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Inter Napoli: il motivo delle polemiche sulla designazione di Sozza

In Primo PianoInter Napoli: il motivo delle polemiche sulla designazione di Sozza

Inter Napoli: perché tante polemiche sulla designazione dell’arbitro Simone Sozza per la fondamentale partita di San Siro? Spieghiamo il motivo.

Simone Sozza è stato designato come arbitro di Inter Napoli di questa sera, scatenando molte polemiche. Il fischietto è della sezione di Seregno, cittadina a pochi chilometri a nord di Milano. Qualcuno ci ha visto una sorta di scelta “casalinga” a favore dei nerazzurri, il tutto al termine di una settimana in cui anche lo scrittore Roberto Saviano ha parlato di “vento del Nord” per rallentare la corsa del Napoli verso lo scudetto.

In realtà Sozza può arbitrare benissimo l’Inter, o qualsiasi squadra milanese, perché Seregno è in provincia di Monza. Quindi la decisione del designatore Gianluca Rocchi è perfettamente in regola con le disposizioni “territoriali”.

Inter Napoli Sozza i precedenti

Sozza viene considerato uno dei fischietti più bravi tra gli emergenti e l’unica squadra che non può arbitrare in Serie A è il Monza. Quindi Inter e Milan non fanno parte della sua competenza territoriale. Il fatto è che non è la prima volta, peraltro, che Sozza finisce in mezzo a una polemica. Lo scorso 23 aprile era infatti stato designato per dirigere a San Siro Inter-Roma (3-1 per gli uomini di Simone Inzaghi) e i tifosi romanisti avevano maliziosamente sottolineato le sue origini. Era anche uscita la notizia, rivelatasi falsa e priva di fondamento, del tifo pro-nerazzurri da parte dell’arbitro di Seregno.

L’ultima volta che Sozza ha arbitrato una partita in Serie A è stato a novembre, quando aveva diretto Milan-Fiorentina. Anche lì, non erano mancate proteste e polemiche dei viola per un presunto rigore non fischiato su Ikonè per fallo di Tomorì e per un doppio fallo di Rebic non rilevato – prima su Duncan a centrocampo e poi su Terracciano in uscita – sul gol del definitivo 2-1.

La questione della territorialità comunque è una specifica praticamente solo italiana. Chissà che in futuro questa regola non possa essere rivalutata, annullando del tutto la questione relativa ai possibili vincoli legati alla città di nascita o al luogo di residenza. Forse bisognerebbe fare come Luciano Spalletti, che interrogato a tal proposito nella conferenza stampa della vigilia di Inter Napoli innanzitutto è cascato dalle nuvole e poi stimolato sul tema-Sozza ha aggiunto: “Sarebbe ora di finirla con questi ragionamenti, pensiamo alle cose di campo”.

E sui vari “complottismi” delle ultime settimane il tecnico del Napoli ha aggiunto: “Noi da professionisti non pensiamo mai a certe situazioni. Ma se in tanti tirano fuori questi argomenti, vuol dire che il nostro sistema è migliorabile. Siamo in un momento in cui la credibilità è fondamentale e noi abbiamo una grande responsabilità nel mostrare correttezza a tutti i livelli”.

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