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Zambo Anguissa, dalle strade del Camerun al Napoli: la storia di un sogno realizzato

CuriositàZambo Anguissa, dalle strade del Camerun al Napoli: la storia di un sogno realizzato

Zambo Anguissa è il nuovo centrocampista del Napoli, un ragazzo dal grande cuore che dalle strade del Camerun, con costanza e impegno, ha raggiunto i vertici del calcio europeo

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Il calciomercato del Napoli si è concentrato soprattutto sull’arrivo del mediano camerunense André Zambo Anguissa dal Fulham. Di questo centrocampista, che a novembre compirà 26 anni, si è scritto già molto, esplorando le sue qualità tattiche e la sua carriera.

Ma la sua storia è anche quella di un ragazzo che ha affrontato molte difficoltà per affermarsi, cresciuto in una famiglia povera di Yaoundé e arrivato infine a giocare con successo nel calcio europeo. Oggi, nella città campana, insegue un nuovo gradino importante nella sua carriera.

Il sogno di un bambino

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“Ricordo un compagno di classe che, durante una partita in cui feci un gol in acrobazia, mi si avvicino e mi disse: tu hai un futuro nel calcio!“. Inizia così il breve documentario dedicato qualche anno fa dall’Olympique Marsiglia ad André Zambo Anguissa, che all’epoca si stava affermando come uno dei nuovi prospetti del club francese.

Nel breve film, il mediano camerunense accompagna la troupe per le strade di Yaoundé, la città in cui è nato e cresciuto, portandola a incontrare la sua famiglia, le persone e i luoghi che lo hanno visto crescere.

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“Non ho fatto nessuna scuola calcio, – spiega Zambo Anguissa – ho imparato a giocare per strada, con le arance, le palle da tennis, piccoli palloni di plastica”. Suo padre Louis ricorda che, quand’era bambino, André era solito cercare sempre il pallone più piccolo possibile con cui giocare, ed è probabilmente così che ha affinato la sua tecnica anche senza essere cresciuto in un club vero e proprio.

“Ho dato tutto perché un giorno la mia famiglia, i miei amici, il maggior numero di persone possibile potessero essere felici. È una cosa che mi ha sempre motivato da piccolo; nella mia camera, prima di addormentarmi, pregavo perché un giorno potessi riuscire a rendere felice la mia famiglia”.

Gli inizi di carriera in Camerun e Francia

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Roger Noah, che è stato presidente dell’AS Fortuna, il primo club in cui ha giocato Zambo Anguissa, ricorda come sua madre Juliette non volesse farlo giocare a calcio, preferendo vederlo a scuola. “Si impegnava sempre, era disciplinato, e soprattutto non discuteva mai. Nel periodo che abbiamo passato assieme – racconta il dirigente – era difficile vederlo discutere con un compagno; se voleva parlare andava dall’allenatore per esporre il suo problema. È sempre stato molto posato, educato e riservato“.

Zambo Anguissa
Fonte Immagine: @anguiss_29 (Instagram)

Dopo i primi passi all’AS Fortuna, il mediano del Napoli è passato al Cotonsport Garoua, con cui ha preso parte al G8, un importante torneo che si tiene a Yaoundé e riunisce le otto principali squadre giovanili del Camerun. È lì che Zambo Anguissa fu notato per la prima volta dagli osservatori del Marsiglia, ed è da lì che spiccò il volo verso la Francia, trasferendosi al Reims nel 2014.

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“Una cosa che ho capito è che avevo tante lacune tattiche, non avendo fatto una scuola calcio: erano tutte cose che dovevo reimparare”. Nell’estate del 2015, il mediano camerunense iniziò un provino con il Valenciennes, trovando subito la fiducia dell’allenatore David Le Frapper, che voleva fargli firmare un contratto triennale. Ma di mezzo si mise il Marsiglia, e fu lo stesso Le Frapper a consigliare a Zambo Anguissa di accettare. Il tecnico francese ha ricordato come, sebbene avessero lavorato assieme solo tre o quattro giorni, quando André venne a salutarlo si mise a piangere.

Il successo di Zambo Anguissa

Da allora, ha giocato per allenatori come Marcelo Bielsa e Rudi Garcia, e nel 2018 ha lasciato il Marsiglia per andare a giocare al Fulham e al Villarreal, prima di accordarsi pochi giorni fa col Napoli. La carriera di Zambo Anguissa riserva certamente molto altro, ma il mediano di Yaoundé oggi è già contento per i traguardi raggiunti, soprattutto per uno in particolare.

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“Fin da quando ero piccolo avevo l’idea di diventare un calciatore professionista per poter costruire una bella casa per i miei genitori, che hanno sacrificato tutto per me” confessa. Ed è ciò che è riuscito a fare durante gli anni in Ligue 1. “Mi mancano le parole – diceva il padre Louis davanti alla nuova grande abitazione che veniva realizzato proprio sotto i suoi occhi commossi – Sono così fiero, perché mio figlio mi ha tolto dalla povertà”.

 

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