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Jadon Sancho e il rapporto difficile con l’Inghilterra

Calcio EsteroEuropaJadon Sancho e il rapporto difficile con l’Inghilterra

Jadon Sancho e l’Inghilterra. Un rapporto complicato che la gara di apertura del girone D contro la Croazia non ha certamente aiutato a migliorare.

Il talento del Borussia Dortmund è stato lasciato fuori dai 23 convocati di Southgate a causa della sovrabbondanza offensiva e del numero di alternative a disposizione del tecnico inglese.

Il problema è stato però il risultato: un semplice 1-0 che non ha totalmente soddisfatto le ambizioni dei tifosi e del mondo del calcio inglese, facendo ripensare alle scelte di Southgate e alla tribuna di Sancho. 

Stessa situazione replicatasi nella seconda gara del gruppo D contro la Scozia: il derby del Regno Unito ha visto Sancho nuovamente seduto in panchina, con un’Inghilterra spenta in fase offensiva e incapace di segnare.

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I record di Sancho

Sancho arriva alle porte di questo Europeo – in cui ancora deve fare il proprio esordio – con quattro record di importanza capitale per capire quanto sia enorme il suo talento e per rinnovare la domanda riguardo al suo impiego in nazionale.

Innanzitutto, nell’aprile di quest’anno, Sancho è diventato il più giovane giocatore nella storia della Bundesliga a collezionare 100 presenze. A 21 anni e 27 giorni ha superato il record di Sahin – fissato a 21 anni e 29 giorni – aggiungendoci però anche dei numeri impressionanti in fatto di gol e assist. 

Il secondo record riguarda il numero di gol: Sancho è il più giovane nella storia della Bundesliga a raggiungere i 30 gol (sono 38 in totale), superando Kai Havertz, ex talento del Leverkusen ora campione d’Europa con il Chelsea. 

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Per quello che riguarda gli assist invece, Sancho è il primo giocatore della Bundesliga dal 2004/05 – anno in cui si è iniziato a prendere nota di tale statistica – a raggiungere la doppia cifra di 15 gol e 15 assist nella stessa stagione.

L’ultimo record che introduce il tema intorno a cui ruota tutta la dissertazione riguarda i suoi connazionali: Jadon Sancho sul finale della scorsa stagione ha messo a segno una tripletta contro il Paderborn, diventando il primo giocatore inglese a riuscirci nei top 4 campionati europei (ad esclusione della Premier) da 31 anni. 

L’ultimo a riuscirci – per onor di cronaca – fu Brian Stein in Caen – Cannes nel 1989. 

Southgate: why not? 

Se quindi queste sono le premesse, perché Southgate – e di rimbalzo tutta l’opinione pubblica inglese – relegano Sancho a un ruolo subordinato rispetto agli altri talenti della nazionale? 

Jamie Carragher e Phil Neville, ex giocatori di Liverpool e Manchester United e opinionisti molto seguiti oltremanica, hanno così parlato nel corso dell’anno riguardo al trequartista del Borussia Dortmund: 

Jamie Carragher: “Sancho? Non lo porterei nella mia squadra per gli europei, abbiamo giocatori più duttili che vedo migliori con la maglia dell’Inghilterra. Saka ad esempio, o anche Jack Grealish. Sancho sta facendo molto bene in Bundesliga, ma con la nazionale non mi ha mai entusiasmato.”

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E Phil Neville: “Stiamo correndo un po’ troppo con lui. In Inghilterra abbiamo avuto altre generazioni d’oro e non siamo riusciti ad ottenere nulla, rispetto alla nostra attuale quella di Ronaldinho e Ronaldo in Brasile era da considerarsi generazione di Platino? L’Argentina ha Di Maria, Aguero e Messi, Sancho non è nemmeno lontanamente paragonabile a loro.” 

Fonte immagine: profilo Ig @JadonSancho

Una bocciatura totale insomma, che Southgate ha rimarcato con l’esclusione di Sancho dai 23 della gara contro la Croazia e la successiva panchina contro la Scozia.

Ma ci sono altri dati, impressionanti, che certificano quanto l’Inghilterra in realtà dovrebbe affidarsi all’ex Manchester City. 

Numeri che parlano chiaro

Se prendiamo in considerazione le ultime tre stagioni, Jadon Sancho risulta secondo solo a Raheem Sterling – tra i convocati di Southgate per una maglia nella trequarti offensiva dell’Inghilterra – per somma di gol ed assist prodotti. 

Secondo le statistiche transfermarkt, Sancho ha contribuito a 109 tra gol (49) e assist (60), risultando tra l’altro il miglior assist man tra tutti i concorrenti al ruolo di titolare della nazionale dei tre leoni. 

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Solo Sterling, con 70 gol e 40 assist, gli è davanti in questa speciale classifica con un totale di 110.

Alle sue spalle mostri sacri come Harry Kane (106 di totale con 81 gol e 25 assist), e Marcus Rashford (94 totale con 56 gol e 38 assist), che godono invece di maggior considerazione in patria. 

Dei nuovi arrivi in nazionale – Phil Foden, Jack Grealish e Mason Mount – nessuno si avvicina anche solo lontanamente alla metà della produzione offensiva di Sancho: Foden si posiziona quinto con 52 tra gol e assist (31-21), Grealish tallona il trequartista del City a quota 51 (23-28) mentre Mount chiude al settimo posto con 49 tra gol (28) e assist (21). 

Fonte immagine: profilo Ig @WonderKids

 

Nell’ultima gara contro la Scozia Sancho è rimasto per l’ennesima volta a guardare i compagni dalla panchina, senza poter incidere su un match terminato 0-0. Con un’Inghilterra così, che sia forse venuto il momento di vedere Sancho titolare contro la Repubblica Ceca, nella gara valida per il primato nel girone D?

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