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Che cosa succede con la nuova inchiesta sulla Juventus

In Primo PianoChe cosa succede con la nuova inchiesta sulla Juventus

La Juventus è di nuovo al centro delle cronache giudiziariee c’è il rischio che l’inchiesta plusvalenze arrivi a processo: spieghiamo cosa sta succedendo.

Sono state chiuse le indagini preliminari della Procura di Torino sul cso plusvalenze e stipendi della Juventus: tradotto dal linguaggio giuridico a quello comune, i magistratihanno termina la prima fase della loro inchiesta e potranno ora procedere a quelle successive. Al momento, sono già state formulate delle ipotesi di reato nei confronti dei dirigenti del club bianconero: falso in bilancio e false comunicazioni rivolte al mercato.

Attraverso un comunicato emesso nel pomeriggio di martedì 25 ottobre, la società ha fatto sapere di ritenere “di aver operato nel rispetto delle leggi”, e gli avvocati della Juventus Maurizio Bellacosa e Davide Sangiorgio (che rappresenta nello specifico il presidente Andrea Agnelli) hanno evidenziato che l’attuale inchiesta non aggiunga nulla rispetto alle “due sentenze della giustizia sportiva hanno già riconosciuto la piena regolarità contabile da parte della Società”. Ma allora cosa sta succedendo esattamente? Andiamo con ordine.

Di quale inchiesta stiamo parlando?

Gli avvocati della Juventus hanno parlato di due sentenze della giustizia sportiva che hanno già assoluto il club in passato, ma occorre specificare che l’indagine di cui si parla oggi è qualcosa di completamente diverso. Si tratta infatti di un procedimento della giustizia ordinaria e non sportiva, spesso accusata di essere piuttosto frettolosa e superficiale nelle sue analisi.

In questo caso, stiamo dunque parlando dell’indagine della Procura di Torino avviata nell’estate del 2021 e balzata agli onori delle cronache nel novembre successivo, quando la Guardia di Finanza entrò negli uffici del club bianconero per sequestrare dei documenti, e che portò all’iscrizione nel registro degli indagati di importanti dirigenti come Agnelli, Nedved e Paratici.

Inchiesta Juventus plusvalenze: quali sono le accuse

L’accusa mossa contro la Juventus riguarda il discusso caso delle plusvalenze fittizie, cioè una serie di plusvalenze ottenute nella compravendita dei giocatori per nascondere ammanchi di bilancio. Si tratta diun reato piuttosto grave, dato che stiamo parlando di una società quotata in borsa. Nello specifico, i reati contestati sarebbero avvenuti tra il 2018 e il 2020.

Le ultime novità, comunicate al club bianconero nella serata di lunedì 24 ottobre 2022 e rese pubbliche sulla stampa la mattina seguente, riguardano le accuse di falso in bilancio e false comunicazioni rivolte al mercato. Significa, semplificando, che secondo la Procura di Torino la Juventus avrebbe falsificato i propri bilanci per nascondere delle gravi perdite, e avrebbe successivamente fornito informazioni false all’autorità di controllo, la Consob.

Nello specifico, alla Juventus vengono contestate discrepanze di bilancio per circa 207 milioni di euro nei valori della compravendita dei giocatori. Le analisi del consulente della Procura di Torino hanno evidenziato questo, più precisamente:

  • 2018: perdita di esercizio di quasi 40 milioni anziché 85 e un patrimonio netto positivo (31,2 mln) anziché negativo (-13,3).
  • 2019: perdita di 89,6 milioni anziché 239,2 e patrimonio netto positivo a 239,2 anziché 47,5.
  • 2020: perdita di 209,5 anziché 222 e patrimonio netto positivo a 28,8 anziché negativo pari a 175,7.

Inchiesta Juventus plusvalenze: il caso stipendi

Un altro aspetto, oltre a quello relativo alle operazioni prettamente di calciomercato con altri club, riguarda gli stipendi dei giocatori. In questo caso, la Juventus è accusata di aver comunicato alla Lega di Serie A nel marzo 2020 la rinuncia dei propri giocatori a quattro mensilità, relativamente ai tagli in tempo di pandemia, mentre da altri documenti risulterebbe che la rinuncia avrebbe riguardato unicamente una mensilità.

La Procura di Torino sostiene di essere entrata in possesso di scritture private contenenti l’impegno incondizionato della società a restituire quanto pattuito. In pratica, la Juventus avrebbe comunicato pubblicamente un determinato taglio delle spese relativo agli stipendi dei suoi giocatori, che però risultava solo a bilancio. Quei soldi sarebbero invece stati corrisposti in maniera illecita, e non registrati sui documenti fiscali della società.

Cosa succede adesso

Da domani, tutti i documenti e le intercettazioni raccolte dalla Procura saranno a disposizione dei legali della Juventus, per organizzare eventualmente la difesa, e del GIP, il giudice per le indagini preliminari. Quest’ultimo avrà sostanzialmente il compito di verificare se esistono le condizioni per rinviare a giudizio i soggetti accusati dalla Procura: in questo modo, verrà aperto un processo vero e proprio.

Tra le richieste dei magistrati c’era anche quella dell’applicazione di misure cautelari personali (come potrebbero essere gli arresti domiciliari) nei confronti di tre indagati, tra cui il presidente Andrea Agnelli. Tuttavia, già il 12 ottobre scorso il GIP aveva rigettato la richiesta, per cui al momento nessuna persona è stata arrestata o soggetta ad altre forme di limitazione delle libertà personali.

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