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CF Intercity, il primo club spagnolo a quotarsi in borsa gioca in 4a serie

Calcio EsteroCF Intercity, il primo club spagnolo a quotarsi in borsa gioca in 4a serie

Il CF Intercity sarà il primo club spagnolo a quotarsi in borsa: si tratta di un’anonima squadra di quarta serie, ma dalle grandi ambizioni. In questi ultimi anni ha avuto una rapida crescita, punta a costruirsi un nuovo stadio e a rivoluzionare il calcio spagnolo.

C’è un club di quarta serie spagnola che intende quotarsi in borsa. Non solo: quando l’operazione sarà completata, sarà la prima società di calcio spagnola ad essere quotata in borsa. Si tratta del CF Intercity di San Juan de Alicante, nella Comunità Valenciana.

Sembra un racconto che arriva da un mondo parallelo: siamo abituati a considerare che i top club europei siano ormai aziende ricchissime per cui il passaggio a Spa è una cosa scontata. Anche in Italia abbiamo qualche società quotata in borsa (Juventus, Roma, Lazio), e il fatto che in Spagna non ce ne sia ancora nessuna è per molti una gran sorpresa.

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Da dove è uscito il CF Intercity

Il CF Intercity è un club anonimo che milita nel Gruppo 6-B della Tercera Division (che, a dispetto del nome, è la quarta serie spagnola), dove occupa attualmente la terza posizione. Non ha una grande storia perché, di fatto, fino al 2017 non esisteva: in quella data, il presidente Salvador Martì ha dato vita alla nuova società dal vecchio GCD Sant Joan D’Alicant, iniziando un piano d’investimenti che ha portato in tre anni dalla sesta alla quarta serie spagnola. Nel 2019, il CF Intercity ha vissuto un attimo di gloria, arrivando a disputare il primo turno della Copa del Rey contro l’Athletic Bilbao.

È chiaro che non siamo di fronte a una società di calcio come le altre, se paragonata al contesto delle categorie minori: la guida del club è in mano a Martì e al suo fidato socio Javier Mira, fondatore di FacePhi Biometrica, un’azienda leader nel settore del riconoscimento facciale. Il direttore sportivo è l’ex-giocatore dell’Hercules degli anni Novanta Eduardo Rodriguez, e da poche settimane in panchina si è seduto l’argentino Gustavo Siviero, storico collaboratore di Hector Cuper.

In campo, uno dei leader della squadra, anche solo per ragioni anagrafiche, è il portiere 39enne Manu Herrera, cresciuto nei ragazzi del Real Madrid e con grande esperienza nelle serie minori spagnole. Ma il CF Intercity può fare affidamento anche sull’attaccante ecuadoregno Jordan Gaspar, arrivato a ottobre dal Messina, e il terzino ex-Glasgow Rangers Juanma Ortiz.

Il progetto Spa

L’idea di quotarsi in borsa non è una novità: se n’era già parlato nel 2018, quando il CF Intercity militava in quinta categoria e stava cercando di assorbire il più blasonato Novelda CF per fare direttamente il salto in quarta senza giocare il campionato (operazione poi bloccata dalla Federcalcio). Ora però la società è andata oltre le parole, avviando le procedure legali per la trasformazione in Spa, che dovrebbe avvenire entro aprile, e ha iniziato una raccolta fondi per mettere assieme i 4 milioni di euro necessari per l’operazione.

Da un vecchio sogno a una necessità, l’ingresso in borsa da parte di un club così piccolo è dovuto al netto calo degli introiti causato dalla pandemia: nelle serie minori, le entrate si basano in gran parte sui biglietti, visto che non ci sono diritti tv, e con gli stadi chiusi i club sono in ristrettezze.

cf intercity
Fonte Immagine: @cfintercity (Instagram)

Ma la soluzione del CF Intercity è anche in controtendenza con la concezione spagnola del calcio, dove le società sono solitamente gruppi di soci che periodicamente eleggono un presidente. “Vogliamo che il club non dipenda da una sola persona – ha spiegato Martì, parlando della decisione di quotarsi in borsa – e che siano gli investitori a decidere il futuro della società”. Parole a mezza via tra l’idealismo democratico e l’utopia finanziaria, che evitano di scomodare le più concrete e pressanti motivazioni prettamente pecuniari.

Le ambizioni dell’Intercity

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Il progetto del CF Intercity è comunque molto ambizioso anche al di là della scelta di diventare una Spa nella quarta divisione del calcio spagnolo. La dirigenza del club ha provato a lungo a convincere il vicino Hercules (la squadra storica di Alicante, oggi decaduta in terza serie) a condividere lo stadio José Rico Pérez, da quasi 30.000 posti: il campo municipale di San Juan ne ha appena 2.000, e questo non consente grandi incassi. L’Hercules ha declinato l’offerta, e da allora il CF Intercity culla il sogno di farsi un nuovo stadio tutto per sé.

In due o tre anni, Martì conta di riuscire a concludere il progetto edilizio, che oltre al rinnovato campo da calcio prevederà pure un grande centro sportivo. Tutto questo, unito all’ingresso in borsa, potrebbe probabilmente dare un boost enorme al CF Intercity, offrendogli possibilità tecniche ed economiche fuori scala rispetto alla categoria.

Nel giro di qualche anno, quindi, sembra preventivabile che vedremo la società valenciana nel giro del calcio spagnolo che conta. E chissà che, se il suo esempio dovesse avere successo, la via della borsa non diventi un’opzione percorribile anche per altri club iberici.

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