Troppi errori, singoli insufficienti e una tenuta fisica che non ha retto la forza d’urto inglese: le tre chiavi di Atalanta Liverpool 0-5
Atalanta Liverpool è stata una delle peggiori disfatte europee della Dea. Non tanto per il risultato, quanto per come è maturata una goleada che, alla luce del cammino dell’Atalanta, rischia di lasciare strascichi. Ai nerazzurri manca quella componente mentale che lo scorso anno aveva permesso loro di sfiorare la semifinale di Champions League. Viceversa, quest’anno le cose sembrano aver preso una piega differente.
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Atalanta Liverpool 0-5: la fiera degli errori
Dopo meno di 50 minuti di gioco Atalanta Liverpool vedeva i Reds avanti di quattro reti. Troppi, nonostante la qualità in campo sia ben definita, per pensare che la Dea di Gasperini possa anche solo pensare di contrastare la corazzata inglese. Il tecnico bergamasco, a fine partita, ha spiegato il momento che sta passando la sua squadra: “Non abbiamo la nostra intensità abituale, corriamo meno. In altre circostanze sapevo di avere dei margini, quest’anno facciamo fatica a tenere certi ritmi”.
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Inoltre, Gasperini ha aggiunto che già contro l’Ajax aveva riscontrato tali problemi. E, quando manca il ritmo e davanti ti ritrovi una squadra capace di giocare ai mille all’ora, ecco che il disastro è annunciato. Inoltre, aggiungiamoci anche i tanti errori individuali che sicuramente hanno agevolato il lavoro a Mané e compagni. Insomma, una serata da dimenticare, sperando che contro Ajax e Midtyjlland le cose possano velocemente tornare come prima.
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Reds cattivi, Dea inefficace
Per quanto riguarda la produzione offensiva, Atalanta Liverpool è stata una partita che i ragazzi di Klopp hanno totalmente dominato. Per esempio, nell’arco dei novanta minuti i Reds hanno inquadrato i pali di Sportiello in dodici occasioni. Un dato impressionante che fa il paio con il quasi 50% di conversione in gol. Mica male, soprattutto per una squadra che in campionato continua a palesare qualche problemino rispetto al recente passato.
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VIceversa, l’Atalanta ha centrato la porta avversaria per la metà delle volte, non impegnando praticamente mai Alisson. Anzi, l’azione più pericolosa è probabilmente rappresentata da un incrocio dei pali estemporaneo di Zapata. In tal senso, il paradosso è rappresentato dagli xG: il Liverpool, pur avendo segnato cinque gol, ha messo insieme un coefficente di 2.49 (molto poco), mentre l’Atalanta si è assestata a 1.29. Ma sono, appunto, dettagli. Il resto lo ha ampiamente detto il campo.
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I singoli non girano
Atalanta Liverpool verrà anche ricordata come la partita nella quale nessun giocatore della Dea merita la sufficienza. A parte Sportiello, incolpevole nella gran parte dei casi e decisivo in un paio di situazioni, le prestazioni dei singoli dovrebbero preoccupare parecchio Gasperini. Per esempio, è palese che la fase difensiva paghi anche i tanti errori individuali dei vari Toloi, Djimsiti e Palomino. Quest’ultimo, nel male, è riuscito addirittura a essere il peggiore in campo.
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E anche davanti l’Atalanta ha riscontrato parecchi problemi. Gomez è stato subito disinnescato, nonostante si sia mosso come al suo solito, mentre Zapata e Muriel hanno ricevuto pochissimi palloni giocabili, cercandosi male e non rendendosi mai veramente pericolosi. E che dire di Freuler, orfano del ‘socio’ de Roon, e Pasalic? In mezzo al campo il Liverpool li ha sovrastati. Insomma, una sconfitta su tutti i fronti che fa preoccupare. Riuscirà Gasperini a raddrizzare la situazione?
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