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Con il gol segnato su punizione al Maiorca, Sergio Ramos ha toccato il suo record personale di segnature stagionali in Liga. Ma questo non è l’unico dato che impressiona

“Sento troppo spesso voci che mistificano la realtà. Sergio Ramos non andrà via dal Real Madrid: è un calciatore importante e un simbolo del club, quindi do per scontato che chiuderà qui la carriera”. Parole e musica di Zinedine Zidane, allenatore dei Blancos, che dopo la bella vittoria sul Maiorca ha voluto chiarire ancora una volta la posizione del proprio capitano. Il 2-0 rifilato agli isolani ha permesso ai merengues di inanellare la quarta vittoria consecutiva post lockdown, ma il primo pensiero del tecnico francese è stato quello di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

Il motivo? Negli ultimi tempi si è chiacchierato di un possibile addio di Sergio Ramos al Real Madrid, a causa in primis di alcune incomprensioni con Florentino Perez. In campo però il numero 5 non ha affatto perso smalto: con quello al Maiorca, il centrale difensivo madridista ha segnato il suo terzo gol nelle ultime quattro partite. Una rete, la sua, non solo importante per chiudere definitivamente la partita, ma soprattutto bella per come è arrivata, sugli sviluppi di un calcio di punizione trasformato alla Cristiano Ronaldo.

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Sergio Ramos, goleador nato

Un piazzato festeggiato con tanto di ‘siuuu’ d’ordinanza, proprio in riferimento all’ex compagno. Dedica o provocazione? Difficile stabilirlo, perché Sergio Ramos è un personaggio talmente particolare da decriptare che spesso le sue emozioni faticano a trasparire. Al contrario delle statistiche personali, ormai da aggiornare di settimana in settimana. La punizione realizzata in quel di Valdebebas è il 118esimo gol in carriera per il capitano del Real Madrid, che tra club e nazionale ha avuto il merito di segnare una vera e propria epoca.

Lo ha fatto a dispetto dei suoi detrattori, che sono tanti e lo dipingono spesso come un difensore sopravvalutato dalla stampa in quanto tesserato per la società più influente del paese, ai quali lui ha spesso, anche se non sempre, risposto sul campo. In questa Liga ha messo in vetrina tutto il meglio del proprio repertorio: oltre ad aver regalato il cioccolatino straordinario contro il Maiorca, l’ex Siviglia ha già trovato la via del gol anche con il tiro da fuori, altra sua specialità, di testa e su calcio di rigore. Insomma, esiste qualche difensore più completo di lui?

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Numeri da capogiro

E le statistiche impressionanti non finiscono qui. Per esempio, in questa Liga Sergio Ramos ha già toccato quota 8 gol superando il suo record personale da quando veste la maglia dei merengues, migliorando le 7 realizzazioni del 2016/17 e le 6 del 2018/19. Era addirittura dalla stagione 1977/78 che un difensore del Real Madrid – ai tempi Pirri, che arrivò addirittura a 11 gol – non segnava così tanto in una sola annata. Infine, da oltre un anno la squadra di Zidane non trovava un acuto su calcio di punizione diretto.

L’ultima volta toccò a Dani Ceballos nel match contro il Betis del gennaio 2019. Un’era geologica fa, anche per una squadra alla quale gli specialisti non mancano. E quando, contro il Maiorca, Sergio Ramos si è presentato sul pallone, tutti si aspettavano una soluzione di potenza. Invece no: rincorsa breve, destro a giro che salta la barriera e tiro imprendibile per Manolo Reina, il quale non può fare altro che guardare la palla infilarsi all’incrocio dei pali. Per chiudere la panoramica statistica, il capitano dei Blancos è anche il difensore con il coefficiente xG più alto di tutta la Liga, 0.28 a partita.

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La polemica con Piqué

Amici in nazionale, eterni giurati durante il resto dell’anno. Potrebbe tranquillamente riassumersi così il rapporto tra Sergio Ramos e Gerard Piqué, col primo che nel postpartita di Valdebebas ha pizzicato il compagno-rivale rispondendo alla polemica suglia arbitraggi tirata in ballo dal leader blaugrana: “Si parla di errori a nostro favore perché siamo primi. È normale: con un po’ di onestà però bisognerebbe solo ringraziare gli arbitri per ciò che fanno. Il resto sono parole, c’è troppa gente che si fa film mentali”.

Ramos è sempre stato così: elegante ma ruvido, polemico ma trascinatore, sempre disposto a metterci la faccia nei momenti di difficoltà. Lo ha fatto lo scorso anno, quando la società – spalleggiata dalla stampa locale – preparava il terreno per gli esoneri di Lopetegui e Solari; e poi più recentemente, chiedendo al gruppo di fare quadrato attorno al club per uscire dalle difficoltà. La ricetta ha funzionato: dopo la sosta il Real Madrid ha ricominciato a macinare punti e gioco. Con lui sempre al centro di tutto. Capitano e goleador, pronto a scrivere nuovi record.

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