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Beto, il fulmine dell’Udinese può essere la rivelazione della stagione

In Primo PianoBeto, il fulmine dell'Udinese può essere la rivelazione della stagione

Beto è uno dei giocatori più interessanti di questo inizio di campionato, arrivato giovedì alla prima doppietta in Serie A. Scopriamo di più su di lui.

Per un portoghese che ha lasciato l’Italia, ce n’è stato uno che vi è approdato: via Cristiano Ronaldo, è arrivato Beto Betuncal. La maglia non è lo stessa, anche se si tratta pur sempre di bianconero, ma la voglia di segnare pare essere un tratto comune.

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Con la doppietta alla Lazio, la prima nel campionato italiano, il centravanti dell’Udinese è arrivato a quota 6 in stagione, conquistandosi un posto sui giornali e sui siti sportivi italiani. Anche perché in due gol ha messo in luce quelle che sono le sue caratteristiche principali: centimetri e una prodigiosa rapidità.

Uno scatto a 33km/h? “Troppo lento”

Solo 33 km/h? Sono troppo lento, non sapevo. Che bel gol, questo un gol alla Beto” ha detto l’attaccante portoghese ai microfoni di Sky Sport, nel post-partita contro la Lazio, scherzando con lo studio. Un gol che aveva già sfiorato, quasi identico, il 7 novembre contro il Sassuolo: si era involato in contropiede e aveva dribblato Consigli, ma l’esperto portiere degli emiliani aveva recuperato prima che Beto potesse concludere a rete.

beto udinese
Fonte: beto_norberto_14 (Instagram)

La verità è che un giocatore con quella rapidità e il suo fisico (194 cm d’altezza) non lo si trova dappertutto. Quello che ha aperto le marcature contro i biancocelesti è stato il terzo gol di testa in stagione, dopo i precedenti contro Bologna e Atalanta, ma per la squadra di Gotti Beto è divenuto un elemento fondamentale proprio per la sua capacità di ribaltare velocemente il fronte offensivo.

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Un gioiello scoperto dall’Udinese con il solito raffinato lavoro di scouting, andando a puntare su un giocatore sconosciuto e con pochissima esperienza, che anche in Portogallo non era certo considerato una grande promessa.

La carriera di Beto

Nato nel 1998 a Lisbona in una famiglia originaria della Guinea-Bissau, Beto è cresciuto nella modesta União de Tires, un club dilettantistico lusitano. Quando aveva circa 13 anni fu selezionato per le giovanili del Benfica, ma non fece particolare impressione e se ne tornò a Tires, con la cui prima squadra esordì quattro anni più tardi.

La gavetta se l’è dovuta fare tutta, passando anche dall’Olimpico di Montijo, nella terza divisione portoghese, dove è esploso nel 2018/2019 con 21 reti in 34 partite, che hanno attirato l’interesse del Portimonense, che ha scommesso su di lui per ottenere la salvezza nella Primeira Liga.

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L’ambientamento in Algarve è stato un po’ più lungo: Beto ha fatto vedere ottime cose nella formazione U23, ma in prima squadra ha avuto solo scampoli di partita. Ma nella scorsa stagione Paulo Sergio gli ha dato più fiducia, e ne è stato ripagato con 11 e 3 assist in 30 partite, che hanno garantito una comoda salvezza al club. E l’interesse dell’Udinese.

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Tra Eto’o e LeBron, quale sarà il suo futuro?

I suoi margini sono notevolissimi, ma non bisogna aver fretta” dice Luca Gotti, che ha iniziato a credere in lui fin da subito: mezzora in ognuna delle prime tre partite della stagione, poi dalla quarta contro la Fiorentina intoccabile della prima squadra dei friulani.

L’esultanza alla LeBron James è già un suo tratto caratteristico, “ma solo quando so che andiamo a vincere, non quando è in dubbio il risultato”. E se molti rivedono in lui alcuni tratti di Haaland, Beto guarda piuttosto a “Eto’o, Lukaku, Adriano, Ronaldo il Fenomeno”: tutti attaccanti che uniscono fisico e velocità, oltre che tutti passati dall’Inter.

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Il suo arrivo a Udine è in un certo senso legato all’affare De Paul, perché è stato Diego Simeone a suggerire il suo nome all’Udinese, durante l’affare che ha visto il trequartista argentino trasferirsi dal Friuli all’Atletico Madrid.

beto udinese
Fonte: beto_norberto_14 (Instagram)

Attualmente si trova in Italia solo in prestito, ma l’Udinese ha scelto di investire una cifra consistente per assicurarselo: l’accordo col Portimonense prevede un obbligo di riscatto a 6,5 milioni di euro, più altri 3 milioni se il portoghese dovesse giocare almeno il 50% delle partite della stagione: significa che con ancora sei presenze, l’Udinese dovrà versare al club lusitano quasi 10 milioni la prossima estate. E se un giorno Beto dovesse essere ceduto ad un altro club, metà dell’incasso andrà proprio al Portimonense, che nel 2019 se l’era assicurato a costo zero.

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