Allegri ha sollevato polemiche, negli ultimi giorni, per le cose dette su due giovani talenti della Juventus, De Ligt e Chiesa. Ma non è corretto dire che sia un allenatore anti-giovani
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Tempi duri per i giovani in casa Juventus? È quello che temono molti tifosi bianconeri, dopo le recenti dichiarazioni di Allegri che, mentre la squadra ancora attende la prima vittoria in Serie A, è adesso accusato di non voler dare abbastanza fiducia a giocatori come De Ligt e Chiesa.
L’atteggiamento dell’allenatore della Vecchia Signora si è finora dimostrato molto accorto nell’utilizzo della rosa, optando spesso per giocatori di maggiore esperienza, in aperta controtendenza rispetto a quanto provato a fare un anno fa da Pirlo. Ma la carriera di Allegri racconta una storia un po’ diversa.
Le parole di Allegri
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“Ho sbagliato i cambi” ha detto il livornese nel post-partita di Juventus – Milan, e in molti hanno colto nel suo discorso un riferimento a Federico Chiesa, entrato al 72′ al posto di Cuadrado. “Se in quei 15 minuti non si capisce l’importanza del risultato, se non si mettono da parte le robe personali e ci mettiamo a disposizione della squadra, a costo di fare il terzino anche se sono una punta, poi le partite non le porti a casa”.
![infortunio chiesa](https://www.minutidirecupero.it/wp-content/uploads/2021/04/chiesa-infortunio.jpg)
Oggi la Gazzetta dello Sport titola in maniera abbastanza eloquente “Tra Allegri e Chiesa qualcosa non va”, parlando di un rapporto tra i due mai decollato. Ed è impossibile non fare un collegamento con le parole dette dall’allenatore prima del match, quando ha invitato alla calma su De Ligt, lasciato in panchina in favore di Chiellini.
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Si tratta di due episodi che alimentano i sospetti sulla scarsa fiducia che il tecnico juventino ha nei confronti dei suoi giovani: tre dei ragazzi a cui Pirlo aveva dato spazio un anno fa – Frabotta, Dragusin e Fagioli – sono stati mandati in prestito altrove, così come il neoacquisto Ihattaren, mentre Kaio Jorge è stato tagliato dalla lista Champions e Kulusevski è per lo più in panchina.
La storia di Allegri e dei giovani
La situazione di quest’anno della Juventus è sotto gli occhi di tutti, ma accusare Allegri di non dare fiducia ai giovani non è del tutto corretto, e c’è la sua carriera a dimostrarlo. Ai tempi del Cagliari, per esempio, fece esordire in Serie A i 21enni Nainggolan e Astori, così come l’adolescente Daniele Ragatzu, e fece vivere la sua miglior stagione in carriera a Robert Acquafresca.
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Successivamente, nel suo periodo al Milan, fece debuttare De Sciglio, Cristante e Petagna, e consacrò El Shaarawy. E anche dopo, alla Juventus, fu lui a lanciare giocatori come Sturaro, Kean e Bentancur. Non proprio il curriculum da persona che non è disposto a mettere in campo dei giovani, specialmente se consideriamo che alcuni di questi ragazzi divennero subito elementi importanti delle sue squadre.
![infortunio De Ligt juve](https://www.minutidirecupero.it/wp-content/uploads/2020/09/deligt.jpg)
Ma ad Allegri si può certamente rimproverare che, dal suo arrivo alla Juventus, qualcosa nel suo rapporto con i giocatori meno esperti sia cambiato. Ha iniziato a concedere loro sempre meno spazio, vanificando presto investimenti su cui la Juventus aveva puntato molto, come dimostrano i casi di Lemina, Pjaca e Coman. O come Rugani, che anche a causa di vari problemi fisici non è mai riuscito a diventare un titolare nella vecchia BBC.
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