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Perché l’Italia è assente dalla top 50 dei migliori giovani dell’Equipe

Serie APerché l'Italia è assente dalla top 50 dei migliori giovani dell'Equipe

L’Equipe ha stilato una classifica dei migliori 50 giocatori under20 al mondo, e l’Italia è quasi completamente assente. Ecco quali sono i motivi di questa sparizione del nostro calcio dalle pagine della rivista francese

Ci sono ovviamente i francesi, poi gli inglesi, i brasiliani, gli argentini, gli spagnoli, i belgi, i portoghesi, gli olandesi, i tedeschi, gli slavi. E non finisce qui: statunitensi, svizzeri, greci, ghanesi, ecuadoriani, georgiani. La classifica dei migliori 50 giocatori under-20 stilata dall’Equipe mette assieme alcuni nomi molto noti e altri più ricercati, ma fornisce un ottimo panorama del prossimo futuro del calcio mondiale.

Spicca una cosa, però: l’assenza dell’Italia. Assoluta, se si guarda ai talenti messi in evidenza dal giornale francese; quasi assoluta, se si guarda ai campionati rappresentati, con la Serie A presente con un solo nome, di sicuro sorprendente: quello del bolognese di Scozia Aaron Hickey.

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I migliori giovani secondo L’Equipe

Impossibile sperare di poter competere nelle prime posizioni della classifica dell’Equipe, in cui figurano nomi come Ansu Fati, Camavinga, Gravenberch, Pedri e Reyna, tutti giocatori che sono già titolari dei propri club e hanno esordito in Champions League.

Ma scorrendo l’elenco verso il basso, si notano nomi interessanti per quanto non di primo piano, come il croato Josko Gvardiol, già opzionato dal Lipsia; il ghanese del Nordsjælland Kamaldeen Sulemana; il talento georgiano Khvicha Kvaratskhelia, sotto contratto col Rubin Kazan; e Leonidas Stergiou, svizzero del San Gallo di chiara origine greca.

22 campionati da 21 differenti nazioni (l’Inghilterra è presente anche con la Championship, grazie a Michael Olise del Reading), tra cui spicca però il già citato ruolo marginale della Serie A: un solo nome proviene dal nostro campionato, che è così uno dei tornei meno rappresentati, con meno presenze di Svizzera, Ucraina e Belgio.

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Unico a portare la bandiera del campionato italiano, il terzino Aaron Hickey, arrivato in estate al Bologna per 2 milioni dall’Heart of Midlothian. Va però notato che, mentre gli altri giovani in classifica hanno un ruolo di primo piano nelle proprie squadre, Hickey, ha disputato appena dieci partite in stagione, e dopo avergli dato fiducia nelle prime uscite Mihajlovic ha iniziato a impiegarlo sempre meno, al punto da non farlo scendere in campo dal 9 gennaio.

I motivi dell’assenza dell’Italia

Probabilmente nessuno si stupirà nel sentir dire che il calcio italiano ha dei problemi con l’impiego dei giovani, e la classifica dell’Equipe non fA altro che ribadirlo. Questo tema è già stato affrontato in passato, infatti, qui su Minuti di Recupero: a parte il Milan, una delle squadre con l’età media in campo più bassa d’Europa, il nostro campionato è poco clemente verso i giovani.

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Se consideriamo le rose delle squadre che attualmente occupano le prime sette posizioni in classifica, scopriamo che ci sono appena sette giocatori che avrebbero potuto trovare posto nella classifica dell’Equipe, che prende in considerazione i calciatori nati non oltre il 2001. Assieme, sommano appena 33 presenze da professionisti in tutte le competizioni, con ragazzi come Filip Stankovic dell’Inter o il neo-romanista Bryan Ryenolds ancora a quota zero (per l’americano consideriamo ovviamente le presenze con la Roma, e non quelle precedenti con il Dallas FC).

Tra di loro, comunque, ci sono tre stranieri (i già citati Reynolds e Stankovic, più lo juventino Dragusin), cioè quasi la metà dei giocatori individuati. I più promettenti sono invece Daniel Maldini del Milan, Matteo Ruggeri dell’Atalanta e Riccardo Calafiori della Roma.

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La sottorappresentazione dell’Italia tra i migliori giovani del mondo individuati dall’Equipe risulta ancora più ovvia se si dà un’occhiata alla rosa della Nazionale Under-20, nella quale ritroviamo solo tre giocatori attualmente impiegati in Serie A: oltre al già citato Calafiori, ci sono Destiny Udogie ed Eddie Salcedo, entrambi del Verona.

Questi ragazzi mettono assieme appena 41 presenze tra i professionisti, quasi tutte di Salcedo; Rayan Chekri del Lione, ultimo nella graduatoria dell’Equipe, è più giovane di loro ma è già a 31 presenze da professionista, di cui due in Champions League. Su Transfermarkt, per capirci, il francese ha un valore stimato di 25 milioni di euro, superiore alla somma di quelli di Calafiori, Salcedo e Udogie. Un confronto, che chiarisce bene la differenza tra il calcio italiano e il resto d’Europa.

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