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Angel Gomes ha trovato il suo primo gol in Champions League grazie al Lille, ma l’ex-promessa del Manchester United ha un legame col calcio italiano.

21 anni e uno status ancora tutto da consolidare nel nuovo Lille post-scudetto: Angel Gomes si è conquistato uno spazio nella convincente vittoria dei Dogues in casa del Wolfsburg, che vale il primo posto nel girone di Champions League.

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Subentrato al 68° minuto per Gudmundsson, con il risultato ancora sull’1-0 per il club francese, il giovane anglo-portoghese è divenuto subito protagonista, servendo l’assist per il raddoppio di Jonathan David e poi andando lui stesso a fare il terzo gol.

Cresciuto nelle giovanili del Manchester United, è stato a lungo considerato un grande talento ma non è mai riuscito a esplodere nel club inglese, e così nell’estate del 2020 ha preferito cambiare aria. Ma nel suo passato c’è un insospettabile legame famigliare con il calcio italiano.

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Angel Gomes e il padre meteora dell’Avellino

La nuova stella del Lille è infatti il figlio di Gil Gomes, attaccante portoghese di origine angolana cresciuto nel Benfica di fine anni Ottanta e protagonista del titolo mondiale Under-20 vinto dalla Nazionale lusitana nel 1991. All’epoca, Gomes era la punta di una squadra che poteva vantare elementi come Figo, Rui Costa e João Pinto, ed era allenata da Carlos Queiroz.

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Anche lui era un giocatore molto promettente all’epoca, ma non seppe confermarsi. Gil Gomes per club minori tra Portogallo, Francia, Svizzera e Inghilterra, fino a che nel 1998, all’età di 26 anni, non venne acquistato dall’Avellino, all’epoca militante in Serie B.

La sua esperienza nei biancoverdi durò però solo quella stagione, condita da un nono posto nel campionato cadetto. Il portoghese disputò appena 3 partite, senza lasciare un gran ricordo di sé. Successivamente tornò in Inghilterra, dove nel 2000 a Londra nacque suo figlio Angel.

Ma non è l’unico legame eccellente: Angel Gomes ha infatti confermato una connessione con una ex-stella dei Red Devils passata brevemente dall’Italia, Nani. Non un cugino, come riportano alcune fonti, ma semplicemente il suo padrino: Nani ha vestito la maglia della Lazio nel 2017/2018 in prestito dal Valencia, giocando 25 partite e segnando 3 reti.

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Le promesse di Angel Gomes

L’ingresso nel settore giovanile del Manchester United è avvenuto intorno alla metà degli anni Duemila, dopo che suo padre s’era trasferito a chiudere la carriera in un piccolo club cittadino, il New East Manchester.

Angel Gomes si è così fatto notare come un talento di ottima prospettiva: brevilineo come il genitore, preferisce però giocare più arretrato, da trequartista o mezzala, dove può mettere maggiormente in mostra le sue doti da suggeritore per i compagni. Durante gli anni migliori del suo periodo nei giovani Red Devils, è stato paragonato a Paul Scholes.

Un talento precoce che, nonostante la cittadinanza portoghese, ha optato per l’Inghilterra e ne è stato fin da subito una delle stelle. Se suo padre fu nella Nazionale lusitano che vinse un titolo Under-20, Angel Gomes ha fatto lo stesso con l’Inghilterra ai Mondiali Under-17 del 2017. Accanto a lui, una delle più interessanti generazioni dei Three Lions di sempre: Jadon Sancho, Callum Hudson-Odoi, Rhian Brewster, Phil Foden ed Emile Smith Rowe.

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Con la prima squadra dello United, però, poco spazio: Mourinho lo fece esordire nel gennaio 2018 in FA Cup, ma successivamente ha raccolto appena una decina di presenze nelle successive due stagioni, e ad agosto 2020 ha decso di accettare l’offerta del Lille. È stato subito mandato in prestito al Boavista, in Portogallo, all’epoca dello stesso proprietario del club francese, dove ha disputato un’ottima annata: 30 presenze, 6 gol e 6 assist.

angel gomes

Fonte: angel.gomes10 (Instagram)

Quest’anno è tornato alla casa madre, ma dopo aver ricevuto ampia fiducia dal tecnico Gourvennec nell’inizio di campionato, si è presto ritrovato relegato in panchina. Dal 20 ottobre a oggi, infatti, Angel Gomes ha giocato appena mezzora in due partite: prima i minuti finali della sfida di Ligue 1 contro il Troyes, lo scorso sabato, e adesso in Champions con il Wolfsburg. Ma chissà che quest’ultimo exploit non possa rimettere in discussione le gerarchie del Lille.

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