giovedì, Marzo 28, 2024

L’addio di Giroud fa orfano il Milan

Olivier Giroud sta organizzando la sua uscita...

Perché la Juventus deve tenere Soulé

Soulé è considerato da mesi come un...

Koopmeiners dice addio all’Atalanta: quali le destinazioni?

Teun Koopmeiners ha annunciato che a fine...

Dietro il “no” alla Superlega ci sono anche dei motivi politici

NotizieDietro il "no" alla Superlega ci sono anche dei motivi politici

I rapporti con gli Emirati Arabi Uniti avrebbero convinto il Manchester City a lasciare la Superlega. E ora la FA lavora per annullare ogni possibile scissione futura

Nei giorni in cui si è parlato (tanto) di Superlega, c’è un argomento che ha unito in particolare tutti i media e i tifosi contrari al progetto: il concetto di meritocrazia. Perché competere se, là in alto, c’è un sistema chiuso a tal punto che raggiungerlo è quasi utopico?

LEGGI ANCHE: Come il Bordeaux si è ritrovato sull’orlo del fallimento

Il resto è storia recentissima: il fallimento dichiarato, per quanto momentaneo, ha fatto sì che l’allarme rientrasse, ma questa vicenda è ovviamente destinata a scoperchiare altarini che potrebbero avere ripercussioni importanti sul mondo del calcio.

boris johnson
fonte: twitter @UKCovidUpdates

Superlega e politica: il caso Regno Unito

Per esempio, in queste ultime ore è uscita un’indiscrezione che, se fondata, spiegherebbe molto cose sul ritiro immediato dei club inglesi dal progetto Superlega. Secondo quanto riportato dal quotidiano londinese Times, l’inviato speciale del governo britannico per il Golfo, Lord Udny-Lister, avrebbe informato gli Emirati Arabi Uniti che un’eventuale partecipazione al torneo del Manchester City avrebbe incrinato i rapporti tra i paesi.

LEGGI ANCHE: L’ascesa di Raspadori e le parole del suo maestro De Zerbi

Per questo motivo i Citizens sarebbero stati praticamente i primi a tirarsi indietro, a meno di 48 dalla firma su un accordo che, secondo il presidente del Real Madrid Florentino Perez, sarebbe vincolante. Troppo rischioso, quindi, creare un caso diplomatico tra il Regno Unito e Abu Dhabi, città dalla quale arriva la famiglia dello sceicco Mansour bin Zayed Al-Nahyan, che oltre a coltivare i rapporti tra i due paesi è anche il fratello del presidente degli Emirati Arabi Uniti.

klopp
Fonte Immagine: @jurgen_klopppp (Instagram)

Basta Superlega: gli inglesi si cautelano

In questi giorni la Football Association si riunirà in una assemblea straordinaria, alla quale parteciperanno anche i club “scissionisti”, all’interno della quale si discuteranno alcune modifiche allo statuto. Tra queste, ci sarà una nuova norma seconda la quale le società inglesi non potranno più partecipare a competizioni non affiliate alla FA o alla UEFA, ritenute quindi non ufficiali.

LEGGI ANCHE: Le curiose statistiche di Alex Sandro e Cuadrado

Inoltre, per venire incontro alla necessità di incassare qualche soldo in più, all’ordine del giorno ci potrebbero essere le prime ipotesi di un’annessione alla Premier League di Rangers e Celtic, le due superpotenze scozzesi che da tempo bramano l’approdo in Inghilterra, alla pari delle gallesi Cardiff e Swansea. D’altronde, anche la Scozia – volenti o nolenti – fa parte del Regno Unito, almeno fino a quando non si terrà il famoso referendum. A proposito di politica.

LEGGI ANCHE: Mandragora ha cambiato il centrocampo del Torino

Seguici sul nostro sito, resta aggiornato CLICCA QUI e contattaci sui nostri social: InstagramFacebookTwitter e Flipboard! Inoltre, ascolta il nostro Podcast su Spotify!

Potrebbe interessarti anche:

Check out other tags:

Gli articoli più letti