Rivoluzione Salernitana, non era mai successo ma la vittoria non arriva

La formazione schierata ieri sera dalla Salernitana nel posticipo della 24esima giornata di Serie A contro lo Spezia ha fatto registrare un record difficilmente battibile: gli undici titolari erano totalmente nuovi rispetto alla partita precedente dei campani. 

Sepe; Mazzocchi, Dragusin, Fazio, Ranieri; L.Coulibaly, Radovanovic, Kastanos; Verdi, Ribery; Mousset. Questa è stata la formazione della Salernitana ieri, che ha strappato un pareggio contro lo Spezia grazie alla doppietta di Verdi.

Due settimane fa, però, era stata completamente diversa, nel 4-1 subito a Napoli. Belec; Veseli, Bogdan, Gagliolo, Delli Carri; Vergani, Obi, Di Tacchio, Schiavone, Kechrida; Bonazzoli. 

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Salernitana, cos’è successo

Ci sono due spiegazioni per giustificare quanto accaduto: la prima è che due settimane fa la Salernitana era ancora alle prese con la coda di un focolaio di Covid-19 che aveva messo ko buona parte della rosa.

La seconda, naturalmente, è stata la sessione di calciomercato che ha sfoderato il nuovo direttore sportivo Walter Sabatini: una raffica di acquisti e cessioni che ha ribaltato la rosa in maniera considerevole, portando ad esempio 7 degli 11 titolari di ieri sera.

Del resto i campani da quando si è insediato il nuovo presidente Iervolino hanno più o meno messo in chiaro che loro di retrocedere non hanno assolutamente voglia, nonostante l’ultimo posto in classifica. E che tenteranno in ogni modo di lottare con i vari Genoa, Venezia, Cagliari e Spezia. Missione difficile, ma non impossibile.

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Qual è la formazione-tipo adesso?

Fa ancora più impressione la formazione di ieri se la confrontiamo con quella con cui gli allora uomini di Castori avevano esordito in questo campionato. Belec; Kechrida, Gyomber, Strandberg, Jaroszyinski, Ruggeri; L.Coulibaly, M.Coulibaly, Capezzi; Bonazzoli, Djuric.

Nel frattempo sono arrivati e partiti Simy, adesso al Parma, mentre Ribery ha fatto dentro e fuori dall’infermeria. Oltre ad essere cambiato anche l’allenatore, naturalmente, da Castori a Colantuono.

La Salernitana fin qua ha utilizzato in totale la bellezza di 41 giocatori, compresi tre portieri: Fiorillo, Sepe e Belec, il giocatore con più presenze in campionato a quota 20, ma destinato a diventare la riserva proprio di Sepe.

Il miglior marcatore è Bonazzoli con 4 gol, ma anche lui pare destinato a finire indietro nelle gerarchie di Colantuono. Dipenderà molto da come si ambienteranno i due centravanti nuovi di zecca presi da Sabatini: Mousset (ieri abbastanza disastroso, con un rigore provocato) e Mikael. Senza dimenticare che c’è ancora Djuric.

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Come l’Ancona del 2003-04?

Insomma, un gran cocktail di nomi vecchi e nuovi, giocatori di categoria e scommesse assolute, con ritorni clamorosi (Perotti, ieri subentrato nella ripresa) e gente che sembrava buona e poi scomparsa (Mamadou Coulibaly). Siamo a 5 giocatori dall’eguagliare il record dell’Ancona 2003-04, una squadra a metà tra il mito e il cataclisma, che retrocesse agilmente vincendo appena 2 partite e schierando ben 46 calciatori, alcuni dei quali da non credere, come Jardel o il portiere svedese Hedman diventato celebre per la moglie fotomodella.

E viene da riflettere anche sulla formazione-tipo con cui la Salernitana il giugno scorso aveva guadagnato la Serie A dopo 22 anni. Sembra un’altra squadra. Belec; Casasola, Aya, Gyomber, Veseli; Kupisz, Capezzi, Di Tacchio, Cicerelli; Tutino, Djuric.

Alcuni di questi giocatori erano in prestito ai campani, quindi c’è anche poco da recriminare. Certo, però, che la maglia numero 15, per dire, nel giro di 6 mesi è passata da tre giocatori diversi: Casasola, Gondo e Bohinen, l’ultimo arrivato. Riesce anche difficile tenere il conto.

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Alessandro Ruta
Alessandro Ruta
Milanese, classe 1982, vive vicino a Bilbao. Ha scritto una quindicina di libri, non solo di sport. In passato ha lavorato per La Gazzetta dello Sport e Mediaset, oggi collabora con varie testate italiane e spagnole

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