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Kai Havertz viene dal futuro

Calcio EsteroKai Havertz viene dal futuro

Trequartista, esterno offensivo o falso nueve. Dopo il lungo stop per l’emergenza Coronavirus, Kai Havertz ci ha ricordato le sue qualità con 5 reti in 4 partite

Una spaccata in mezzo all’area per il gol dell’1-0 e un assist illuminante per il 4-0 di Paulinho. Ci aveva lasciato così Kai Havertz, il 7 marzo scorso, quando col suo Bayer Leverkusen aveva letteralmente demolito l’Eintracht Francoforte. Per lui, il tempo pare essersi quasi fermato. Nemmeno la lunga pausa dovuta all’emergenza Covid-19 ha arrestato la sua incredibile ascesa. E nel giorno della ripresa della Bundesliga, con una doppietta in casa del Werder Brema, ha ricordato a tutti di essere una delle stelle più luminose dell’intero panorama calcistico. 

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I numeri di Kai Havertz

Quindici gol e 8 assist in 38 presenze stagionali. Nove perle nelle 12 gare disputate nel 2020 e primato di giocatore che ha preso parte al maggior numero di reti nell’anno solare nei cinque principali campionati europei. Numeri impressionanti per il capocannoniere del Leverkusen, che può inoltre vantare già 7 gettoni con la maglia della nazionale tedesca. E se la carta d’identità recita soltanto 11 giugno 1999 alla voce “data di nascita”, Havertz danza sul terreno di gioco con la sicurezza di un giocatore navigato. L’attenzione è talmente tanta che “Kai Havertz numero maglia” è tra le chiavi di ricerca più utilizzate nelle ultime settimane (per la cronaca veste il 29 al Bayer Leverkusen e il 7 con la nazionale tedesca)

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Sono passati quasi quattro anni da quel 15 ottobre del 2016, quando il gioiello di Aquisgrana fece il suo esordio in Bundesliga all’età di 17 anni e 126 giorni, diventando così il più giovane giocatore del Leverkusen ad aver debuttato nella massima serie tedesca. Quarantadue gol e 30 assist dopo, Havertz si è rapidamente tramutato in un fenomeno ambito da tutta Europa.

Le caratteristiche e l’intuizione di Bosz

“È un giocatore speciale”. Quattro parole, niente più. È quanto è bastato a Peter Bosz per definire davanti ai giornalisti il suo duttile fantasista, un centrocampista totale capace di recitare alla perfezione la parte di jolly offensivo nell’undici titolare delle “aspirine”. Nel corso di questa stagione, l’ex allenatore del Borussia Dortmund lo ha impiegato nel ruolo di trequartista in 21 occasioni, schierandolo invece come ala destra in 10 partite. La spiccata propensione offensiva di Havertz e le sue doti da finalizzatore hanno tuttavia portato Bosz ad avvicinarlo sempre più alla porta avversaria, reinventando il gioiello in maglia rossa nelle vesti di falso nueve molto mobile.

Nelle recenti sfide di Bundesliga contro Wolfsburg, Werder Brema ed Eintracht, Havertz ha infatti agito come punta centrale in un 4-2-3-1, con Diaby, Amiri, Bellarabi, Paulinho e il diciassettenne Wirtz che si sono alternati alle sue spalle. Nel successo per 3-1 in trasferta contro il Borussia Mönchengladbach, invece, il talento tedesco ha ricoperto il ruolo di centravanti nel 4-3-3 iniziale dei suoi. Il risultato finale è stato quello di 5 reti e un assist in 4 gare, col Leverkusen che ha conquistato 9 punti su 12 disponibili. Dati inequivocabili

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hard work, three points ✅

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Havertz, un giocatore speciale

Piace tanto alla Juventus e lo stesso Maurizio Sarri aveva predetto la sua esplosione: “Diventerà un giocatore importantissimo”. Con contratto in scadenza nel 2022 la tentazione è forte per un calciatore che potrebbe diventare una stella mondiale. Un interesse c’è ma la concorrenza pure e il cartellino del talento tedesco aumenta di valore. Tutti colpiti dalla personalità di Kai Havertz oltre che dalle sue qualità tecniche indiscutibili. Attacca la profondità, si sgancia dalla linea offensiva per ricevere il pallone e non dà punti di riferimento ai suoi avversari: Havertz si adatta con facilità a diverse tipologie di modulo, garantendo comunque prestazioni sempre al di sopra della media.

Se Bosz lo definisce “un giocatore speciale”, si potrebbe aggiungere che il ventenne tedesco è quel tipo di calciatore che ogni allenatore vorrebbe nella propria squadra. Un mix esplosivo di talento, spregiudicatezza e tecnica. E ammirarlo mentre dipinge col pallone sul rettangolo verde è un piacere per gli occhi.

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