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Il settore giovanile dell’Atletico Madrid ha qualche problema

Calcio EsteroIl settore giovanile dell'Atletico Madrid ha qualche problema

Il vivaio dell’Atletico Madrid sta per essere rivoluzionato da cima a fondo. E per la sua gestione spunta il nome di Gabi

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La prima squadra comanda la Liga, ha qualche difficoltà ma potrebbe vincere il campionato. Il settore giovanile, invece, fa acqua da tutte le parti. L’Atletico Madrid ha avviato una profonda ristrutturazione del proprio vivaio, un lavoro che sarà lungo e dispendioso, ma necessario per mettere fine alla morìa di risultati scadenti maturati negli ultimi anni. Non solo, perché da troppo tempo – soprattutto nelle categorie minori – i colchoneros non riescono a portare avanti un piano di arruolamento ben definito.

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Così la proprietà ha dato via al restyling cacciando, di fatto, quelle che per anni sono state le figure di riferimento del settore giovanile dell’Atletico Madrid, a partire dal responsabile Emilio Gutierrez e arrivando ai suoi tre più stretti collaboratori: Javier Vidales, il braccio destro, Javier Fernandez e Juan Coronel, quest’ultimo assoldato con l’unico compito di studiare un piano di sviluppo per l’educazione infantile mai veramente decollato.

atletico madrid
Fonte Immagine: @atleticodemadrid (Instagram)

Atletico Madrid, che succede al vivaio?

Zero identità, un sentimento che in casa Atletico Madrid tira molto, prassi discutibili, allenatori e formatori deludenti dal punto di vista psicologico e formativo avrebbero così portato il presidente Cerezo a progettare una rivoluzione epocale, al termine della quale verrà fatta pulizia totale di tutti i dirigenti attuali.

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A capo del settore giovanile potrebbe insediarsi Gabi, fresco di scarpini appesi al chiodo dopo la sua ultima esperienza professionale in Qatar. L’ex centrocampista e capitano dei colchoneros viene visto come l’uomo ideale per rifondare il settore giovanile. Innanzitutto perché ci è cresciuto, quindi conosce molto bene l’ambiente, e poi perché la sua personalità viene riconosciuta trasversalmente in tutte le componenti societarie.

Il fallimento della seconda squadra

Il termometro di questa situazione complicata è rappresentato dalla squadra B, per la quale la società investe ogni anno un sacco di soldi ma, nonostante questo, rischia la seconda retrocessione in due anni. Per questo Emilio Gutierrez, tra le cui responsabilità figura (anche) quella di non essere mai intervenuto con fermezza su quello che dovrebbe il serbatoio per la prima squadra, è con un piede e mezzo fuori dall’Atletico Madrid.

I risultati scarsi della filial hanno portato all’esonero dell’ormai ex allenatore Nacho Fernandez, il cui posto ora è ricoperto da un tecnico a interim come Antonio Rivas, che in questo finale di stagione si giocherà la riconferma. L’Atletico Madrid, storicamente, non è abituato a questo tipo di mediocrità, se pensiamo che il settore giovanile colchonero è sempre stato il fiore all’occhiello del club, a tal punto che negli anni Ottanta l’undici della prima squadra era composto per la maggior parte da ragazzi provenienti dal vivaio.

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Questa è stata la cosa che li ha sempre distinti dal Real Madrid, che invece infarcisce il proprio settore giovanile di stranieri pagati oro. Soldi che l’Atletico, invece, ha sperperato per garantire stipendi evidentemente fuori da ogni sorta di ragionamento sostenibile e, ora che la bolla è scoppiata, la società si ritrova a pagarne il pegno.

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