venerdì, Aprile 26, 2024

Il Milan vuole un mediano: in Francia l’erede di Kessié

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Cagliari, la verità sull’addio di Mazzarri: insulti e licenziamento per giusta causa

In Primo PianoCagliari, la verità sull'addio di Mazzarri: insulti e licenziamento per giusta causa

Clamorosa indiscrezione su Mazzarri e il suo addio al Cagliari: non si tratterebbe di esonero, ma di licenziamento per giusta causa, dovuto a una brutta lite.

Non si è ancora chiuso il caso Mazzarri: dopo l’esonero improvviso di lunedì e la successiva scoperta di una controversa clausola del suo contratto che gli garantirebbe un prolungamento fino al 2024, emerge un nuovo lato della storia relativa al suo addio al Cagliari a sole tre giornate della fine del campionato.

Nella tarda mattinata di mercoledì 4 maggio, l’Ansa ha svelato le vere ragioni dietro l’allontanamento del tecnico toscano dal club sardo, alla cui base ci sarebbe un licenziamento per giusta causa, motivato da una furibonda lite in seno alla società.

Perché Mazzarri è stato esonerato dal Cagliari

Tecnicamente, non si potrebbe nemmeno parlare di esonero, che si verifica quando un allenatore viene sollevato dall’incarico pur restando sotto contratto con la società. In questo caso, da quanto si apprende, Mazzarri sarebbe proprio stato licenziato, e la società avrebbe motivato questa dura decisione con una lite che ha coinvolto l’allenatore.

L’Unione Sarda specifica che il tecnico avrebbe insultato sia la squadra che il presidene Giulini, e che ora la questione potrebbe proseguire per vie legali: Mazzarri chiederà probabilmente i compensi che gli spetterebbero, mentre il club difenderà la linea del licenziamento per giusta causa, che permetterebbe di non corrispondere il resto dello stipendio previsto dal contratto.

La Gazzetta dello Sport aggiunge che proprio a Cagliari si verificò, dieci anni fa, un precedente, quando il presidente Cellino licenziò Davide Ballardini con le stesse motivazioni. Cinque anni dopo, il tribunale diede ragione al tecnico, predisponendone il risarcimento.

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