Il pazzo cammino del Barcellona in Copa del Rey

La Copa del Rey è l’obiettivo di un Barcellona che, battendo il Siviglia, ha raggiunto la finale. Ma il cammino è stato pazzesco ed emozionante

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La stagione del Barcellona sarà ricordata come una delle più deludenti degli ultimi anni. Tuttavia, la squadra di Koeman ha ancora una possibilità per vincere almeno un trofeo: con la vittoria contro il Siviglia, alla fine di un match equilibrato e tiratissimo, i blaugrana hanno strappato il pass per la finale di Copa del Rey, che giocheranno in gara secca contro la vincente di Levante – Athletic.

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Il Barcellona si è confermata squadra pazza e indecifrabile, alternando – all’interno della doppia sfida contro gli andalusi – momenti di calcio importante a cali di tensione clamorosi. Gli stessi, per esempio, che all’andata portarono i ragazzi di Lopetegui a vincere 2-0 ipotecando la qualificazione alla finale.

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Invece no: la rete di Dembélé in avvio ha riaperto i giochi, riequilibrati dal guizzo di Piqué nei minuti di recupero. Poi, ai supplementari, Braithwaite ha segnato il gol del sorpasso, legittimando, almeno in parte, quel numero 9 sulle spalle.

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Fonte immagine: @FCBarcelona_es (Twitter)

Il pazzo cammino del Barcellona

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Il Barcellona ha raggiunto la finale di Copa del Rey attraverso una serie di prestazioni ed emozioni incredibili. Che non sarebbe stata una passeggiata si era già capito ai sedicesimi di finale, quando sul campo del Cornellà ci vollero i tempi supplementari per permettere ai blaugrana di sbarazzarsi della matricola catalana.

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Dembélé e Braithwaite, a loro insaputa, aprirono quel cerchio chiuso poi nella grande rimonta completata contro il Siviglia. Agli ottavi fu il turno del match sul campo del Rayo Vallecano; anche qui, il Barcellona partì molto male, disputando un primo tempo pessimo e privo di occasioni prodotte. A inizio ripresa Fran Garcia portò avanti i Bukaneros, prima che Messi e de Jong – nello spazio di dieci minuti scarsi – ribaltassero la situazione.

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Ai quarti di finale, i blaugrana vanno sotto di due gol a Granada, feriti dai colpi di Kenedy e Soldado, ma a Messi e soci bastarono due minuti alla fine per riequilibrare la contesa. I gol di Griezmann e Jordi Alba, seguiti da quello del francese a inizio supplementari, sembravano poter incanalare l’ennesimo testacoda. Invece Fede Vico, su rigore, fa 3-3. Finita? Macché: il Barcellona ricomincia a giocare, accelera e la chiude con de Jong e nuovamente Jordi Alba.

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Il capolavoro contro il Siviglia

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La partita di andata contro il Siviglia non solo sembrava precludere la qualificazione alla finale di Copa del Rey, e quindi la possibilità di vincere qualcosa, ma fece ammettere a Koeman che questo Barcellona, probabilmente, avrebbe anche potuto chiudere la stagione con zero trofei. Mettere le mani avanti, dopo quella prestazione, era quasi doverso, tanto è vero che poi anche in Champions League i blaugrana sono usciti con le ossa rotte dal match contro il PSG.

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La rimonta del ritorno è una risposta importante, perché sebbene la squadra evidenzi ancora troppi alti e bassi, se non altro è viva e consapevole di esserlo. In un’annata di questo tipo, nella quale ci sono poche cose da salvare – tra queste rientra l’esplosione di Pedri, grande talento scovato a Gran Canaria per pochi spiccioli -, potersi giocare un trofeo è già qualcosa. In attesa, ovviamente, di tempi migliori, che non sappiamo se, e soprattutto quanto, arriveranno.

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Andrea Bracco
Andrea Bracco
Cuneese, ha fondato il primo sito di calcio sudamericano in Italia e collaborato con diverse realtà editoriali di importanza nazionale, come Ultimo Uomo e Rivista Undici. Liga e Sudamerica le sue stelle polari, il calcio minore la sua debolezza.

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