Gollini era considerato uno dei portieri più interessanti della nuova generazione italiana, ma dopo il suo passaggio al Tottenham è praticamente uscito dai radar.
Guardando i convocati di Mancini per lo stage della Nazionale italiana, balza all’occhio l’assenza di una vera alternativa alle spalle di Donnarumma, che sta facendo una stagione in concorrenza con Navas al PSG. Dell’Europeo sono rimasti Sirigu e Meret, e si sono aggiunti Cragno (che, come il sardo, gioca in una squadra in zona retrocessione) e addirittura Carnesecchi, portiere della Cremonese in Serie B.
Un’assenza che pesa, anche se purtroppo giustificata, è quella dell’ex-atalantino Pierluigi Gollini, oggi al Tottenham. All’inizio della gestione Mancini, l’attuale numero 1 del Tottenham era stato spesso convocato, arrivando anche a esordire; lo scorso settembre, dopo il suo trasferimento in Premier League, era anche tornato nel giro azzurro per le sfide con Bulgaria, Svizzera e Lituania, ma poi è uscito dai piani del ct.
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Gollini e le troppe panchine al Tottenham
Un’assenza giustificata, dicevamo, anche se potrebbe non impedire un futuro ritorno del portiere 26enne bolognese nel giro dell’Italia. Ma, al momento, è abbastanza chiaro a tutti che la sua idea di accettare l’offerta del Tottenham, l’estate scorsa, non sia stata affatto buono come si attendeva.
“Non vedo l’ora di poter vivere insieme una stagione magica” aveva detto ai tifosi londinesi, al momento dell’annuncio ufficiale. Sei mesi dopo, Gollini ha giocato appena 10 partite in tutta la stagione, e non ha ancora visto il campo in Premier League neppure per un minuto.
La stagione degli Spurs non è stata chiaramente positiva, fin qui, con il cambio di allenatore da Espirito Santo a Conte, ma anche con l’arrivo del tecnico italiano l’ex-portiere dell’Atalanta non ha visto aumentare le sue chance, anzi è stato schierato da titolare solo in 2 occasioni. Dalla scomoda competizione con Musso che avrebbe dovuto affrontare a Bergamo, si è ritrovato con quella quasi impossibile con l’esperto Lloris.
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Arrivato in prestito con diritto di riscatto a 15 milioni di euro, Gollini non sembra aver mai davvero avuto una possibilità al Tottenham, e a questo punto sembra difficile immaginare una svolta. La clausola dell’accordo tra i club che fa scattare l’obbligatorietà di acquisto prevede almeno 20 presenze, cioè il doppio di quelle attuali, ma già a fine dicembre l’Independent sosteneva che il ds degli inglesi Fabio Paratici avrebbe già deciso di orientarsi su Meret del Napoli come prossimo erede di Lloris.
D’altronde, anche il rapporto con i tifosi sembra dei migliori, nonostante l’accorato annuncio di luglio. Lo scorso 12 gennaio, il suo errore decisivo nella semifinale Coppa di Lega contro il Chelsea ha fatto sollevare critiche nei confronti di Conte per aver preferito l’italiano a Lloris. A fine stagione, quindi, Gollini tornerà con ogni probabilità a Bergamo, dove troverà nuovamente i pali occupati e sarà probabilmente costretto a scegliere una nuova sfida, nella speranza di riconquistare la Nazionale. In tempo, eventualmente, per i Mondiali di Qatar 2022.
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