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Milan Pioli out: è giusto esonerarlo adesso?

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Pioli a rischio esonero, dopo il tracollo del Milan in casa col Sassuolo. Ma il tecnico rossonero può essere veramente ritenuto responsabile della crisi?

Un risultato che suona ormai come qualcosa in più di un campanello d’allarme: il Milan cade 5-2 in casa col Sassuolo, che prima di questa gara era quart’ultimo e non vinceva una partita da 24 ottobre contro il Verona. I campioni d’Italia cedono dunque il secondo posto in classifica all’Inter e scendono addirittura al quarto. Ma non è finita, perché se Lazio e Roma dovessero vincere in questo turno, i rossoneri finirebbero addirittura sesti, cioè in zona Conference League.

La crisi del Milan è sotto gli occhi di tutti. Una sola vittoria nel 2023, il 4 gennaio a Salerno, e poi sconfitte contro Torino, Inter, Lazio e ora Sassuolo, sommando tutte le competizioni. Impressionante il dato sui gol subiti: 17 nelle ultime sei partite, di cui 12 nelle ultime tre. E sul banco degli imputati, ora più che mai, c’è l’allenatore Stefano Pioli, di cui i tifosi sui social chiedono l’esonero.

Milan: è giusto esonerare ora Pioli?

Il Milan paga indubbiamente i tanti, troppi infortuni, specialmente in difesa. Oltre al portiere Maignan, da tempo assente, nelle ultime sei partite sono mancati alternativamente Theo Hernandez e Tomori. Ma è chiaro che non si possono ridurre i problemi relativi ai gol subiti solo alle assenze: i rossoneri sono in crisi psicologica, in particolare dalla rimonta subita l’8 gennaio in casa con la Roma. Un crollo di fiducia che ricorda, per certi versi, proprio quello che il Milan inflisse all’Inter l’anno scorso con la rimonta nel derby.

Pioli non può dunque essere esente dalle responsabilità, soprattutto in merito alla gestione del grande colpo dell’estate rossonera, il belga Charlese De Ketelaere. L’allanatore non lo vede e, nonostante le prestazioni poco convincenti, gli sta dando pochissimo spazio: pagato 32 milioni al Club Brugge, oggi contro il Sassuolo è tornato a partire titolare per la prima volta in Serie A dal 1° ottobre con l’Empoli. E spesso gli sono stati preferiti sia Brahim Diaz che Junior Messias. E oltre a De Ketelaere altri innesti interessanti dell’estate stanno venendo ignorati da Pioli: Origi, anche per colpa degli infortuni, ha giocato solo 599 minuti; Pobega 788; Adli addirittura 114.

Non si può però ignorare che questo rendimento del Milan non è solo colpa dell’allenatore. I rossoneri pagano un mercato molto deficitario, in cui l’arrivo di De Ketelaere è servito più che altro a distogliere dagli altri problemi. Sono andati via a parametro zero Alessio Romagnoli e, soprattutto, Franck Kessie, e non sono realmente stati sostituiti: all’inizio s’era parlato di Botman e Renat Sanches, ma entrambi gli obiettivi sono sfumati, e alla fine Maldini e Massara hanno dovuto ripiegare su Thiaw e Vranckx. Questi due devono ancora maturare molto, e oggi non possono essere nemmeno tra le principali alternative di Pioli. È quindi evidente che, rispetto alla squadra che ha vinto lo scudetto l’anno scorso, il Milan di oggi si è indebolito.

Sembrano poi esserci anche problemi dirigenziali, in particolare tra il direttore dell’area tecnica Maldini e il nuovo proprietario Gerry Cardinale. L’ex difensore rossonero sembra poco soddisfatto del rifiuto di Cardinale di stanziare fondi extra per acquistare Nicolò Zaniolo dalla Roma, ma dietro questo scontro potrebbe esserci altro. In estate, il ritardo nell’acquisizione del club e, poi, nei rinnovi dei contratti di Maldini e Massara è stato probabilmente uno dei motivi che ha complicato la corsa a Botman e Renato Sanches.

Alla luce di tutti questi motivi, parlare di esonero di Stefano Pioli diventa forse ingiusto ed esagerato. Anche perché poi subentrerebbe un altro problema: con chi sostituirlo? Di allenatori svincolati che potrebbero fare al caso del Milan ce ne sono (Tuchel, Zidane, Pochettino, Luis Enrique), ma hanno tutti stipendi molto alti, e non sembra possibile pensare che, vista la politica di contenimento dei costi adottata dalla proprietà, si possa riuscire a ingaggiarli. Molto meglio, a questo punto, cercare di ricompattare la squadra e arrivare a fine stagione, per poi fare le necessarie valutazioni su Pioli e, nel caso, cercare un giovane sostituto per la prossima annata.

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