Federico Bernardeschi è stato incluso della rosa dei convocati di Mancini per i prossimi Europei, nonostante un’altra stagione poco convincente con la Juventus. Quali sono i motivi della scelta del ct?
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Nemmeno 1.000 minuti in campo nel campionato appena concluso, ultimo gol con la Juventus segnato a luglio 2020, eppure Federico Bernardeschi è stato inserito nella rosa finale di Roberto Mancini per gli Europei che iniziano il prossimo 11 giugno.
Una scelta che sta facendo discutere, ma che in realtà non deve sorprendere più di tanto, visto che il ct ha sempre dimostrato di avere molta fiducia nel trequartista carrarese, al di là del suo rendimento con il club.
Bernardeschi, uomo di punta di Mancini
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Partiamo da un fatto: Mancini vede evidentemente in Bernardeschi qualcosa che finora pochi hanno visto. Dalla nomina del ct, a maggio 2018, l’attaccante della Juventus è sceso in campo 17 volte su 32 partite, sempre convocato tranne che in caso d’infortunio. Per l’amichevole pre-Europeo contro San Marino, Mancini lo ha addirittura scelto come capitano, certificando la grande importanza che il giocatore toscano riveste nel suo progetto.
Come faceva notare già a fine marzo Ivan Cardia su Tuttomercatoweb.com, Bernardeschi presenta alcuni indubbi vantaggi rispetto, ad esempio, a Matteo Politano, suo principale competitor nel ruolo e reduce da un’ottima stagione col Napoli: è adattabile a più ruoli, e in un torneo che arriva dopo una stagione complicata e con molti infortuni, questo può fare la differenza.
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Non solo l’ala destra o sinistra, infatti, perché il giocatore della Juventus può essere impiegato anche come terzino, interno di centrocampo e se necessario anche da falso 9. Quest’ultima soluzione fu utilizzata da Mancini il 14 ottobre 2018, in occasione della sua prima vittoria in azzurro in match ufficiali contro la Polonia, nella Nations League. L’Italia ha ancora oggi grossi dubbi in merito alla prima punta, e Bernardeschi è l’opzione in grado di sparigliare le carte, consentendo un maggiore fraseggio offensivo.
Va poi considerato che questa Nazionale deficita purtroppo in esperienza internazionale: giocatori importanti come Donnarumma, Locatelli e Berardi non hanno mai giocato in Champions League, mentre Chiesa ci è arrivato solo nell’ultima stagione. Nonostante il suo rendimento nelle ultime stagioni non sia stato dei migliori, il numero 33 della Juventus è uno dei giocatori più esperti su cui può contare Mancini.
La risposta di Bernardeschi
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E va detto che, finora, scommettere su Bernardeschi sta dando i suoi frutti: prima dell’arrivo del ct, il toscano aveva segnato appena una rete in Nazionale, mentre dopo di allora ne ha realizzate 5. Segna molto di più con l’Italia che con la Juventus, e anche la qualità del gioco è completamente differente.
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Dopo l’ottima prova, per quanto tecnicamente poco significativa, contro San Marino (1 gol e 2 assist), ha detto ai microfoni Rai: “In Nazionale mi sono sempre divertito e quando avviene escono fuori le qualità, qui mi fanno rischiare la giocata“. Bernardeschi ha ribadito come Mancini, a differenza di altri allenatori, gli ha sempre dato fiducia, facendolo giocare nella maniera in cui si può esprimere al meglio.
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Ecco perché la sua inclusione nella lista defitiva dei 26 per l’Europeo non può realmente stupire. Anzi, si potrebbe dire che Bernardeschi è ormai uno dei fedelissimi di Mancini, secondo solo a Jorginho. E il torneo continentale potrebbe anche essere l’occasione per il suo riscatto dopo gli anni in chiaroscuro alla Juventus seguiti al suo importante acquisto dalla Fiorentina (40 milioni nel luglio 2017). Il ritorno di Allegri in panchina, allenatore con cui ha reso al meglio in bianconero, potrebbe poi essere un’ulteriore stimolo.
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