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Cinque giocatori che non ricordavate Zamparini avesse comprato

In Primo PianoCinque giocatori che non ricordavate Zamparini avesse comprato

Maurizio Zamparini è morto nella notte a 80 anni e il mondo del calcio perde uno dei suoi personaggi più straordinari: ex presidente del Venezia e del Palermo, scopritore inesausto di talenti e discreto mangia-allenatori, come viene giustamente ricordato, mancherà sicuramente a tutti.

Nella sua lunghissima carriera, però, oltre ad aver acquistato e venduto futuri fenomeni da Toni a Dybala, da Cavani a Pastore, si è segnalato per alcuni affari invece meno conosciuti, ma ugualmente di culto, specie se osservati a posteriori. Vediamo i cinque più clamorosi, allora.

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Joao Pedro – 2010

Giocatore molto d’attualità, ovviamente, padrone del Cagliari in Sardegna, ma acquistato da Zamparini e dal Palermo ormai 12 anni fa quando era uno sconosciuto trequartista dell’Atletico Mineiro.

Per il neo-azzurro convocato da Roberto Mancini nel suo stage della Nazionale solo una manciata di presenze, quattro, di cui tre in Europa League, competizione in cui i rosanero erano impegnati.

joao pedro
Fonte: Insidefoto

Tuttavia se mai vi dovesse capitare una domanda in qualche quiz del tipo: “Con che squadra ha esordito Joao Pedro in Serie A?” la risposta sarà il Palermo e non il Cagliari. Meteora assoluta in rosanero prima di una lunga serie di prestiti in giro per il mondo: Vitoria Guimaraes, Penarol, Santos ed Estoril. 

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Marco Delvecchio – 1992

Zamparini, molti di voi magari non lo sapranno, prima di acquisire il Palermo era stato il presidente del Venezia, dal 1987 al 2002, riportando gli arancioneroverdi in Serie A dopo oltre trent’anni di purgatorio nelle categorie inferiori.

Nel 1992, con Alberto Zaccheroni in panchina, poi naturalmente esonerato e richiamato come nelle migliori tradizioni zampariniane, la squadra arriva undicesima in Serie B. Senza infamia e senza lode, insomma.

Colpo dell’estate, in attacco, un giovane attaccante scuola Inter. Alto e capellone, generoso, ha bisogno di giocare perché in nerazzurro la concorrenza è troppa per un diciannovenne. Assieme a Paolo Poggi (giocatore-feticcio di Zaccheroni, che avrà anche all’Udinese) e a Pietro Maiellaro, forma un tridente frizzantino: si chiama Marco Delvecchio e segna 3 gol, è ancora un po’ acerbo ma, come si dice in questi casi, “si farà”, sia all’Inter che alla Roma.

L’anticipo di quello che Zamparini farà, sempre attraverso l’Inter, nel 1998 con Recoba, che però avrà un impatto ben diverso.

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Hiroshi Nanami – 1999

Quando i giapponesi spadroneggiavano in Serie A, a cavallo dei due millenni. Mentre il Perugia con Nakata aveva pescato un jolly clamoroso, rivendendolo poi a peso d’oro alla Roma, Zamparini non poteva rimanere a guardare.

In una battaglia a distanza col collega Gaucci, altro estroso della presidenza – chiamiamolo così – alla ricerca di un altro calciatore proveniente dal Sol Levante, il Venezia prende Hiroshi Nanami, secondo alcuni uno dei giocatori più influenti di tutto il Giappone, nientemeno.

Bandiera del Jubilo Iwata, dove tornerà dopo solo un anno di esperienza italiana, è un centrocampista che a Totò Schillaci, che in Giappone aveva giocato con lui, “ricorda Beppe Giannini, col sinistro fa quello che vuole“.

Non è che combinerà molto, Nanami, in Laguna, a parte comparire in una pubblicità di una nota marca di abbigliamento sportivo assieme a Del Piero. Dopo una sola stagione tornerà in patria.

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Tulio de Melo – 2008

Questo sì che è un colpo assurdo, uno dei più assurdi tra gli assurdi dell’era-Zamparini. Acquistato dal Le Mans nell’estate del 2008, gioca appena una partita, in Coppa Italia contro il Ravenna, prima di essere ceduto, nella stessa sessione di mercato, al Lille, tornando quindi in Francia.

Che razza di meteora è stata De Melo, brasiliano simil-Amauri che poi proprio al Lille avrebbe vinto addirittura la Ligue 1 e la Coupe de France nel 2011 assieme a gente tipo Hazard?

In quello spezzone di partita contro il Ravenna riesce a fornire l’assist per il gol di Cavani e a farsi ammonire, dimostrando quantomeno voglia di emergere. Di lì a una settimana, però, la cessione per 4 milioni. Motivazione: “Non si è ambientato”.

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Mauricio Sperduti – 2013

Un cognome, una garanzia. Se De Melo almeno mezza partita l’ha giocata, questo argentino arrivato nell’infornata sudamericana del mercato invernale del 2013 non vedrà mai il campo.

Anche perché quando atterra in Italia Zamparini sta già ribaltando la direzione tecnica della squadra, passando da Gasperini (sì, quel Gasperini) a Malesani, poi di nuovo Gasp e infine Sannino, con cui il Palermo aveva iniziato la stagione. Zero minuti, poi ritorno in Argentina. Perlomeno era costato solo 250mila euro.

Honorable mentions: Christian Vieri, Mauro Cetto, Armin Bacinovic, Kyle Lafferty

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