La partenza a rilento del Sassuolo apre a qualche domanda sul presente e futuro neroverde: quanto ha pesato la partenza di De Zerbi?
Tre sconfitte di fila non capitavano da un po’, dove con quest’ultimo termine si intende diverse stagioni. Il Sassuolo che ha preso il via nella Serie A 2021/22 è una squadra ancora tutta da decifrare. Le partite perse contro Roma, Torino e Atalanta accendono un piccolo campanello d’allarme.
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Non tanto, ovviamente, per mera questione di risultati, visto anche il livello delle avversarie, quanto perché il Sassuolo, negli ultimi 270 minuti, ha dato l’impressione di non potersela nemmeno giocare alla pari. Questo segna quindi una, seppur piccola e parziale, involuzione rispetto alle stagioni scorse.
Sassuolo-De Zerbi, una separazione dolorosa
Le ultime tre annate del Sassuolo sono coincise con la consacrazione di Roberto De Zerbi come allenatore. Il bresciano ha preso la squadra in mano nel 2018 dopo una breve parentesi al Benevento, portandola prima all’undicesimo posto e poi, tra il 2019 e il 2021, ha ottenuto due ottavi posti.
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L’ultimo, peraltro, arrivato dopo un testa a testa con la Roma che ha precluso solo al fotofinish la qualificazione alla neonata Conference League. De Zerbi ha poi comunicato alla società la sua intenzione di andare via, e la scelta dell’ad Carnevali è ricaduta su Federico Dionisi.
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Quest’ultimo era reduce da una stagione super con l’Empoli, riportato in pompa magna in Serie A, e sulla carta sembrava la soluzione migliore per dare continuità al progetto Sassuolo. I neroverdi, però, al momento sembrano non essersi dati un obiettivo preciso. E, soprattutto, la concorrenza nella zona media della Serie A sta vertiginosamente aumentando, con Fiorentina e Torino che si stanno rilanciando.
Le scelte di mercato
Sulla partenza problematica del Sassuolo pesa senz’altro la partenza di Manuel Locatelli. Il centrocampista è passato alla Juventus negli ultimi giorni di mercato, ma al momento non ha un vero e proprio sostituto in rosa.
Dionisi sta lavorando profondamente su Davide Frattesi, ultimo anno al Monza, profilo di grande quantità, corsa e agonismo. Ma l’ex Ascoli non ha i piedi, la visione di gioco e la qualità di base di Locatelli.
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Un’altra soluzione, per ora mai utilizzata da Dionisi, potrebbe portare al lancio di Matheus Henrique, acquistato in estate dal Gremio e, a oggi, ancora con zero presenze all’attivo. Insomma, non aver trovato il profilo giusto da affiancare a Maxime Lopez, alla lunga, potrebbe costringere il Sassuolo a pagare dazio.
Come stanno gli scontenti?
Poi c’è il discorso legato a quei calciatori che volevano andare via ma sono stati trattenuti. Domenico Berardi aveva chiesto la cessione: Atalanta, Fiorentina e Milan, in ordine sparso, si erano interessati a lui, ma poi la dirigenza neroverde sparava talmente alto che nessuno ha voluto affondare il colpo.
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Lo stesso vale per Jeremie Boga, lontano parente dell’esterno devastante che, due anni fa, aveva fatto stropicciare gli occhi a mezza Europa. Alla lista andrebbe aggiunto Filip Djuric, che De Zerbi voleva portarsi allo Shakhtar, e probabilmente anche per Gianluca Scamacca, poi rimasto vista la partenza di Caputo.
Tutti questi stanno rendendo molto al di sotto delle rispettive qualità. Questione fisica? È un momento no? Oppure sono scontenti?
Prestazioni sottotono
Infine, va sottolineato come il Sassuolo abbia sì ottenuto 4 punti in cinque partite, ma quando ha mosso la classifica non è mai stato convincente. La vittoria col Verona ha portato tre punti ma la fortuna ha assistito Consigli e compagni, così come nello 0-0 contro la Sampdoria.
Nelle tre sconfitte consecutive, invece, a parte un timido risveglio nella ripresa di Bergamo si è vista una squadra giocare sotto ritmo, per lunghi tratti messa sotto dall’avversario di tutto. Per chi presentava intensità e palleggio come biglietto da visita, l’involuzione risulta particolarmente netta.
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