di Koulibaly si conferma anche se guardiamo l’ultima edizione del premio, quella del 2019, segnata dalla grande stagione del Liverpool, trascinato dalle due punte Sadio Mané e Momo Salah: nessuno dei due è arrivato tra i primi tre, e i giudici hanno invece favorito ancora una volta la coppia Messi-Ronaldo e inserito addirittura Van Dijk (primo difensore sul podio dal 2006, quando vinse Fabio Cannavaro).

Non un premio da portieri

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Se Koulibaly sembra aver ragione nel dire che i giudici del Pallone d’Oro prendono poco sul serio le candidature dei giocatori africani, è anche vero che Edouard Mendy ha avuto anche il “guaio” di essere un portiere, ruolo spesso molto sottovalutato: l’unico estremo difensore premiato è stato Yashin nel 1963, e dopo di lui i suoi colleghi sono arrivati sul podio in appena sei occasioni (una sola dalla riforma del 2010).

La sottovalutazione del ruolo dei portieri, che a differenza dei giocatori di movimento sono più facilmente soggetti a errori decisivi e più raramente ad azioni che lasciano il segno sul tabellino, tipo gol e assist, è un problema non nuovo nel dibattito sul Pallone d’Oro. Anche Keylor Navas, numero 1 del PSG in concorrenza con Donnarumma, ha parlato del problema, dicendo che forse servirebbe un Pallone d’Oro a parte per lui e i suoi colleghi.

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Ad ogni modo, l’esclusione di Edouard Mendy lamentata da Koulibaly sembrebbe essere dovuta alla concomitanza di ruolo e provenienza geografica. I portieri africani, in effetti, sono stati spesso ritenuti poco affidabili (nonostante alcuni ottimi giocatori, da N’Kono a Onana) rispetto agli europei. Ironicamente, pur giocando per il Senegal, Mendy è nato e cresciuto in Francia.

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