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Dal sostegno alle critiche: la Brexit mette in crisi Allardyce e colleghi

Calcio EsteroDal sostegno alle critiche: la Brexit mette in crisi Allardyce e colleghi

La Brexit è entrata in vigore e ci sono già le prime critiche alle nuove regole della Premier League. Curiosamente, però, arrivano da un personaggio che è sempre stato favorevole all’uscita dall’Europa.

Da pochi giorni la Brexit è effettivamente in vigore, e con essa anche le nuove misure per i trasferimenti nei campionati di calcio inglesi, ma già sorgono le prime critiche. “Ho trovato tre giocatori pronti a trasferirsi qui, ma non è consentito. È una vergogna!” ha detto Sam Allardyce, l’allenatore del West Bromwich Albion.

A rendere la sua dichiarazione particolarmente curiosa per i media e commentatori online, è il fatto che Allardyce è sempre stato un sostenitore della Brexit, convinto che l’accordo per l’uscita del Regno Unito dalla UE avrebbe migliorato non solo il paese ma anche il livello della Premier League.

I problemi di Sam Allardyce

Le posizioni pro-Brexit di Allardyce – 66 anni, ex-allenatore di Bolton, West Ham, Everton e nazionale inglese – sono note da tempo. Secondo The Sun, prima del voto del 2016 l’allenatore all’epoca al Sunderland ebbe un colloquio coi suoi giocatori, chiedendo la loro opinione sulla Brexit, per poi dire che lui era favorevole al Leave. Opinione ribadita anche in seguito, quando intervistato da TalkSport criticò Theresa May per non essere ancora riuscita a trovare un accordo per l’uscita dall’Europa.

Ora che la Brexit è finalmente realtà, però, Allardyce sembra aver improvvisamente scoperto che non è tutta rose e fiori come ci si aspettava. Oltre ai problemi dovuti alla pandemia, come i pochi fondi disponibili sul mercato, i trasferimenti sono ora complicati anche dalle nuove regole della FA, che stabiliscono un sistema a punti per assegnare i permessi di lavoro e vietano il tesseramente degli Under-18 stranieri. “Con queste nuove regole ci sono giocatori che non possono venire in questo paese, mentre prima lo potevano fare tutti. Ogni volta devo fermarmi a pensare ‘Questo giocatore è qualificato?’. Ci ha reso la vita più complicata”.

Negli anni, l’attuale allenatore del West Bromwich si è costruito la fama del tipico tecnico di provincia inglese, senza peli sulla lingua. Nel 2016 fece discutere una sua dichiarazione contro i calciatori stranieri: dopo uno scontro tra Otamendi e Defoe, l’argentino protestò in maniera molto veemente, e Allardyce commentò dicendo che è tipico degli stranieri lamentarsi per queste cose e fare confusione in campo, “è nella loro natura”.

Successivamente, si lamentò anche dell’elevata presenza di giocatori stranieri nei campionati inglesi, che limitano la crescita dei talenti locali. “Abbiamo un grande problema nella produzione di giocatori, in questo paese. È una delle cose peggiori che ci siano mai successe: ecco perché penso che dovremmo lasciare l’Unione Europea”.

Allardyce è tornato ad allenare dopo un anno e mezzo lo scorso 16 dicembre, assumendo la guida del West Bromwich Albion al posto del croato Slaven Bilic. Da allora, ha guidato la squadra in quattro occasioni, ottenendo un solo punto (contro il Liverpool), ma subendo 13 gol contro uno solo segnato. IL WBA si trova penultimo in Premier League, e in effetti avrebbe bisogno di rinforzi.

Gli altri allenatori che hanno sostenuto la Brexit

Tuttavia, Big Sam non è l’unico coach pro-Brexit del calcio inglese. Sol Campbell, ex-difensore di Tottenham, Arsenal e Inghilterra, è stato uno dei principali sostenitori dell’uscita dalla UE in ambito sportivo: “Vediamo sempre più squadre piene di giocatori mediocri che arrivano dall’estero, in particolare dall’Europa, impedendo ai giovani inglesi e britannici di emergere” ha detto non molto tempo fa. Finora, Campbell ha allenato solo nelle serie minori; la sua ultima avventura si è conclusa lo scorso giugno in League Two, al Southend United.

Della stessa opinione anche David James, ex-portiere di Liverpool, Manchester City e Portsmouth, che nel 2016 sostenne il Leave dicendo che “Sicuramente uscire dall’Europa darà ai giocatori britannici più possibilità di mettersi in mostra”. Dal 2018, comunque, James lavora all’estero, essendo seduto sulla panchina del Kerala Blasters, nel campionato indiano.

Favorevole alla Brexit è stato anche lo scozzese Graeme Souness, ex-giocatore e poi allenatore del Liverpool (oltre che di Rangers, Galatasaray e Blackburn). Qualche anno fa, Souness (che non allena più dal 2006) ha rivelato in tv di aver votato per il Leave, e per motivare la sua scelta ha raccontato un aneddoto di lui che va a vedere una partita e non si diverte, perché il gioco inglese è diventato “troppo tecnico, con piccolo passaggi, senza agonismo”, “È stato come guardare un match del campionato olandese”.

Restiamo invece in attesa delle considerazioni sul mercato di Neil Warnock, storico allenatore inglese che due anni fa diceva di non vedere l’ora di uscire dall’Europa. Oggi siede sulla panchina del Middlesbrough, settimo in Championship.

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