Il triplete fallito del Bayer Leverkusen

Più di vent’anni fa il Bayer Leverkusen toccava il fondo più oscuro che si possa provare perdendo la possibilità di entrare nella storia del calcio. 

14 aprile 2024, 22 maggio 2024, 25 maggio 2024. Queste tre date sono scolpite nella testa di ogni tifoso, magazziniere, dirigente, calciatore e cittadino di Leverkusen, cittadina che da quarant’anni cerca di trovare il proprio posto nel mondo del calcio riuscendo solamente a inanellare una serie di delusioni talmente enormi da rendere incredibile quanto fatto fino a questo momento dai ragazzi di Xabi Alonso. Le tre date in questione corrispondono ai tre traguardi che l’imbattibile squadra allenata e plasmata dal tecnico spagnolo può raggiungere – e in parte ha già raggiunto – nel corso di questa storica stagione. Il 14 aprile, con la vittoria per cinque reti a zero contro il Werder Brema il Bayer Leverkusen si è laureato campione di Germania per la prima volta nella sua storia, dopo aver fallito in due diverse stagioni tragiche ognuna a modo proprio. Il 22 maggio – oggi quindi – il Bayer si gioca la possibilità di vincere l’Europa League, sorella minore della Champions League sfiorata nel 2002 ma altrettanto importante se contestualizziamo all’attualità ciò che sta combinando questa squadra. Il 25 maggio poi, qualora la sfida all’Atalanta si fosse conclusa come desiderato da Frimpong e Wirtz, la partita contro il Kaiserslauten valida per la vittoria della seconda coppa di Germania nella storia del club, che completerebbe uno storico triplete lasciato per strada ormai più di vent’anni fa. 

Xabi Alonso e i suoi ragazzi possono scacciare fantasmi ingombranti nella storia del Leverkusen. I risultati ottenuti fino ad oggi hanno di certo eliminato lo spauracchio di un nuovo triplice fallimento, ma la vittoria dalla Bundesliga non sarebbe da sola sufficiente a colmare quel vuoto insanabile lasciato da Ballack e compagni nel finale della stagione 2001/02. Due anni dopo lo scivolone in casa dell’Unterhaching che regalò la Bundesliga al Bayern Monaco distruggendo le speranze del Leverkusen, la squadra delle aspirine attraversò forse la più grande delusione che un club può vivere in Europa, perdendo una dietro l’altra la vittoria del titolo nazionale, la coppa relativa e la Champions League, tutte in finale dopo una stagione incredibile. 

Il filo conduttore è incredibilmente il Werder Brema: nel maggio del 2000 alla sconfitta del Leverkusen contro l’Unterhaching corrispose la vittoria del Bayern contro il Werder Brema, mentre la sconfitta patita dal Leverkusen contro i bianconeri nel maggio di due anni dopo diede il via alla dannata striscia di partite che pose fine al sogno di vincere tutto quello che c’era a disposizione da parte della squadra di Ballack. 

Allenati da Klaus Toppmöller, i ragazzi del Leverkusen arrivarono a giocarsi la Bundesliga nell ultime quattro giornate con il Borussia Dortmund che però – facilitata dai passi falsi dei rivali – riuscì a recuperare cinque punti in quattro partite dopo quella sciagurata sconfitta con il Werder Brema e a vincere il titolo contro proprio contro il Werder all’ultima giornata. A quel punto le speranze del Leverkusen – partito per giocarsi le proprie chance in patria ma non per giocare sessanta partite a così alto livello per tutta la stagione – erano del tutto atterrite. Quattro giorni prima del disastro in Bundes, a coppa di Germania era andata allo Schalke 04, che con quattro reti aveva confermato il pessimo stato di salute del Bayer. 

Ma – contrariamente a quanto potrebbe fare la Bundesliga quest’anno – la finale di Champions League contro i campioni del Real Madrid avrebbe potuto dissipare ogni nebbia, eliminare le maledizioni e restituire fiducia ad una squadra che stava compiendo un vero miracolo, almeno fino a quando non se n’è resa conto. Dopo aver battuto Juventus, Barcellona, Liverpool, Manchester United e Bayern Monaco, il Leverskuen si trova contro la prima versione dei galacticos di Florentino Perez, una squadra densa di campioni il cui leader tecnico – Zinedine Zidane – è in forma smagliante. Al termine di un primo tempo che si avviava al pareggio firmato Raul e Lucio, proprio il campione del mondo francese si inventa l’iconica girata di sinistro al volo che ha caratterizzato moltissimi pre partita della Champions League ai tempi su Mediaset. Un gol mastodontico, talmente bello da diventare emblema del fallimento del Leverkusen, una squadra moderna incapace di concludere una stagione come invece sia augura di fare Xabi Alonso. 

Le speranze del Bayer Leverkusen 

A pochissime ore dalla finale con l’Atalanta quindi, le speranze del popolo del Leverkusen sono strette intorno alla squadra di Xabi Alonso, capace di rimanere imbattuta fino a questo punto, di portare finalmente il Meisterschale a Leverkusen e di restituire speranza ai tifosi che vent’anni dopo si chiedono ancora come sia stato possibile perdere tutto ciò che c’era da perdere in pochissime settimane. 

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Simone Mannarino
Simone Mannarino
Classe '94 e laureato in Storia all'Università Statale di Milano, ama il calcio in ogni sua forma ed espressione. Alla costante ricerca di storie da raccontare che permettano di andare oltre ciò che vediamo tutte le domeniche.

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