Ferland Mendy è in continua ascesa. Dal suo arrivo al Real Madrid, il terzino francese non ha mai smesso di migliorare, e la gara contro l’Atalanta non è altro che la conferma di questi miglioramenti.
L’exploit arriva al minuto 86, quando, col destro, segna da fuori area contro un Gollini inerme.
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Ferland Mendy: un campione più che un progetto
Non è facile sostituire Marcelo al Real Madrid, tenendo conto di quanto sia forte il laterale brasiliano e sopratutto di quanto sia stato importante nella storia recente del club. Eppure, con il ritorno di Zidane al Bernabeu e la naturale e incipiente fine della carriera del fenomeno brasiliano, Ferland Mendy sta rendendo questo passaggio generazionale totalmente indolore.
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Arrivato dal Lione nell’estate 2019 per 48 milioni di euro, Mendy era l’ennesimo progetto di campione proveniente da una Ligue 1 molto fisica, che ogni tanto si permette di generare diamanti grezzi anche a livello tecnico.
Dotato di un fisico di grande potenza (è alto un metro e ottanta), Mendy è molto veloce, dotato di un dribbling volto alla concretezza più che all’estetica e ha dei tempi di inserimento che a Madrid si sono progressivamente perfezionati.
La gara contro l’Atalanta testimonia questa evoluzione: in soli novanta minuti, il laterale ex Le Havre è stato in grado di far espellere Freuler con un inserimento pericoloso al limite dell’area avversaria dopo appena venti minuti di partita, per poi segnare il gol vittoria con un destro a giro imprevedibile.
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Dalla Francia a Madrid
Cresciuto nelle giovanili del Le Havre, Ferland Mendy ha iniziato la sua carriera da professionista nel 2015, in Ligue 2, dove in due stagioni ha collezionato 47 presenze, con 2 gol e 4 assist.
Nell’estate 2017 è il Lione a fiondarsi sul talento di Meulan-En-Yvelines, e con 5 milioni il Presidente Jean-Michel Aulas lo porta al cospetto di Bruno Genesio. In due stagioni con la maglia dei Leoni di Francia Mendy si afferma come uno dei migliori prospetti in patria e riesce anche a segnare 3 gol e a fornire 7 assist nelle 79 presenze che mette a referto.
La stagione della consacrazione in campo nazionale e internazionale arriva appena prima di passare al Real Madrid: nel 2018/19, il terzino gioca 44 partite, per un totale di 3611 minuti.
Il prezzo lievita, gli interessamenti non mancano, ed ecco che il Real Madrid, alla ricerca dell’erede di Marcelo, sceglie di investire quasi 50 milioni per portarlo al Bernabeu.
L’erede di Marcelo
L’avventura al Real Madrid inizia così sull’onda lunga della cessione in prestito di Reguillon al Siviglia, suo potenziale concorrente per l’eredità di Marcelo sulla sinistra, che gli permette di mettere insieme 32 presenze (1 gol e 4 assist) nonostante un infortunio muscolare ne rallenti l’esplosione sotto le direttive di Zidane.
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Nei mesi in cui si trova a sostituire Marcelo alle prese con un grave infortunio, Mendy si impone all’interno dei blancos portando non solo dinamicità e costanza di rendimento, ma sopratutto grande tecnica nella gestione del pallone e lucidità in fase offensiva. Gli inserimenti nell’area avversaria diventano una costante del suo stare in campo, così come i grandi recuperi difensivi.
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Tempo fa ci siamo chiesti perché Theo Hernandez non venga convocato da Deschamps nella Francia campione del Mondo: la gara contro l’Atalanta e ancor di più tutta la stagione attuale di Mendy, ci ha confermato come il livello raggiunto dall’ex Lione è ancora lontanissimo da quello che Theo Hernandez ha raggiunto con il Milan.
Victoire difficile ce soir ??! Très heureux pour ce premier but en @ChampionsLeague .#HalaMadridYNadaMas pic.twitter.com/vjzaIr75bG
— Ferland Mendy (@ferland_mendy) February 25, 2021
Completo sia offensivamente che difensivamente, Mendy ha offerto a Zidane la possibilità di sostituire il claudicante Marcelo facilmente, senza alcuna ripercussione tattica o tecnica. Un procedimento questo, che testimonia la totalità di un giocatore in grado di giocare sia a destra che a sinistra indifferentemente.
Il Real Madrid e un’operazione
Ciò che però resta dietro le quinte di un giocatore dal simile rendimento, è la storia che lo ha portato prima al Le Havre, poi al Lione e infine a Madrid.
Da adolescente a causa di un’artrite cronica all’anca dovette subire un’operazione, che portò ad una conseguente infezione molto grave. Dopo la riabilitazione e un lungo periodo in sedia a rotelle e con le stampelle, l’esito sulle sue gambe fu questo:
“Ho provato, sono sceso dalla sedia e sono caduto subito. Non avevo più forza nelle gambe perché non si muovevano da molto tempo.”
Il rischio fu l’amputazione, ma fortunatamente la riabilitazione andò come previsto e Mendy poté tornare a giocare. Prima il Le Havre quindi, dove già nelle giovanili giocò per un anno sul dolore, e poi la consacrazione al Lione, prima dell’approdo al Real Madrid.
Zidane dopo la gara contro l’Atalanta è stato sibillino riguardo a Mendy:
“É molto forte, quel gol lo abbiamo provato in allenamento ma con un altro giocatore. Lui con il destro ci sa fare, e in quella situazione serve più la sua potenza che la sua qualità.”
Qualità, forza e quantità: un Mendy completo per raccogliere l’eredità di un campione come Marcelo.
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