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Crisi Russia Ucraina, finale di Champions (di nuovo) a rischio

Champions LeagueCrisi Russia Ucraina, finale di Champions (di nuovo) a rischio

La finale di Champions League è nuovamente a rischio modifica, a causa della crisi politica e militare tra Russia e Ucraina. La UEFA valuta le alternative.

La finale di Champions League sembra ormai maledetta: le tensioni tra Russia e Ucraina potrebbero infatti spingere la UEFA a spostare la sede della partita, prevista per il 28 maggio, da San Pietroburgo. Si tratterebbe della terza finale consecutiva della competizione a non disputarsi nella sede scelta inizialmente, dopo quanto avvenuto causa pandemia negli ultimi due anni.

La motivazione si ritrova nell’imminente guerra tra Russia e Ucraina, seguita alle dichiarazioni di Vladimir Putin di lunedì sera e al riconoscimento delle repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk, nella regione del Donetsk. All’instabilità politica, si potrebbero presto aggiungere le sanzioni della UE e degli Stati Uniti contro Mosca, che renderebbero molto difficile a livello diplomatico andare a giocare a maggio a San Pietroburgo.

Spostamento finale di Champions League: cosa succede

Nel weekend scorso, la UEFA aveva comunicato di stare monitorando la sitruazione tra Ucraina e Russia, ma aveva anche avvisato che non era in previsione alcun cambio di sede. Tuttavia, fonti anonime dicevano che le cose stessero andando diversamente, nella giornata di martedì queste voci hanno iniziato a farsi sempre più insistenti.

Anche perché sul presidente Ceferin c’è la forte pressione del governo britannico, che con la UEFA intrattiene ottimi rapporti, testimoniati dal fronte comune dell’aprile 2021 contro la Superlega e dall’organizzazione della fase finale degli ultimi Europei. Tom Tugendhat, presidente del Comitato per gli Affari Esteri della Camera dei Comuni, ha dichiarato che “La UEFA non dovrebbe fare da copertura per una violenta dittatura”.

D’altrocanto, le probabili sanzioni internazionali contro la Russia potrebbero rappresenta un problema per la UEFA anche a livello economico, dato che l’azienda energetica russa Gazprom è lo sponsor principale della competizione. E la scelta della finale di Champions a San Pietroburgo doveva servire a rinsaldare ulteriormente i rapporti tra il governo del calcio europeo e Mosca, che ha organizzato i Mondiali del 2018 e ospitato alcuni match degli ultimi Europei.

Nel caso in cui la finale di Champions League dovesse venire effettivamente spostata da San Pietroburgo, in pole position ci sarebbe proprio Londra, sede della finale degli Europei della scorsa estate e la cui nomination è rafforzata dall’ottimo momento dei club inglesi, che l’hanno scorso hanno occupato entrambi i posti della partita decisiva del torneo, svoltasi a Oporto.

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