Pierre-Emile Hojbjerg è stato uno dei calciatori maggiormente valorizzati di recente da Mourinho: il suo nome potrebbe finire nell’agenda della Roma
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Negli ultimi anni José Mourinho si è spesso affidato a calciatori scelti in prima persona, sui quali ha scommesso e, talvolta, anche vinto. Di questa categoria fa parte Pierre-Emile Hojbjerg, centrocampista classe 1995 che lo Special One ha fatto acquistare l’estate scorsa al Tottenham, sponsorizzando il suo arrivo in prima persona e scommettendo sul danese ai tempi in forza al Southampton.
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Va detto che, sebbene la sua avventura agli Spurs non sia finita bene, Mourinho ha vinto la scommessa: Hojbjerg, numeri e statistiche alla mano, è stato uno dei migliori calciatori del Tottenham a livello di rendimento stagionale, in un’annata abbastanza complicata che potrebbe addirittura concludersi con i londinesi fuori dalle coppe europee. Per questo, in caso di necessità di monetizzare, Hojbjerg potrebbe essere uno dei sacrificati.
Hojbjerg, un’idea per la nuova Roma
A 26 anni, d’altronde, il danese è nel pieno della propria carriera e l’annuncio di Mourinho alla Roma non può che scatenare inevitabili suggestioni di mercato. Nel cuore della manovra del Tottenham, l’ex Southampton si è ritagliato uno spazio importante, schierato da mediano in un 4-2-3-1 che il portoghese dovrebbe riproporre anche nella sua nuova avventura in giallorosso.
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Lì in mezzo, Hojbjerg abbina in maniera decisamente equilibrata le due fasi di gioco, cercando di regalare equilibrio alla squadra. Mourinho, il cui calcio è principalmente improntato sulla proattività degli interpreti, potrebbe anche decidere di chiederlo alla società, provando a puntare sulle motivazioni del calciatore che, proprio grazie alla fiducia concessagli dallo Special One, diventerebbe più che un’idea per la Roma.
Chi è Hojbjerg, caratteristiche tecniche e ruolo
Acquistato per quasi 17 milioni di euro, Hojbjerg è stato un talento molto precoce visto che a 17 anni aveva già lasciato la Danimarca per trasferirsi in Germania, al Bayern Monaco. Con i bavaresi ha giocato nella seconda squadra ma non è mai finito in pianta stabile tra i grandi, passando per due prestiti ad Augsburg e Schalke 04 per poi essere ceduto a titolo definitivo al Southampton.
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Nel sud dell’Inghilterra ha trovato la maturazione definitiva grazie ad Hasenhuttl, che lo ha trasformato in un mediano completo ed efficace, più di sostanza che di fioretto. Per questo piace così tanto a Mourinho, che attorno alla sua solidità – unita a quella di Sissoko – ha modellato il suo ultimo Tottenham.
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Destro naturale, robusto, adatto per le squadre che difendono con il baricentro basso, Hojbjerg ha dato credibilità difensiva a una squadra che ne aveva bisogno, migliorando palla al piede quando Mou, cambiati gli interpreti in difesa, gli chiedeva di abbassarsi tra i centrali per ricevere palla e verticalizzare con rapidità. Insomma, un profilo completo, sottovalutato ma prezioso. L’ideale, eventualmente, perché la Roma possa ripartire con il piede giusto.
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